Capitolo Venti
La mente umana delle volte può essere veramente, veramente pericolosa. Me ne rendo conto oggi, con le idee più chiare e il cuore calmo, con una visione più lucida delle cose e dopo aver studiato un minimo tutta la nostra situazione che.. basta un secondo per l'impulsività di mandare in tilt tutto il tuo autocontrollo, di annebiare la testa e offuscare la possibilità di ragionare e trovare una soluzione.
Qualche giorno fa avrei mandato al diavolo Hunter, avrei sofferto per le parole che mi ha lanciato, sputato in faccia. Avrei messo un lucchetto davanti le sue meravigliose labbra e avrei fatto di tutto per non farmi attrarre più da lui. Per salvaguardare me stessa.
Ma.. ad oggi, se penso alle sue parole, se ragiono su ciò che è accaduto, io capisco che nel suo dialogo vi è stata nascosta la paura di non essere capito.
Ho capito che lui per primo è scappato dai miei probabili pregiudizi su di lui.
Ha avuto paura delle mie pretese, ha avuto paura di essere messo alle strette.
Ed ho capito che lui mi piace sul serio, se penso che nonostante abbia messo in chiaro la sua idea a riguardo io con ancora il sorriso sulle labbra ragiono a come potrei nel tempo avvicinarmi a lui senza essere di troppo.
Avvicinarmi a lui con una naturalezza da sorprendere entrambi.
Perché io voglio conoscerlo sul serio, voglio essere parte attiva della sua vita, voglio avere un valore reale nel suo cuore.
Voglio andare ancora più giù di dove sono arrivata, entrare ancora più a fondo nei suoi occhi e raggiungere il suo cuore.
Mi comporterò normalmente, gli farò capire che io sono comunque ancora qui e che non pretenderò niente se non che noti la mia mano aperta per lui.
Spero solo.. che basti.
E' martedi sera e mi sto dirigendo insieme a James al TapRoom, il classico locale dove ci incontriamo con gli altri settimanalmente. Una serata che ormai è diventata più un abitudine per riunirci e stare insieme.
Appena varchiamo la soglia, riconosciamo subito il tavolo dei nostri amici visto il casino che stanno facendo.
Specialmente Harper che sta ridendo a crepapelle indicando Cameron penso per una cosa che abbia fatto. La sua risata è cosi contagiosa che molti si sono girati ad osservarla ridendo. Lo stesso fa mio fratello, che la sta guardando divertito e con quasi.. adorazione.
Mi dispiace per la loro situazione, capisco che si piacciono e che per ora non possono fare niente per Rush.
Gli do una botta con la spalla e gli sorrido, comprensiva.
«Ciao ragazzi!» li saluto appena li raggiungiamo, facendo scattare tutte le teste verso di noi.
«Piccolina» mi urla Rush sorridendomi, afferrandomi subito dopo per una mano e portandomi in braccio a lui, dove mi scocchia un bacio sulla guancia.
«ben tornata. Com'è stato il viaggio da mammina?» mi ride da dietro, mentre io sorrido agli altri, sorrido ad Hunter, che quando mi vede devia l'attenzione dei suoi occhi, a disagio.
«E' andato tutto bene» gli rispondo a Rush, alzandomi subito dopo e mettendomi seduta tra lui e Cameron che mi scompiglia i capelli divertito.
«Ciao bellissima, ti sei persa Jess e la sua sbronza da urlo» mi dice divertito Cam, guardando poi la sua amica che diventa rossa come un pomodoro.
Tutti ridono e iniziano a prenderla in giro, come Cole che non riesce a mascherare il suo divertimento seppur Jess lo stia fulminando con lo sguardo.
«Che fai aspetti proprio che io me ne vada per fare baldoria te?» gli domando ironica e lei alza gli occhi al cielo.
«Ho esagerato è vero, ma non cosi tanto come dicono» cerca di difendersi con scarsi risultati, perché la sua frase fa ridere ancora più forte gli altri.
«Se per non cosi tanto intendi quando ti abbiamo trovata a litigare con un povero ragazzo che secondo la tua idea voleva rubarti il ragazzo allora no, non avevi esagerato» racconta Harper facendomi strabuzzare gli occhi.
«Poveraccio» commenta Cameron ridendo sotto i baffi.
«O di quando quasi costretto Hunter ad infilarsi una gonna hawaiana di non si sa chi e lui per giunta stava per buttarti in piscina dal nervoso» continua Harper, portando la mia attenzione dal ragazzo che ho davanti, che in questo momento lo trovo ridere.
«Beh mi sono trattenuta. Ma Jess sei stata un vera rottura quella sera» gli dice divertito «Cole, amico lo sai che sono dalla tua parte» alza la birra e gli fa un cenno con la testa, bevendo un sorso subito dopo.
«Ti ci avrei visto con una gonnellina però» me ne esco dal nulla, guardandolo con un ghigno divertito.
Per un attimo lo vedo sorpreso della mia frase, però poi sul suo labbro si forma un piccolo sorriso e scrolla le spalle.
«Non fanno per me, preferisco i vestitini tutti pieni di luccichini»
«Luccichini?» dice divertita Jess che è al suo fianco.
Faccio finta di immaginarmelo e poi annuisco convinta.
«Si, decisamente un immagine eterea»
Mi allungo verso di lui e gli rubo la birra da sotto il naso, gesto che facevo spesso prima con lui, infatti mi risponde con la sua solita frase.
«Accomodati»
Bevo dal boccale e la poggio nuovamente al suo posto.
«Sei un tesoro» gli faccio un occhiolino e sorrido divertita.
Passiamo la serata a scherzare tra di noi, e sto veramente lacrimando nell'ascoltare Cameron che questa sera sembra di ottimo umore da farci ammazzare dalle risate.
