⚡Tempesta⚡
Le onde si scagliano con violenza contro gli scogli, producendo un rumore sordo.
L’odore del sale mi riempie le narici, il vento mi scompiglia i capelli e alza con prepotenza l’angolo del foglio che ho in mano, come a volermelo portare via.
Sono qui ma vorrei essere da tutt’altra parte, sento il vociare dei bambini nelle case, la musica delle macchine che sfrecciano sulla strada interrompe i miei pensieri.
Guardo ancora una volta il pezzo di carta che cerca di dileguarsi dalla mia stretta e rileggo le parole scritte a matita, in un ordine confuso, ma che riescono a donarmi calma nonostante tutto dentro e fuori di me stia gridando.
Un brivido mi attraversa, mi stringo nella mia felpa e infilo le mani in tasca.
Non so nemmeno io cosa mi ha spinto a venire fino qui stasera, a rimanere immobile davanti ad un mare in tempesta che descrive perfettamente il mio stato d’animo, incurante del vento che sembra voler sradicare anche le case.
Alzo lo sguardo, anche la Luna stasera ha deciso di non uscire allo scoperto, al sicuro dietro le nuvole scure che riempiono il cielo, quasi a volerlo proteggere dagli sguardi superficiali degli uomini.
Questo non è il mio posto, non è la mia casa.
Mi sento fuori luogo, in mezzo alla confusione che mi circonda ogni giorno.
La luce di un lampione accanto a me sfarfalla, mi concentro su un bagliore lontano, probabilmente un faro.
Mi perdo in quello sfondo scuro che sembra infinito e, nell’oscurità mi pare di vedere degli occhi. I suoi occhi che mi giudicano.
Scuoto la testa e volgo nuovamente la mia attenzione al foglio, ormai stropicciato e rovinato dall’umidità.
Le lettere sono quasi invisibili nella penombra, accarezzo delicatamente il tratto insicuro, lasciandomi sfuggire un sospiro.
Chiudo gli occhi mentre tutto intorno a me tace.
Non so da quanto tempo sono ferma di fronte al mare, potrebbero essere minuti come ore.
Ho perso la cognizione del tempo, persa nei miei pensieri.
Forse dovrei tornare indietro, nel posto che tutti chiamano “casa”, nella mia gabbia dorata.
Non mi manca niente, ho un tetto sopra la testa e vestiti caldi, eppure mi sento in trappola, bloccata da mille paure, legata dalle paranoie, incatenata ad un luogo a cui non appartengo.
In sere come questa vorrei solo poter volare via, lasciando quelle stupide voci che non mi fanno dormire indietro, senza preoccuparmi di dove andare.
Ovunque è meglio di qui.
Ogni volta che provo a spiccare il volo, però, rimango bloccata a terra, ancorata al suolo dalle ansie che quasi non mi fanno respirare.
Mi manca il fiato mentre un dolore muto mi urla contro macigni che mi si depongono sul petto, impedendomi di scappare, travolgendomi.
Non posso correre via, non posso sfuggire alla mia stessa mente.
Una mente che sembra volermi distruggere lentamente, che mi costringe a rivivere centinaia di volte gli stessi incubi.
Sento che tutto mi sta scivolando via dalle mani, come il pezzo di carta che stringevo gelosamente e che ora vaga nell’oscurità di questa sera senza stelle, trasportato da un vento che soffia impetuoso come un mare in tempesta.
⚡ANGOLO AUTRICE⚡
Premetto che, nonostante mi piaccia abbastanza come "modo di scrivere" in sé, mi sembra tantissimo una cafonata.
Non sono per nulla convinta e probabilmente non ha nemmeno un senso.
Era semplicemente una cosa scritta lì tanto per, in una giornata come le altre, al buio della mia camera con la musica di sottofondo.
Non era nata per essere condivisa, ecco. L'idea era quella di farla rimanere al sicuro nascosta al mondo essendo nata come modo per sfogare un po' la confusione che avevo dentro. E invece eccola qui...
Se vi va fatemi sapere ne pensate (siate clementi).
Love you ❤
La vostra
🌟Rob🌟
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