Three Rules
"Prima regola: Sorridimi e capirò che stai bene, solo così possiamo salvarci l'un l'altra"
Fu per ignorare la prima regola dell'amicizia che il nostro rapporto si distrusse. Dovevamo vederci a casa sua per un film ed una pizza, stavo giusto andando a casa sua quando il mio fidanzato di allora mi chiamò. "Stai bene?" quasi cadeva la pizza, "Si, stavo andando a casa di-" mi interruppe subito, stranamente, "Della tua migliore amica? Risparmiami la discussione, tra quanto arrivi da lei?" l'ha sempre odiata, e stranamente non aveva chiuso la chiamata come al solito. "Perdo una mezz'oretta, mi ha chiesto di andare a prendere la Sprite perché l'ha finita". Chiusi la chiamata velocemente e riuscì ad arrivare al condominio dove abitava la mia amica e aprì la porta con le mie chiavi di riserva. Tutte le luci erano spente, si sentivano solo dei rumori dalla zona notte; quando entrai nella camera da letto della casa ciò che vidi non fu piacevole, per niente: la mia migliore amica a letto con il mio ragazzo, era un'immagine che non era mai entrata nella mia testa ma che in quel momento mi stava facendo scoppiare la testa. Non feci nulla però, solo qualche secondo per vedere la scena, e mentre lei sul letto spalancava gli occhi per avermi vista, io me ne andai. Giusto il tempo di scendere le scale e arrivare per strada, e mi resi conto che i suoni che avevo sentito da parte sua erano di puro dolore. Misi da parte il mio, di dolore, e chiamai la polizia; qualche minuto dopo, mentre ero rimasta nascosta agli occhi degli altri, me ne andai, consapevole che lei era al sicuro.
"Seconda regola: dimmi quando stai sorridendo davvero, e non mentirmi"
Siamo state qualche settimana senza sentirci, lei era in ospedale, la prima volta perché aveva avuto riportato un bel po' di ferite dalla violenza, la seconda perché era scivolata nelle scale dell'ospedale e aveva una frattura alla caviglia, inoltre aveva sbattuto la testa forte. Diciamo che continuavo a tenermi aggiornata. Andai a trovarla, mi sembrava il momento giusto. Le chiesi come stava, quando rispose di stare bene e sorrise falsamente capì che per lei qualcosa si era distrutto, non ci mentivamo mai. Poi le dissi che avevo capito tutto e scoppiò a piangere. I rapporti tra di noi tornarono quelli di prima, ma non vidi un sorriso sulle sue labbra per un bel po' di tempo.
"Terza e ultima regola: se sorridi tu sorrido anch'io, perché se stai bene tu sto bene anch'io"
Lei si riprese fisicamente, ed io mentalmente. Lasciammo tutte le cose successe nei nostri ricordi, solo lì. E continuammo a sorridere, sempre insieme.
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