Capitolo otto

«Ci siamo fidati della persona sbagliata! Non poteva andare avanti Cole con la macchina e noi limitarci a seguirlo?» si lamenta Harper sbucando dai sedili posteriori e smanettando con lo schermo per cercare di sistemare il navigatore, sotto lo sguardo seccato di James che nel frattempo guida.

«Vi prego chiudetegli la bocca, cristo santo! Non fai che lamentarti Harper, non è colpa mia se in questo tratto di strada non prende la linea»

Lancio un occhiata a Rush ed entrambi tratteniamo un sorriso divertito.

Sono tre ore che litigano, per ogni singola cosa, solo che abbiamo assistito cosi tante volte a questa scena tra loro che ormai il mio amico ed io non ci facciamo nemmeno più caso.

«Beh nell'altra macchina c'è Hunter e conoscerà sicuramente la strada»

«Adesso risolviamo, tu rilassati per i caz-» interrompo mio fratello, dandogli un piccolo pizzico sul gomito.

«Rush, prendi la tua ragazza e chiudigli la bocca. E tu» la guarda dallo specchietto «lasciami guidare in santa pace. Ho male alla testa, cazzo»

«Non sono la sua ragazza-»

«Non è la mia ragazza» dicono insieme.

«- e non devi dirmelo tu quando chiudere la bocca»

Rush la afferra per un braccio e se la stringe, ridendo per la scena.

Fortunatamente il navigatore riprende a funzionare e dopo venti minuti eccoci davanti la casa.

I ragazzi trasportano le nostre valigie mentre io, molto velocemente, vado a prendere le chiavi da Hunter e insieme alle ragazze ci dirigiamo all'ingresso.

Appena varchiamo la porta di casa, ci scambiamo un intenso scambio di sguardi prima di partire per la maratone di andare a scegliere la stanza.

Ovviamente Jess dormirà da qualche parte con il suo Cole, mentre Harper ed io la divideremo. Iniziamo ad aprire ogni porta, stanza, stanzino che riusciamo a trovare ridendo come tre sceme sotto gli sguardi turbati dei ragazzi e quando mi ritrovo davanti una stanza con letto matrimoniale e una grande finestra che affaccia su di una montagna, capisco di aver finalmente trovato la mia.

«Harper, trovata!» urlo da oltre la porta, mentre continuo ad osservare il panorama avvicinandomi passo dopo passo alla finestra.

«Sai che questa è di solito la mia stanza? Non so se essere lusingato per la scelta o arrabbiato per avermela di conseguenza rubata» la sua voce è stata cosi inattesa che salto come una gazzella. Mi volto a guardarlo con una mano sul petto e il respiro ansante.

«Hunter, dannazione» ride per la mia espressione e si avvicina fino ad arrivarmi davanti. Si volta ad osservare la montagna anche lui, accentuando un sorriso rilassato.

«Ti piace la casa?»

«Molto! E' grandissima e.. sembra la classica casa in legno che si vede ogni tanto nei film melodrammatici. Manca giusto il camino per raggiungere il-»

«Abbiamo anche quello, e la piscina al coperto»

Strabuzzo gli occhi e lo guardo allibita. Hunter mi scoppia a ridere in faccia e non posso evitare ai miei occhi di focalizzarsi proprio sul suo sorriso.

«Questa valigia pesa un- oh scusate» Harper ci osserva dalla porta con un sorrisetto strano, distogliendo entrambi dal dialogo.

Viene raggiunta da Hunter «ci vediamo più tardi ragazze, non metteteci troppo» mi lancia un ultima occhiata per poi uscire e lasciarci sole, chiudendo la porta.

«E quello cos'era?» mi domanda la mia amica, avvicinando la sua valigetta verso un lato del letto.

«Quello cosa?» punto anche io verso la mia valigia che solo adesso noto accanto l'armadio e capiso che dev'essere stato Hunter a portarmela, motivo per cui era qui.

«Andiamo Avery, non farmi fessa ti prego. Vi siete un attimo mangiati con gli occhi, da quanto va avanti?»

Arrossisco pur non volendo e mi sistemo meglio i capelli con le mani.

«Non c'è niente tra noi..assolutam-»

«Niente.. niente?» mi domanda, alzando un sopracciglio da non.ti.credo.

Assottiglio gli occhi, cercando di assumere un espressione da dura, ma fallisco dopo due secondi.

«Ok beh, può essere che tipo a capodanno.. ci sia stato un bacetto tra me e lui-»

La mia amica urla come impazzita e si avvicina sorridendo.

«Lo sapevo! E quindi?»

«Ma niente! Non sapevamo che.. era una festa in maschera. Insomma dopo che ci siamo riconosciuti abbiamo lasciato perdere»

«Cosa? Ma perché?»

Scrollo le spalle e inizio ad aprire la mia valigia.

«Boh.. nemmeno ci conoscevamo tanto bene, avevamo parlato si e no due volte. Poi metti anche James, insomma» la guardo «Condividere lo stesso fratello iper possessivo non è molto rassicurante, non credi?»

Alza gli occhi al cielo e torna alle sue cose, borbottando insulti «Non ce la fa quello a non rompere le palle»

Scoppio a ridere e scuoto la testa.

«Lascialo in pace. Anzi, basta parlare di loro, prepariamoci e andiamo a divertirci»

Come da programma tutti i ragazzi hanno affittato per questi due giorni scii e skateboard da bravi sciatori esperti, mentre io e Jess ci ritroviamo a fare la fila per prendere il nostro bob tattico.

Sono super felice di non essere l'unica a non saper sciare e sinceramente parlando, il bob è molto più divertente.

