Capitolo Ventuno
Fortunatamente di Domenica veniamo graziati dal sole che splende sopra le nostre teste, permettendoci di organizzarci e passare una ricca giornata in riva al mare.
E' ancora troppo presto per mettersi in costume, ovviamente, ma con le belle giornate si può stare tranquillamente senza rimanere congelati dal vento forte che viene provocato dalle onde.
Inoltre oggi rivedrò nuovamente Hunter.. che dopo l'episodio di martedi non ho più avuto modo di incontrare e al solo pensiero il mio cuore fa una leggera piroetta.
Sto ancora cercando un modo per avvicinarmi a lui, per entrare nelle sue grazie.. nuovamente.
Ho cosi voglia di baciarlo che..
«Quindi hai iniziato a lavorare al Tap?» mi domanda Jess mentre ci incamminiamo verso il bar dove dovremmo incontrarci a breve con gli altri.
«Già.. sono in prova ma per il momento mi trovo bene. Nel senso che i ragazzi sono tranquilli e il lavoro non sembra poi cosi difficile. Ho anche avuto fortuna per il poco flusso di clientela magari..»
«Beh se pensi che noi siamo ormai clienti abituali.. insomma preparati alla nostra presenza o pressione, come la vuoi chiamare. Specialmente quella di Rush» ridiamo entrambe perché è vero, Rush non ha fatto altro che dirmi di non vedere l'ora di venirmi a trovare.
Il problema è che lo diceva con un sorriso da stronzo.
«Comunque..» mi passo una ciocca di capelli dietro l'orecchio «sei stata un genio a proporre questa giornata. Ci voleva proprio.. guarda che tempo poi»
Alziamo entrambe la testa al cielo, coprendoci gli occhi con le mani poter vedere bene.
«L'ho fatto anche per Cole sono sincera.. tra il lavoro e lo studio ha avuto pochissimo tempo libero. E lui ha sempre adorato passeggiare sul lungo mare..» fa spallucce «insomma volevo renderlo sereno»
«Ecco perché ti ama tanto.. tra le altre cose» gli dico guardandola dolcemente. Sorrido nel vederla arrosire per una semplice frase.
Poco dopo ci raggiungono Cole, Cameron, James e Harper.
Hunter ha avvisato James del suo imminente ritardo, dando la colpa a Rush e al suo prepararsi lentamente.
Siamo tutti sorprendentemente contenti di questa giornata al contrario di quanto invece pensavo.
Insomma.. che questi cinque ragazzi tatuati acconsentono di fare una passeggiata sulla spiaggia non so perché.. ma è strano ad immaginarli.
Sarà che li ho sempre visti in altri contesti quali festini, locali.. che vederli partecipi in un luogo molto più tranquillo è insolito. Ma sono anche molto felice, perché voglio bene a ciascuno di loro ed è raro che passiamo del tempo solo tra di noi.
«Ehi a proposito..» Harper chiama l'attenzione di James «non avevi tu il mio bracciale in macchina?»
Per gli altri è una semplice domanda quella che lei gli pone, ma io vedo lo scintillio nei suoi occhi e capisco il divertimento in quelli di mio fratello.
«Si.. hai ragione. Vuoi andarlo a prendere?»
Lei fa finta di pensarci seriamente ed io sono a tanto cosi da alzare gli occhi al cielo.
«Ma si dai, facciamo veloce però» e detto ciò escono dal bar con una tranquillità disarmante.
«Harper ha mai portato bracciali?» mi chiede dopo un po' Jess con le sopracciglia incurvate.
Scrollo le spalle e indosso un finto sorriso «Ah boh»
Finiamo di prendere il caffè ed usciamo anche noi, raggiungendoli verso le macchine.
E mi sale il sangue al cervello quando in lontananza vedo la scena come al rallentatore.
Harper e James si stanno baciando davanti lo sportello della macchina di lui. Poco più giù Rush ed Hunter stanno camminando verso la nostra parte. Rush alza gli occhi, ridendo per una cosa che il suo amico gli ha detto, ed è in quel frangente che li vede.
Si ferma sul posto con uno sguardo che riconosco come confusione e.. rammarico. Molto rammarico.
Poi avviene tutto in maniera sequenziale, Rush cammina velocemente verso di loro, Hunter che prova ad afferrarlo per una spalla ma il mio amico diventa insolitamente agile da non farsi toccare.
