Capitolo Dieci
Mi sveglio con un sorriso stampato sul viso con il pensiero che subito si dirige verso il ragazzo che dorme alla stanza accanto.
Non so come dovrò comportarmi quando saremo faccia a faccia sinceramente, anche perché che importanza dovrò dare a ciò che è successo ieri? Come dovrò salutarlo?
Forse è meglio se lascio che sia lui a fare il primo passo..si decisamente!
Mi tocco istintivamente le labbra, accarezzandole con le dita e sorrido.
Sollevo il busto, mettendomi comodamente seduta sul letto. Harper si trova accanto a me ancora sotto le coperte.. lo capisco soprattutto dal suo modo di russare visto che è completamente invasa dal piumone.
Alzo un sopracciglio verso di lei mentre diverse immagini si focalizzano nella mia testa.
E' successo veramente? Con James poi?! E adesso cosa diranno a Rush?! Sempre se lo vogliono rendere pubblico il loro sfogo notturno..
Sono sicura che era reale.. oh si., era molto reale.
Un brivido mi percorre lungo la schiena ad immaginare mio fratello in quelle condizioni con Harper.
Scuoto frettolosamente il capo, poi mi alzo di scatto e piombo addosso al corpo inerme della mia amica.
«Alzati bella mia, abbiamo delle cose di cui parlare» saltello sopra di lei che per tutta risposta mugugna cose incomprensibili e si chiude ulteriormente a riccio.
Prendo con forza il piumone e lo butto per terra.
«Alzati ho detto!» gli urlo vicino l'orecchio facendola scattare sull'attenti con gli occhi spalancati.
«Ma che problemi hai Avery?» mi guarda accigliata sotto la mia risata divertita.
«Oh io nessun problema, quella ad averne sei tu cara la mia amica» la osservo con un mezzo ghigno, sotto il suo sguardo confuso e assonnato, cosi proseguo.
«Che fine avete fatto ieri sera tu e James? Noi vi abbiamo cercato sai...» assumo uno sguardo pensieroso «Però nulla.. non vi abbiamo trovati. Cosi siamo andati direttamente a dormire..passando per le scale» e la fisso, sperando che faccia due più due da sola, difatti nemmeno il tempo di finire la frase che la vedo spalancare gli occhi e sbiancare per qualche secondo. Beccata!
«Con mio fratello, sul serio?» le chiedo sinceramente confusa.
Harper si arrende, sbuffa e si gira sul letto finendo a pancia in su, braccia aperte e sguardo verdo il soffitto.
Un leggero rossose gli riempie le guance e un sorriso riaffiora sulle sue labbra carnose, rendendola ancora più bella del solito.
«Non so dirti bene cos'è successo ieri sera Avery.. è accaduto tutto troppo in fretta. Non vado per nulla d'accordo con lui e certe volte avrei tanto voglia di soffocarlo nel sonno» spalanco gli occhi, scioccata «però mentre tornavamo verso di voi, ci è presa a entrambi voglia di sgranocchiare qualcosa, sai mi ero impuntata a parlargli di noccioline e salatini così» scrolla le spalle «ci siamo fiondati subito. Il problema è venuto quando ci siamo resi conto di essere troppo ubriachi, che siamo finiti per cadere per terra con tutte le noccioline. Cioè io sono caduta per terra» scoppia a ridere da sola «tuo fratello ha evitato che mi rompessi l'osso del collo» mi guarda e imbroncia le labbra «eravamo troppo vicini.. non so cosa ci è preso a tutti e due, ci siamo saltati addosso come se non ne potessimo fare a meno. E poi tutto il resto, le sue mani-» alza gli occhi al cielo con un sorrisino che mi fa venire la bile in gola e decido che è il caso di interromperla.
«Ok ok, lascia le parti hot per te, non ho interesse a sapere determinare cose su mio fratello» gli sventolo una mano davanti il viso.
«Adesso però, cioè.. che cosa siete? E Rush?»
A quella domanda si alza di scatto dal letto e afferra dal comodino un elastico per capelli, dandomi le spalle.