«Vi giuro, che cazzo io quando l'ho notato volevo quasi dirglielo "Ehi amico, ce l'hai dritto e cazzo hai i pantaloni bianchi e ancora più cazzo, stai in piedi davanti venti persona che ti ascoltano e ti osservano"» si mangia una nocciolina scuotendo la testa.
Mi metto una mano davanti la bocca perché ridendo di getto sputo qualche goccia di birra da brava ragazza delicata e dolce e questo fa scatenare ancora più risate.
Cameron mi osserva sorpreso e continuando a ridere prende un fazzoletto e si avvicina per ripulirmi sul collo.
«Avery sei un casino» mi ghigna vicino, continuando ad asciugarmi lentamente. Mi agito leggermente quando con il fazzoletto si avvicina troppo al solco dei miei seni.
I miei occhi scattano ad Hunter, inconsciamente, e lo trovo con lo sguardo bruciare la mano di Cameron.
No seriamente, se gli sguardi potessero uccidere, Cameron sarebbe esploso da diversi secondi.
Afferro il fazzoletto dalla sua mano e gli sorrido.
«Lascia, faccio io» finisco di pulirmi e torno al discorso degli altri, con la sensazione di avere lo sguardo di Hunter addosso.
Mmh.. ragazzo, sei forse geloso?
La mia autostima esce fuori e fa una capriola da campioni.
E decido di divertirmi un po' anche io, per constatare se realmente il ragazzo che mi fa penare, è geloso della sottoscritta.
Quindi mi avvicino di più a Cameron, da vera regina delle stronze e inizio a scherzarci in maniera molto intima.
Tra una battuta e l'altra, capita che casualmente io poggi la mia mano sulla sua spalla, o che magari quando lui mi si avvicina per dirmi una cosa io faccio casualmente la stessa cosa per essere più concentrata, sfiorandogli quasi il viso.
E vorrei ridere come una cretina nel realizzare che Hunter è stato tutto il tempo con lo sguardo accigliato e puntato verso di noi.
Quando mi alzo per andare in bagno lo trovo ancora a guardrmi. Indosso una maschera da finta innocente e gli sorrido, per poi superarlo e andare oltre il bancone, verso la porta del bagno.
Quando sto per raggiungerlo però noto un piccolo particolare vicino la parte della cassa.
Hanno messo un annuncio, in cui dicono di cercare una cameriera.
Fisso quel pezzettino di carta per un tempo indefinito, viaggiando nel futuro con la mia testa.
Non sarebbe una cattiva idea trovarmi un lavoro, cosi da potermi pagare le cose finalmente da sola e magari chissà riuscire a mettere qualcosina da parte per poi permettermi un appartamento magari condiviso con qualcuno.
Non voglio stare troppo tra i piedi a mio fratello, per quanto so che mi vuole bene capisco che è un maschio e che ha bisogno della sua privacy.
Faccio una foto al foglio con il numero scritto sopra e proseguo per il bagno.
Il giorno dopo chiamo direttamente al numero che mi ero salvata e prendo appuntamento per il colloquio. Il resto della giornata la passo studiando e sentendo Harper al telefono.
La stessa cosa succede i due giorni successivi, in cui penso solamente a studiare.
Giovedì vado al colloquio con una certa agitazione nelle vene.
Essendo primo pomeriggio non c'è molta gente nel locale, e trovo ad accogliermi due ragazzi al bancone.
Mi avvicino alla ragazza che sta sistemando i bicchieri al loro posto.
«Ciao»
Alza lo sguardo e mi sorride.
«Salve, cosa desidera?»
Scuoto il capo ed indico il fogliettino vicino la sua postazione.
«No, io sono qui per.. per il colloquio. Ho un appuntamento a quest'ora proprio» la vedo sorridere ancora di più, sorpresa.
«Oh, sei tu la ragazza che ha chiamato qualche giorno fa. Un attimo ti chiamo il ragazzo. Io comunque sono Annabel, piacere»
«Avery» mi siedo sullo sgabello e la guardo avvicinarsi verso il ragazzo e indicarmi subito dopo.
Mi raggiungono insieme e mi alzo nuovamente.
«Ciao, Avery giusto? Io sono Baedyn e hai parlato con me l'altro giorno»
«Oh, si certo»
Il ragazzo ha dei capelli scuri tirati perfettamente all'indietro. Di poco più alto di me e sicuramente di qualche anno più grande. Ha un bel portamento e un gesticolare che attira l'attenzione su di lui.
La ragazza, Annabel, è invece ancora più bassa di me, con i capelli bastani riccissimi raccolti in una coda.
«Allora mi hai detto che anche tu sei una studentessa come Annabel e quindi avrai degli orari da stabilire, quando sei disposta ad iniziare i giorni di prova?»
«Io.. subito anche. Cioè quando volete voi, si sono a vostra disposizione» parlo a raffica e arrossisco subito, portando Baedyn a sorridermi.
Era ovvio che fossero di bella presenza, ogni volta che venivo qui trovavo camerieri particolari e sopratutto belli.
«Va bene, che ne dici di iniziare proprio oggi? Diciamo tra due ore, tipo?»
Annuisco velocemente.
«Si, va bene, certo! Allora torno tra due ore»
«A dopo Avery»
Esco dal locale contenta e con un sorriso sulle labbra.
Non credevo fosse.. cosi semplice.
Nemmeno immaginavo durasse cosi poco il colloquio, se cosi si può definire.
E non.. non vedo l'ora di iniziare e sperare che gli vada bene.
Capisco che devo giocarmi bene le carte perché se.. se andasse bene la mia vita potrebbe cambiare.
E in meglio, sicuramente.
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