Raggiunge James e lo afferra per un braccio, facendolo girare.
Il pugno che gli arriva in viso lo sento cosi vicino da avvertirlo quasi sulla mia guancia.
Urlo il suo nome e mi avvicino svelta, seguita a ruota dagli altri.
«Che cazzo significa?» gli urla Rush a due dita di distanza dal viso.
Harper si mette in mezzo e per qualche ragione mi si congela ancora di più il sangue.
«Rush, ma sei impazzito?» gli da una botta sul petto, sotto il suo sguardo schifato.
«Io? Impazzito io?! Spiegami perché ti ho vista infilare la lingua in bocca al mio migliore amico! E non rifilarmi qualche tua stronzata perché cazzo, è proprio quello che ho visto a pochi fottuti passi di distanza!»
James è rimasto fermo, si limita a guardarlo e basta, senza reagire in alcun modo.
«Allora? Che cazzo succede? Non avete più energia per muovere quelle lingue del cazzo per spiegarmi?» cerca di avvicinarsi ancora a James, spostando con un braccio Harper da davanti e arrivando di fronte mio fratello.
«Amico non dovevi scoprirlo cosi» la voce di mio fratello è calma e bassa e sta guardando Rush con un vero dispiacere negli occhi.
«Mi prendete per il culo voi..» Rush scoppia a ridere istericamente, Hunter prova a chiamarlo, mettendogli una mano sulla spalla ma quest'ultimo lo sposta ferocemente.
Poi guarda noi.
«Anche voi lo sapevate? Vi siete divertiti a prendermi per il culo? Ho forse scritto coglione in fronte?»
«Rush loro non sapevano nulla..» Harper sta piangendo «non è stata una cosa organizzata. Noi-» singhiozza, guardando James «io.. sono innamorata di lui» sussurra, mentre altre lacrime silenziose cadono sulle sue gote.
James la guarda allibito, forse ignaro dei sentimenti di lei fino ad ora ed inizia a boccheggiare.
«Non me ne frega un cazzo hai capito?» Rush si avvicina ad Harper, facendola indietreggiare di scatto.
Non ho mai visto cosi infuriato Rush e oltre a dispiacermi da morire, inizio ad avere paura delle sue reazioni.
«Non sono innamorato di te, lo sai cazzo» gli dice duramente «ma credevo di meritare un cazzo di rispetto dai miei due amici e come minimo avreste dovuto avvertirmi appena successa la primissima cosa tra voi»
Sul suo viso si crea un attimo confusione.
«Da quando va avanti?»
Harper si asciuga le lacrime e abbassa lo sguardo.
«Tipo.. due mesi»
Rush ride amaramente, per poi guardarla con una delusione che mi fa venire voglia di piangere persino a me.
Rush..
«Ti credevo mia amica, vi credevo miei amici» dice guardando per un attimo anche James.
«Non pensavo però che per farvi due scopate sareste disposti a lanciarmi merda in faccia. Che comportamento da schifo.. e anche un po' da troi-» non fa in tempo a finire la frase che James gli da un pugno in viso.
«James!» urlo con la voce che mi trema e gli occhi sbarrati.
«Non ci provare Rush» lo guarda con mille emozioni a passargli sugli occhi «Ti capisco, hai ragione e sono una vera merda.. ma non ti azzardare ad insultarla» nonostante il suo timbro sembra calmo, è sottintso che non ammette replice.
Rush si tocca la guancia con una mano, poi semplicemente gli sputa vicino le scarpe.
Li guarda un ultima volta e si gira a dargli le spalle.
«Vaffanculo, cazzo»
James chiude gli occhi e Harper piange ancora più forte.
Tutti si muovono senza parlare, Cameron, Cole e Jess seguono preoccupati Rush, Harper inizia a correre credo verso la sua stanza e James la segue lanciandoci prima un occhiata da "mi dispiace, lasciateci soli".
Io non riesco ancora a muovere nemmeno un dito. Saetto con lo sguardo da Rush ad Harper e James che si allontanano sempre di più ai lati opposti. Ho le gambe e le mani che mi tremano e sono divisa in due dalle emozioni, con il dubbio fino all'ultimo su chi seguire, anche se so che nonostante tutto da chi ha ragione o meno, se James non mi avesse fatto intendere di voler stare solo io.. avrei seguito mio fratello. Nonostante avverto tutta la sofferenza di Rush e vorrei tanto abbracciarlo. Nonostante ho il bisogno incessante di sapere che sta bene.