«Non siamo assolutamente niente. Avery appena è finito tutto mi sono cosi.. non lo so, spaventata di ciò che avevamo appena fatto che sono letteralmente scappata in camera nostra. E Rush è ovvio che glie ne parlerò perché anche se non stiamo insieme abbiamo questa regola del sesso in esclusiva però devo studiarmela bene, devo evitare un eventuale danno alla loro amicizia»
Si lega i capelli in una coda alta e si gira a scrutarmi con il suo famoso sguardo da detective.
«Tu invece non devi raccontarmi nulla? Magari partendo dal fatto che vi ho volutamente lasciato da soli in una piscina, con pochi capi addosso e molto,molto calore intorno?» alza e abbassa più volte le sopracciglia, beccandosi un cuscino che gli lancio dritto in faccia.
«Piantala» rido imbarazzata dalla sua descrizione, ma quando poi la mia mente torna a determinate scene con Hunter mi porto le mani davanti gli occhi e mugugno in sofferenza «Harper, quel ragazzo mi farà diventare matta, lo so»
«Non si è nemmeno avvicinato?» domanda preoccupata ma scuoto subito la testa per correggerla.
«Oh si che si è avvicinato.. mi fa impazzire, è quello il problema. E so che lui non è propenso a» muovo le mani in aria confusa «conoscerci meglio, la motivazione di James lo blocca a priori» mi siedo sul letto e incrocio le gambe «ma è troppo bello..» mi perdo tra i pensieri, con un sorrisetto talmente stupido che mi prenderei a schiaffi da sola.
«Ok qui qualcuno sta proprio volando» cantilena lei divertita.
«Forza Alice, torna dal tuo mondo delle meraviglie e vieni con me in quello della colazione. Sto muorendo di fame» scoppio a ridere e la seguo fuori dalla stanza.
Quando raggiungiamo la cucina troviamo gia i fornelli pieni con Hunter e Rush davanti che scherzano fra loro.
Sarebbe ancora ironico a vederci da fuori, visto che entrambe ci blocchiamo sul posto. Io perché devo darmi un secondo di tempo per tenere a bada l'agitazione che è divampata troppo velocemente. Harper.. beh, mi giro e penso che sia per lo stesso motivo, più o meno.
Gli do una gomitata per farla riprendere e mi faccio avanti per prima. Avverto persino la pacca sulla schiena e un vai cosi dalla mia coscienza.
«Buongiorno principesse» saluto con un sorriso di circostanza.
Al sentir la mia voce, si girano all'unisono e ricambiano il saluto sorridendoci.
Hunter rimane più del necessario a guardarmi, con un ghigno da troppa poca aria in una piccola minuscola stanza ed io devo cercare di non farmi scoprire ansiosa perché, cristo, di mattina questo ragazzo è ancora più bello.
Ma come fa?!
Sospiro e decido assumere un atteggiamento di totale indifferenza.
Facciamo colazione con calma e tranquillità, fino a quando non è mio fratello James il primo tra gli altri a scendere, nemmeno a farlo apposta.
Ha tutti i capelli scompigliati, l'aria del tutto assonnata e una mano a stronifarsi gli occhi.
«Buongiorno» ci saluta e nel sentirlo Harper diventa una statua di pietra, tanto che se dovesse passare un piccione da queste parti si fermerebbe subito sulla sua testa e ci cagherebbe anche sopra.
«Ciao fratellone» mi giro e gli sorrido, vedendolo arrivare verso di me.
«Ciao scimmietta» mi stampa un bacio dietro la nuca, poi però sembra ricordare gli eventi di ieri sera, specialmente quando incrocia lo sguardo di Harper.
Lei, da tale fifona, lo distoglie subito e si concentra sulle sue mani come se fossero la cosa più impressionante di questa casa. James beh, la guardo per un attimo spaesato, poi però viene a sedersi vicino il mio lato e si ammutolisce, chiudendo il viso tra le mani sopra il bancone.