Quindi fortunatamente, ripeto, passo l'intera mattina in compagnia della mia amica, alternando le passeggiate alle pause caffè e finendo per le scivolate in grande stile. I ragazzi li abbiamo giusto beccati due volte mentre scendevano la pista quando una volta terminata si prestavano a raggiungere nuovamente il cavalcavia.

Solo verso in primo pomeriggio ci raggiunge Cole -accompagnato da Hunter- per assicurarsi che Jess stesse bene.

Sono fidanzati dal primo anno di Università e nonostante siano passati un po' di anni quando li guardi da fuori sembrano perennemente super innamorati.

Sono molto belli.

L'immagine di loro fa scaldare anche i cuori più gelidi.

Li sto fissando parlare poco più distanti quando un buffetto al naso mi distoglie dall'attenzione.

«Sei ancora tra noi?»

Guardo Hunter negli occhi, mi perdo per un secondo di troppo a studiare quel blu cosi immenso che in automatico mi viene da pensare; e se un giorno fossimo anche noi, come loro?

Non so dire perché mi immagino vicino a lui, non c'è più stato niente da parte sua dopo quel bacio indimenticabile da farmi capire che avesse diverse intenzioni da quelle amichevoli con cui approccia di solito. Eppure..

«Ti senti male? Sei diventata tutta rossa» mi guarda preoccupato ed io sbatto più volte le palpebre, schiarendomi la voce.

«No scusa, pensavo» cerco di nascondere il rossore delle mie guance osservandomi gli stivali.

«A cosa?» mi domanda e quando alzo nuovamente lo sguardo lo trovo sinceramente interessato alla risposta.

«Tu.. sei mai stato innamorato?»

La domanda l'ha preso in contropiede talmente tanto che mi rendo conto del suo visibile disagio.

«Oh, beh» gli schiarisce la gola e ci pensa su un momento «no.. o almeno non abbastanza se adesso mi ritrovo single» mi sorride «E tu?»

Increspo le labbra in una smorfia seccata e torno a fissare i nostri amici. Proprio quando vedo Cole sussurrare una cosa vicino l'orecchio di Jess che la porta a ridere divertita.

Mi soffermo sullo sguardo di lei e ragiono.

«No. Non che abbia avuto chissà quante relazioni passate però..» adesso Jess è saltata in braccio a Cole, cingendogli il busto con le gambe e si baciano appassionatamente.

«non saprei dirti se ogni volta io mi innamoravo a mia insaputa o se invece non ho ancora mai provato veramente quel sentimento. Mi viene da dire di no perché» indico con un gesto del capo i nostri amici «non ho mai guardato nessuno come Jess guarda Cole e viceversa. Non ho mai avvertito quelle sensazioni che leggi tanto nei romanzi e.. non mi sono mai sentita legata a nessuno. Cioè io dentro la mia testa ho l'idea che quando due persone si amano, creano un legame invisibile tra loro, come una corda infinita che li lega. Che nonostante tutto si sentono di appartenere»

Dal silenzio mi rendo conto di aver parlato troppo e mi irrigidisco con la schiena.

«Beh sai» cerco di sdrammatizzare «le solite idee da ragazze sognanti» lo guardo divertita, ma lo trovo già con gli occhi verso di me che distoglie subito, a disagio.

«Arriverà un giorno, qualcuno anche per te Avery» sussurra anche lui immerso fra i suoi pensieri. Poi mi indica con il capo gli altri che ci stanno raggiungendo e mi incita a seguirlo «Andiamo dai»

E mentre cammino e osservo le sue impronte nella neve, cerco di bloccare quella voglia malsana di rispondergli che magari, quel qualcuno, avrebbe potuto essere lui.

James è il primo a venirmi incontro. Mi bacia una guancia e mi chiede se mi sono divertita, ma non mi è stata indifferente l'occhiata pensierosa che lanciava di tanto in tanto a Hunter.

Fortunatamente però è venuto Cameron a fargli cambiare punto di interesse.

«Certo che non è stata bene senza di me. Ti sono mancato vero, piccola Avery?»

Lo guardiamo divertiti, poi James lo afferra per il collo con un braccio e lo trascina verso il magazzino degli skateboard dove li attende Harper.

Raggiungo Rush e lo abbraccio da dietro.

«Polpetta» mi accarezza una mano ed io strofino il naso fra le sue scapole.

«Devo farmi una doccia e mangiare. Il mio corpo inizia a soffrire, Rush» la schiena viene scossa dalle sue risa.

«Parlando di mangiare, stasera andiamo in un posto qui vicino» gira il capo di profilo e mi guarda «O almeno è quello che hanno consigliato delle ragazze a James. Hai un fratello runacuori, lo sapevi?»

Alzo gli occhi al cielo «Non mi interessa, basta che mi fate mangiare e giuro che nessuno si farà male»

Una volta che hanno consegnato tutto i ragazzi ci raggiungono.

«Ragazzi forza rientriamo» urla Rush, allontanandosi di un passo dalla sottoscritta «devo sfamare la mia mobydick se non voglio che mi mangi vivo» e mi guarda divertito, scoppiando a ridere subito dopo quando la mia espressione diventa macabra.

«Scusa? Mi hai appena paragonato a una balena? Sul serio, Rush?»

Inizio ad inseguirlo a passo svelto, incitando le risate degli altri che ci osservano divertiti.

«Non preoccuparti, sarai comunque la mia piccolina.. balenina affamata» beffeggia il ragazzo che ora, sta letteralmente scappando verso le macchine dalla me infuriata.

«Fermati! Ho detto fermati o giuro su dio che stanotte ti soffoco nel sonno, stronzo!» urlo come una matta, cercando invano di nascondere il sorriso pronunciato sul mio viso.


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