Realizzo tardi che Hunter è rimasto qui insieme a me, e credo proprio che non abbia seguito Rush solo per non lasciarmi da sola. Lo vedo dal suo alternare lo sguardo da me a lui, comfuso quanto me.
Sposta la sua attenzione verso le mie gambe, forse perché tremano, ed è allora che si avvicina e mi poggia una mano su una spalla.
«Ehi, ti senti bene?» mi chiede preoccupato.
Mi mordo forte il labbro e cerco di calmare il mio respiro.
«Si» gli rispondo in un sussurro «credevo che.. quando ho visto il pugno io» sospiro.
Hunter appoggia la mano delicatamente sulla mia guancia, attirando i miei occhi su di lui e sorridendomi dolcemente.
«Va tutto bene. Dobbiamo solo aspettare che.. si calmino. E' giustificata l'incazzatura di Rush su James»
«Lo so» sposto l'attenzione dai suoi occhi «E' che vederli che stanno tutti male e che potrebbero non parlarsi più-»
«Chiariranno, vedrai» alza un sopracciglio aspettando che capisca, infine annuisco debolmente.
«Sai che facciamo? Non ti mando a casa ad aspettare in ansia nostro fratello. Vieni con me» mi afferra una mano e mi trascina verso un punto.
Guardo le nostre mani unite con gli occhi spalancati ed il cuore che come sempre batte impazzito.
«D-dove andiamo?»
Raggiungiamo la sua moto e quando si gira a passarmi un casco, posso vedere un ghigno farsi strada sul suo viso.
«Avanti, indossalo»
Alterno lo sguardo da lui al casco, facendolo sbuffare.
«Fidati di me» dice in un sussurro.
Lo guardo negli occhi e dopo pochissimi secondi mi faccio condizionare ed infilo il casco.
Dopo un brevissimo percorso di stradine intuisco dove mi sta portando, infatti in dieci minuti ci ritroviamo parcheggiati davanti il lungomare.
E non so come ha fatto a capire che avevo bisogno di distrazione, che come una bambina la scena di prima mi aveva cosi impaurito che sarei stata sicuramente in casa con l'agitazione di rivedere presto mio fratello e assicurarmi che stesse bene.
Non so se l'ha semplicemente intuito, o se magari aveva bisogno anche lui di svagarsi.
Però.. lo ringrazio, dentro di me, con il cuore.
«Che bello» dico con un sorriso sulle labbra.
Gli passo il casco e aspetto che chiuda bene la moto, dopodichè mi si affianca e prende un bel respiro.
«Già. Dai andiamo»
Iniziamo a camminare sulla riva con solo il rumore delle onde a farci compagnia e il vento che ci accarezza i capelli.
Non abbiamo bisogno di parole in questo momento, i nostri occhi sono troppo impegnati ad ammirare lo spettacolo di colori che ci viene mostrato ogni volta che la marea si ritira.
L'odore del mare a riempirci, la sabbia soffice sotto i piedi, il suono armonioso delle onde, il tramonto che ci illumina con il suo riflesso in movimento.
Un vento delicato ci fa compagnia nel silenzio. Stiamo assaporando la calma che va a pari passo con il calar del sole.
E'.. bellissimo.
Ed è ancora più bello con la consapevolezza di starlo a guardare insieme a lui.
Hunter si siede sulla sabbia e si accende una sigaretta, ed io lo assecondo senza replicare.
Un leggero disagio aleggia fra noi, adesso che siamo cosi vicini, e nonostante ciò.. non riesco a fermare i miei occhi che curiosi vogliono ammirare il profilo perfetto di questo ragazzo che con i colori caldi del tramonto, lo rendono sublime.
La luce si riflette magnificamente sul suo viso, rendendo i suoi occhi quasi trasparenti. Per non parlare del suo contorno labbra che con la giusta ombra le rendono più definite.
«Ero convinto fino a martedi che mi odiassi dopo.. quella volta» spezza il silenzio con una voce titubante.
Butta fuori il fumo lentamente e si gira a guardarmi, mordendosi il labbro in un gesto inconscio.
Sbatto più volte le palpebre e mi giro a fissarmi i piedi.