«Siete delle merde comuinque!» sbotta di colpo Rush facendoci scattare tutti all'attenti, chi per un motivo chi per un altro, comunque tutti colpevoli. Ed è ironico vedere che abbiamo trattenuto il respiro nello stesso momento come in un apnea di gruppo. Riprendiamo però a respirare quando finisce la sua cavolo di frase «ieri sera ci avete lasciato dormire vicino la piscina, per terra maledizione»
Rush mi raggiunge, mi solleva di peso e si siede al mio posto, trascinandomi in braccio a lui e cingendomi i fianchi.
Riprendo tranquillamente a bere il mio caffè, abituata ormai a questi affetti improvvisi da parte sua.
Poi però mi accorgo di due paia di occhi puntarmi da lontano. Anzi, puntano le mani del mio amico con un sguardo veramente poco amichevole.
Si può gongolare per cosi poco? La mia risposta è si, cazzo!
Fingo ancora disinvoltura e ritorno alla frase di Rush notando soltanto adesso del silenio che si è creato nella stanza.
Male, molto male.
Decido ancora una volta di prendere lucidità della questione, salvando le chiappe a tutti e quattro.
«Ma.. ehi, vi abbiamo anche coperto con delle coperte, certo che non apprezzi proprio nulla» lo spintono su una spalla scherzosamente.
Il discorso viene interrotto dall'arrivo di tutti gli altri e fortunatamente ci concentriamo a fare colazione e una volta terminata raggiungiamo le nostre stanze per sistemare e preparare le valigie per il viaggio di ritorno anticipato, visto che fuori piove veramente tanto e ci ha impedito di trascorrere la mattinata sulla neve.
Sono passati esattamente tre giorni da faditico bacio e come da previsione di Hunter nessuna traccia.
Del tutto sparito.
Cosi tanto che non lo si vede nemmeno ai corsi, da come mi ha detto James. La cosa ha iniziato a preoccuparmi quando ne lui ne gli altri hanno saputo dire che cosa gli fosse successo, tranne forse per Cameron che non si è voluto esprimere ma ha preferito rimanere fra le sue.
«Ehi piccolina» Rush entra in classe e mi raggiunge al solito posto, stampandomi un bacio sulla guancia prima di sedersi.
«Buongiorno» gli sorrido dolcemente, tornando però con gli occhi al mio telefono.
«Allora, me lo vuoi dire che cos'hai da un po' di giorni? Sembri assente» mi afferra un mignolo e inizia a giocarci.
«Nulla sul serio, tranquillo»
Mi abbraccia i fianchi e poggia la sua testa sulla mia spalla.
«Sicura? Sai che sono una persona molto paziente io» mi guarda «Una volta sono stato due ore e mezza in attesa con il servizio clienti dell'HP solo per lamentarmi del loro servizio clienti» dice, imitando Sheldon di How I Met Your Mother, la serie TV che seguiamo insieme.
Scoppio a ridere senza controllo, buttando fuori il caffè che stavo bevendo e iniziando a tossire ripetutamente.
«Sei proprio un cretino» ribatto, alimentando la sua risata.
«Niente è che» sbuffo «Hunter da quella volta è sparito e io so che non devo dar troppa importanza a quello che c'è stato però» scrollo le spalle «non mi aspettavo di certo che sarebbe sparito del tutto»
Altro aggiornamento, mi sono aperta emotivamente con Rush.
Gli ho raccontato tutto, visto che lui non si fa problemi a parlarmi delle sue cose. E poi mi fido di lui,veramente.
«Piccolina, partendo dal fatto che ti avevo già detto come la pensavo su Hunter e relazioni, totalmente opposti» si scrocchia il collo «però devo dire che non si è fatto più vedere nemmeno al lavoro da Cameron o al negozio da James e Cole quindi boh, forse starà soltanto male e si starà riprendendo. Non fasciarti subito la testa, ok?»
Lo guardo e gli sorrido. Beh, non ha tutti i torti infondo.
«Hai ragione, mi faccio paranoie inutili» decido di chiudere cosi il discorso e dedicarmi alle lezioni della giornata.
