Capitolo Quindici
Capitolo breve ma.. intenso..
Quando chiude la porta della sua camera ci ritroviamo nel buio, con il solo riflesso delle luci vicino la piscina che si alternano a quelle della luna.
In sottofondo risuona Boss's Daughter dei Pop Evil rimbomba fin dentro le mie vene e alimenta i miei battiti già carichi della mia eccitazione.
Ci guardiamo negli occhi giusto il tempo di un battito di ciglia, perché subito dopo ci riattacchiamo come cozze allo scoglio.
Ci muoviamo freneticamente in una danza tutta nostra, gli tiro i capelli come se ne dipendesse la mia stessa vita.
Mi afferra le calze che so quanto apprezza e le tira con stizza, facendomi avvertire lo strappo di esse sulla mia pelle.
Piccoli brividi risalgono le mie cosce, al movimento delle sue mani che con decisione risalgono fino i miei glutei, strizzandoli con decisione e avvicinandomi ancora più vicino a lui.
Gemo nella sua bocca e senza molta razionalità gli apro la camicia alla cieca e la lancio da qualche parte.
Alzo la testa quando sollevandomi, riesce ad intrufolarsi con la bocca dentro la mia camicetta e lambisce i miei capezzoli con cosi precisione da farmi girare la testa completamente.
Avvinghio la sua vita con le gambe e sempre ad occhi chiusi ansimo e gli accarezzo la testa.
Fa alcuni passi, poi mi lancia sul suo letto.
Sono inerme, alla sua mercé.
Lo sai lui e lo so io.
Ho la camicetta aperta e i suoi occhi mi percorrono come ad ammirare una statua.
«Sei.. cazzo, sei bellissima» riesco ad udire la sua voce sotto la musica, un attimo prima che mi raggiunga.
I suoi occhi mi invadono tutto il corpo, come a fotografare ogni parte di me dentro di lui e con un'intensità da farmi rabbrividire.
E quello sguardo mi manda nel panico, perche non so cosa dire.. non so cosa fare.
Mi sento completamente esposta.
Ma di una cosa posso essere certa mentre lo vedo avvicinarsi con la bocca.
Non voglio assolutamente che si fermi.
Si avventa finalmente su di me, baciandomi con trasporto. Il suo sapore invade nuovamente le mie papille gustative mandandomi completamente in tilt.
Con pochi gesti rapidi e decisi ci denudiamo di ogni indumento, di ogni pudore.
Il mio cuore rischia di impazzire e il tremolio delle mani non cessa di smettere.
Le nostre lingue si muovono all'unisono, mentre con le mani mi accarezza velocemente ogni centimetro di pelle.
Capisco di essere altamente brilla quando mi accorgo di non avere alcun pudore per quanto riguarda i miei incessanti gemiti e ansiti.
Non mi interessa, voglio che mi senta.
Voglio che capisca ciò che riesce a trasmettermi questo maledetto ragazzo.
Senza preavviso si alza di scatto, si posiziona infondo al letto e con un movimento furtivo mi afferra le caviglie trascinandomi verso il bordo.
In pochi attimi mi allarga le gambe e con la sua bellissima bocca si avventa su di me, facendomi sussultare e viaggiare in un mondo tutto mio.
Mi bacia, mi stuzzica mi stringe con le sue grandi mani.
Ed io ansimo come non credevo di poter fare e mi ritrovo a muovermi sulla sua bocca.
Totalmente presa da lui.
«Hunter» boccheggio mentre con le mani gli sfioro i capelli e inevitabilmente abbasso lo sguardo.
Ed è un attimo, la visione di lui sotto di me inizia a mandarmi scariche elettriche verso tutto il corpo.
Grido, urlo, mi muovo come un ossesa.
Non lo so, la mia testa è partita verso la tangente e solo dopo un tempo indefinito torno da lui.