«No.. non potrei odiarti Hunter» sospiro, iniziando a giocare con la sabbia «io.. capisco le tue paure e di conseguenza le tue scelte. Nonostante ciò non rimpiango assolutamente nulla di quello che è successo a noi»
«Mi sono comportato da stronzo e non lo meritavi»
Lo guardo con un mezzo sorriso «Beh.. forse un pochino stronzo lo sei stato» ride anche lui «però.. rifarei comunque tutto» butto fuori con respiro tremante.
Avverto le gote farsi calde e distolgo lo sguardo da lui.
E questa spavalderia da dove mi esce ora?
Il silenzio che segue mi agita in maniera indescrivibile.
Prendo un bel respiro e conto fino a cinque nella testa, poi mi volto a guardarlo.
E ci metto un po' a collegare fatti e pensieri.
Ci penso un secondo di troppo nel realizzare le labbra di Hunter sulle mie.
La sua mano a sfiorarmi la guancia.
Il suo profumo che mi arriva dentro le ossa.
Un secondo di troppo forse, ma alla fine rispondo al bacio.
E quasi mi viene da piangere per la contentezza di risentire la morbidezza delle sue labbra sulle mie.
Si stacca troppo presto, allontanandosi quanto basta per parlare.
«Anche io» il suo timbro è tremante, quanto il mio cuore.
Fisso le sue labbra schiuse e assimilo il tempo di due grandi respiri, confusa, prima di cingergli il collo con una mano e spingerlo verso di me.
Gemiamo insieme al secondo contatto di labbra dopo giorni, e mi sento su un altro pianeta, con mille e più emozioni che vorticano nella mia testa.
Il battito del cuore è cosi forte che lo sento vibrare nella gola ed i miei pensieri girano cosi veloci da sembrare fuori d'artificio con mille colori, uno per ogni emozione forte.
Sto tremando tutta e so che non è per la reazione al freddo, ma per un bisogno di calore. Del suo.
E cosi, fregandomene di dove io mi trovi, con zero consapevolezza dei miei atti che salgo a cavalcioni su di lui e mi stringo ancora di più al suo corpo, senza riuscire a staccarmi dalle sue bellissime labbra.
Adoro il suo modo di baciare in questo momento, così diverso da quelli precedenti che lasciavano la furia e l'adrenalina del gesto.
Questo è più una dolce tortura, una consapevolezza di pensiero. Una realizzazione dei fatti che nonostante tutto, nonostante ciò che pensiamo sia giusto, la forza di volontà si annulla quando il desiderio si mostra cosi potente.
Siamo merce di scambio. Cediamo per labbra i nostri cuori e con essi le nostre paure e contraddizioni.
E' un bacio cosi potente di significato, che mi trasmette una forte voglia di piangere.
Ma mi trattengo, perché voglio godermelo tutto io questo bacio.
Perché non so quando mi ricapiterà di nuovo.
Perché ho capito.. di essere innamorata di Hunter.
Dannazione, io.. io credo di amarlo.
E'.. possibile in cosi poco tempo provare un emozione tanto grande?
Smetto di pensare quando mi morde il labbro inferiore, entrando ancora più in profondità con la lingua.
Ci baciamo per un tempo indefinito, staccandoci soltanto quando il sole è ormai calato del tutto.
Ci guardiamo, ansimanti, confusi.
Seguo con gli occhi la sua lingua che lambisce il suo labbro, tornando poi nuovamente ai suoi occhi.
E senza pronunciare una parola, ci sorridiamo.
Cosi, come due scemi, sorridiamo.
«Non mi sento più le gambe» sussurra con una voce meravigliosamente rauca, ed io scoppio a ridere, prima di spostarmi da sopra di lui.
«Avery io..» deglutisce in difficoltà, ma questa volta decido di parlare io prima di lui.
«Non.. non dire niente. Non roviniamo nulla con le parole.. ti prego. Non possiamo invece.. goderci le cose così come vengono? Dico solo di.. dare una possibilità anche solo nel provare ad.. essere qualcosa» lo guardo in attesa e stranamente a quel che pensavo, si rilassa e sorride nuovamente.
Si alza e si sgrulla la sabbia di dosso, poi mi allunga la mano e mi aiuta a tornare dritta.
«Si» dice guardandomi fisso negli occhi, avvicinando poi la fronte alla mia «credo di poterlo fare»
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