In un batter d'occhio ci ritroviamo all'ora di pranzo e mentre mi dirigo verso la mensa con Rush, passo in automatico con lo sguardo verso l'armadietto di Hunter immaginando già il fatto.. mi blocco sul posto.
Sbatto più volte le palpebre e inclino anche leggermente la testa.
No, non ci sono dubbi, è lui.
E' Hunter, visto che ha aperto il suo cavolo di armadietto, impegnando in una conversazione al telefono.
Il cuore si ferma del tutto.
Quando è tornato?
Senza capire bene cosa sto facendo, inizio a camminare verso di lui e lo raggiungo in poche falcate.
«Ehi, ciao! Volev-» le parole mi muoiono in bocca quando, oltre il cappuccio vedo il suo occhio contornato da un alone nero.
Un alone da pugno.
Lo guardo meglio e trovo anche un bel taglio sul labbro inferiore.
Hunter mi guarda brevemente, poi senza aggiungere nulla che mi da le spalle ed inizia a incamminarsi verso l'uscita.
Presa dall'istinto lo afferro per un polso e lo faccio girare.
«Che ti è successo» gli chiedo severa.
Per tutta risposta si scrolla bruscamente la mia mano di dosso, inchiodandomi al posto con uno sguardo freddo e impassibile.
«Avery, fatti semplicemente i cazzi tuoi, non ti riguarda. Io non ti riguardo, ok?» poi con passo spedito torna a camminare, raggiungendo Cameron e parlando stretto al suo viso e in maniera concitata. Infine si dileguano insieme alla svelta.
Io sono rimasta al mio posto, incapace anche solo di fare un cavolo di passo.
Il modo in cui mi ha risposto, in cui mi ha guardata.. o meglio dire non guardata. Mi ha perforato il cuore con una lancia, impalandolo in profondità.
Non vorrei piangere, veramente. Anzi dovrei a dir poco essere arrabbiata con lui e il suo modo del cavolo.
Però gli occhi si riempiono involontariamente di grossi lacrimoni e devo calmare il respiro per evitare che esse scendano sulle mie gote.
In quel momento vengo raggiunta da Jess e Harper che, trovandomi in quello stato, si preoccupano subito.
Vengo trascinata alla mensa e messa su un tavolo, ed è li che mi sfogo di ogni cosa, maledicendolo sotto ogni punto.
«Pensi che abbia qualche problema con qualcuno?» mi domanda pensierosa Jess.
Alzo le spalle e guardo il giardino.
«Oh al diavolo! Anche se avesse dei problemi, che colpa ne avrebbe Avery da ricevere un trattamente del genere da un perfetto stronzo?» alza la voce Harper, com'è suo solito.
«Effettivamente» ci ragiona sopra Jess «sono solo confusa da questo comportamento, conoscendolo»
«Sicuramente non mi troverà qui depressa e in cerca di sua attenzione. Ha voluto comportarsi cosi? Bene, io agirò di conseguenza!» do una botta con il pugno sul tavolo.
«Brava! Non può di certo pretendere una tua impassibilità dopo questo trattamento» Harper mi tocca una spalla sorridendomi.
Mi volto a guardarla, di colpo curiosa.
«Tu, novità?»
A quel punto è lei ad abbassare lo sguardo, sotto i nostri indagatori.
«No, ma ti avevo già detto che non sarebbe success niente. James mi evita ed è.. giusto cosi. Con Rush ancora non ci ho parlato invece e sto cercando ogni pretesto per nn essere da sola con lui in una stanza. Non riesco a .. insomma hai capito, dopo la cosa con tuo fratello» abbassa lo sguardo mortificata.
«Vedrò come comportarmi in questi giorni. Anzi avete sentito della festa di questo sabato? La organizzano alla villa i gemelli Bonks, sono sicura che sarà grandiosa» sbatte ripetutamente le mani fra loro eccitata.
«Beh, almeno vi potete distrarre e potremo divertirci anche solo rimanendo fra noi» sorride Jess.
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