Quando torno nuovamente ad aprire gli occhi, lo afferro per le spalle e lo obbligo a raggiungermi nuovamente, a raggiungere le mie labbra.
E ci baciamo per quello che credo sia un tempo infinito, finch non lo incito a spogliarsi e non inizio a strusciarmi su di lui senza alcun pudore.
Si stacca ansimante e mi scruta per quanto la sua poca lucidità gli permetta.
«Avery io... sei.. sei sicura?»
Lo guardo, dai suoi occhi leggermente annebbiati ma comunque bellissimi alle sue labbra gonfie ed umide.
Gli accarezzo il collo, poi una guancia, finché non finisco sui suoi capelli che stringo e spingo il suo capo verso di me.
Lo bacio, con dolcezza, dandogli la risposta pur non aprendo bocca.
Capisco che con una mano ha afferrato quello che credo siano i suoi jean.
Sento lo strappo di qualcosa, poi un movimento sotto.
Nel frattempo lui scende con baci meticolosi sul mio collo.
Lambisce un mio capezzolo, succhiandolo forte.
Apre di scatto le mie gambe e se ne porta una a cingergli la vita.
Una spinta decisa e la pressione mi fa bruciare da dentro.
Stringo i denti e mi appicco a lui con le braccia.
Il suo ansimare sul mio orecchio mi manda piccole rassicurazioni e un leggero sudore scende sulla mia schiena.
Lambisce la pelle del mio collo e con una mano mi accarezza un fianco.
Alza la testa verso di me, chiedendomi il permesso di continuare. Ed io lo bacio, ancora.
Un'altra forte spinta e capisco che è entrato del tutto.
Lo capisco dal dolore lancinante che avverto e dal grido che involontariamente tiro fuori.
Mi bacia con passione e inizia a muoversi ad un ritmo tutto suo.
Mi trascina, mi trasporta, sotto le sue imprecazioni senza senso e sotto le mie preghiere.
Poco a poco la sensazione di bruciore va a svanirsi, sopraffatta dallo stato di pienezza e tramutandosi in un piacere smorzato che aumenta ad ogni sua spinta decisa.
Inizio ad abituarmi a lui, al suo corpo e in poco tempo mi ritrovo ad assecondare i suoi movimento.
Ci muoviamo in simbiosi in questa danza tutta nostra che sa di alcool e sesso.
«Ancora, Hunter.. ancora» gli sussurro o forse urlo all'orecchio.
Mi asseconda subito e le mie unghie lo graffiano sulle spalle mentre gemiti strozzati mi escono dalla bocca.
«Dio.. Avery» mi soffia sul collo Hunter, portandomi ad inarcare la schiena.
Le sue spinte si fanno più decise e forti, mentre poggia la fronte sulla mia spalla.
Nuove scariche elettriche mi invadono nuovamente il corpo. Sono di nuovo all'apice e urlando il suo nome lo stringo più vicino a me, travolta da un orgasmo potente.
Vengo raggiunta poco dopo da lui che irrigidendosi mi ansima sul collo.
Rimaniamo alcuni minuti nella stessa posizione, quando delicatamente solleva la testa e mi fissa, incrociando lo sguardo con il mio.
Lo sento levarsi il preservativo e chiuderlo dentro il suo involucro, dopodiché torna nuovamente sul letto con me.
In un gesto stranamente spontaneo ci copre con una coperta e vengo abbracciata dalle sue possenti braccia.
Non ci più niente, non c'è necessità di usar parola in questo momento. Hunter mi lascia per un tempo indefinito dei baci delicati sulla tempia, mentre io gli accarezzo un braccio e appoggio la testa sul suo petto.
Mi sento perfettamente in pace e .. e non so cosa pensare di noi due dopo questa esperienza.
Ma le sensazioni che ho provato sono state cosi forti che ho ancora il battito accellerato.
E cosi, come se fosse la cosa più normale di questo mondo, mi addormento.
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