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Stefano come ogni giorno andava a scuola,il fratello maggiore quel giorno l'aveva accompagnato,era piuttosto arrabbiato poiché aveva litigato con la sua ragazza,ci stava insieme da anni.

"Forza scendi"si trattenne dal dire una parolaccia al fratellino che scese senza spicciare parola,conoscendo le conseguenze.

Il fratello,non curante se ne andò "ehi Lepri"arrivava il riccioluto "chi era?il fratellino?"era una banda intera "lasciatemi in pace"il piccolo Stefano era stufo "come scusa?"il capetto lo prese e lo attaccó al muro "qui comando io chiaro?"i suoi occhi iniettavano odio "lascialo."la voce dietro di lui era fredda,Sascha li girò le spalle e li diede una testata "non ti permettere"lo prese per braccio e mi portò via correndo "devi stare attento"passammo dietro un cespuglio "e da dove entro?da-"cominciò Stefano irritato dalla conversazione "sh" fece Sascha con il dito sulla bocca, indicandoli di stare zitto.

"Perché mi aiutato?"chiese il castano "per compassione ti avrebbero ammazzato" disse quasi fregandosene Sascha.

Lui sapeva come ci si sentiva ma non voleva più tenere a nessuno, non voleva amicizie e neanche amori tanto prima o poi tutti se ne andavano.

nessuna di queste durava per sempre, qualcuno si sarebbe stancato di te e Sascha si preparava prima alla bomba.

Lasciò Stefano non curandosene più accorgendosi di ciò che aveva fatto.

Non poteva affezzionarsi al castano.

Stefano ci rimase male e da quel giorno non si scambiarono neanche una parola.

Solo sguardi persi che trasmettevano tutto ciò che si dovevano dire, guardandosi si raccontavano la giornata.

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