Capitolo 19

Ci avviammo verso l'aereoporto e per arrivarci salimmo su un autobus. Niall era felice ma anche ansioso, si capiva perché la sua mano sudava.
Non ero tanto certa di quello a cui sarei andata incontro.
Cioè, mi stavo per sposare?! E con la mia età chissà cosa avrebbe pensato la gente... O peggio, mia madre.
Questa idea del matrimonio ora mi sembrava così sbagliata... Forse quando ho detto "si" non sapevo cosa stava succedendo, forse pensavo addirittura che fosse un sogno. Ed era facile se fosse stato in un sogno, ma nella vita reale le cose non sono altrettanto semplici. Forse, forse... Forse stavo semplicemente impazzendo. La mia vita era una serie di dubbi. Di incertezze. Perché mai mi sarebbe dovuta accadere una cosa del genere? Non bastava già l'innumerevole quantità di sbagli che commettevo ogni giorno?
Non c'era risposta a queste domande. Solo io potevo rispondere ma mi sarei solo mentita.

"Niall." Sussurrai avvicinandomi al suo orecchio.
"Amore." Mi sussurrò a sua volta.
"Non pensare che non lo voglia fare, ma credo che il matrim..." Mi veniva così difficile anche solo pronunciarlo.
"Il matrimonio." Continuò Niall.
"Eh si... Che il... Matrimonio dovremmo farlo come dire... Non ora. Sarebbe un trauma per tutti, forse anche per me..." Dissi sconsolata a testa bassa.
"Anna... Per me possiamo farlo quando tu desideri. Ma vorrei capire, perché? Perché non ora?"

"Ho paura di cosa penserà la gente.. Voglio dire, ho solo diciott'anni dopotutto. Penseranno che mi hai messo incinta o chissà cosa."

"Anna, è davvero questo il problema? Di cosa penserà la gente?" Disse con aria confusa

"Ehm...si." Risposi un po' imbarazzata

"Allora facciamolo in segreto!"

"C-cosa?!"

"Perché no? Io ti amo, tu mi ami. Sposiamoci. Non dovrà saperlo nessuno. Scapperemo e vivremo insieme dove vorrai tu.."
Era un po' troppo entusiasta e il ciò mi spaventava. Poi, vivere insieme? Questo si che mi spaventava. Il che mi dava un motivo in più per rimandare.

"Niall... Sono spaventata."

"Lo so. Ma finché ci amiamo non devi avere paura. Ci proteggiamo a vicenda."

"Ti amo." Dissi con un sussurro
"Ti amo." Rispose con lo stesso tono di voce.

Intanto eravamo già a fare il check-in per partire e ci imbarcammo dopo circa un quarto d'ora. Sull'aereo non avevo il coraggio di guardare Niall, perché il ciò mi avrebbe solo fatto riflettere, e riflettere non è una delle cose che so fare meglio.
Così guardai il finestrino. Sempre appoggiata sulla spalla di Niall però. Perché così mi ricordavo che lui c'era. A metà viaggio chiusi gli occhi e le nuvole sparirono.
Quando arrivammo non ci fu bisogno di Niall che mi svegliasse, perché in realtà non volevo più rimanere nei miei incubi. Quindi mi alzai dalla mia poltrona e mi offrii di portare una valigia ma Niall insistette per portare tutto lui. Lo ringraziai con un bacio sulla guancia.

Fine della nostra vacanza.

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