Capitolo Diciassette
Avery
Sento il rumore della moto di Hunter che poco a poco intuisco farsi sempre più distante.
Mi siedo ai piedi del letto e chiudo gli occhi per calmare un secondo il mio cuore, mentre la mente mi gioca brutti scherzi proiettando le immagini di ieri sera.
Mi passo una mano sulla fronte, pensierosa.
Ok, una piccola parte di me aveva previsto la sua reazione. Insomma.. stiamo parlando sempre di Hunter, il ragazzo che ho visto con miriadi di ragazze con pochi giorni di distanza l'una dall'altra. E poi non.. non rimpiango la serata trascorsa..è stato tutto.. tutto bellissimo.
Hunter è qualcosa di.. ah! Non saprei descriverlo.
E' passionale, coinvolgente, dolce.. e poi ha un profumo che ti inebria totalmente.
E poi.. non credevo fosse cosi il.. sesso.
Di tutte le cose che avevo immaginato fino ad ora nessuna era mai lontanamente vicina alla sensazione che ho provato io.
Scalcio velocemente i piedi, rossa in volto e con un dito tocco il lenzuolo buttato per terra.
Lo fisso come se fosse un qualcosa di potenzialmente pericoloso.
Oh mio dio.
Strabuzzo gli occhi e mi porto una mano davanti la bocca.
Io.. io e Hunter..
Porca..
Mi alzo di scatto fissando un punto qualsiasi persa nel vuoto.
Il cuore mi batte a mille e non riesco a pensare lucidamente.
Ho perso la verginità, con un ragazzo che non è il mio ragazzo e per colpa di un attrazione fatale aggravata dall'alcool-bestia di satana.
Io che mi sono sempre fatta problemi con queste cose intime, che calcolavo ogni momento e tempo essenziale nel rapporto tra due persone.
Io.. che fino a un mese fa non sapevo nulla di questo mondo, ho perso la verginità in una serata sballata.
Devo.. devo... trovare Harper.
No. Prima devo farmi una.. doccia, si.
E non posso rischiare di trovare James.
Oddio, James.
Avrà sospettato qualcosa visto la mia scoparsa da ieri sera?
Forse posso sperare nel suo stato poco lucido e magari non ci avrà fatto nemmeno caso.
Casa, devo andare a casa. E subito anche!
Inizio a vestirmi freneticamente, avvertendo comunque un indolenzimento nelle parti più intime.
Una volta sistemata afferro il lenzuolo, rossa in viso e me lo rigiro cosi tanto fra le mani da renderlo minuscolo e sopratutto nascosto da occhi indiscreti.
Esco dalla sua stanza con ancora il suo profumo ad aleggiarmi intorno e scendo le scale freneticamente.
Fortunatamente ho trovato Jess e Cole già svegli e propensi ad uscire da casa di Hunter, cosi mi sono fatta accompagnare direttamente ed evitando cosi di camminare per chilometri nelle mie condizioni.
Per tutto il tragitto e fino all'arrivo della porta di casa sono in uno stato di trance ad alti livelli.
Non riesco a capire bene le emozioni che continuano ad inondarmi.
L'adrenalina però.. credo che le vince a mani basse.
Ho una forte adrenalina che sento invadermi tutto il corpo, avrei voglia di urlare, correre, saltare, strillare.
E invece sono stata ferma e in silenzio, al posto dietro della loro macchina, come starebbe una qualsiasi ragazza che si è svegliata con i postumi dell'alcool.
Viaggio ancora con la testa mentre apro con le chiavi la porta e faccio i primi passi con la testa bassa ad osservare il pavimento.
Poi alzo lo sguardo, rischiando di vomitare tutto ciò che ho ancora in corpo.
Seduti al bancone della cucina ci sono James e Harper entrambi in intimo a giocare con la colazione, totalmente estranei della mia presenza.
Ma che sta succedendo in questi giorni?
James afferra la bottiglietta di cioccolato per i pancakes e ne spruzza un puntino sulla guancia di lei sussurandogli poi una cosa che a quanto pare fa scoppiare a ridere la mia amica.
Infine gli lecca il liquido e subito dopo si baciano.
Oh madonna santa.
Io sono ancora rimasta al mio punto vicino l'ingresso, in piedi, con il lenzuolo nelle mani e gli occhi che rischiano di uscire e rotolare per terra.
Credo che mio fratello riesca ad avvertire la mia presenza perché di colpo lo vedo aprire gli occhi e strabuzzarli quando mi vede, staccandosi dalle labbra di Harper e facendo uno scatto all'indietro di almeno un metro.
«A-Avery?» la voce gli si incrina e credo sia diventato più bianco del lenzuolo che ho in mano.
Cazzo, il lenzuolo.
«Io.. ehm..» apro la bocca a vuoto e senza far uscire parola, poi scatto come una molla e vado subito verso il bagno per nascondere questo dannato lenzuolo.
«Avery? Avevi detto che era rimasta a casa di Hunter, tu brutto cretino-» la sento imprecare contro mio fratello mentre mi allontano da loro.
Quando torno però, vedo solo James seduto ad attendermi e appena mi vede si alza in piedi e fa un passo verso di me.
Lo guardo leggermente a disagio.
«Dov'è andata capelli blu?» la chiamo con il soprannome che usano ogni tanto con lei.
Si schiarisce la voce e indica nervosamente la sua camera.
«E'.. si insomma..» è in difficoltà.
Madonna santa, fratello mio facciamo a gara a chi sta messo peggio oggi.
«Mi sto vestendo.. il più lentamente possibile, cosi che un coglione a caso in questa casa possa spiegare a sua sorella la dannata situazione che lui deve chiarire» Harper urla dalla camera di James ed io se non fossi cosi stralunata di tutta questa situazione molto probabilmente sarei scoppiata a ridere.
Se fosse possibile James sbianca ancora di più.
Deglutisce rumorosamente, poi mi indica uno sgabello invitandomi silenziosamente a sedermi.
Lo faccio molto volentieri, ma prima decido di prepararmi il caffè, come se non dovessimo affrontare nessun discorso strano.
«Ok, questo silenzio è imbarazzante.. cazzo» dice dopo svariati secondi di silenzio.
«Avery quello che hai visto.. intendo Harper qui con me.. in quelle condizioni..»
Lo vedo molto in difficoltà, cosi mentre ingerisco il mio caffè decido di aiutarlo, passando subito al sodo.
«Ti piace veramente?»
La mia domanda lo coglie alla sprovvista.
Mi guarda con la bocca schiusa che apre e chiude senza senso.
«No!» sbotta all'improvviso, ma io le noto.. le guance diventate rosse. Cosi alzo un sopracciglio e lo fisso seria.
Lui si schiarisce la voce e si smuove i capelli già disordinati di suo.
«Non lo so..ho una grande confusione in testa» mi osserva «Lei.. mi piace» continua «E mi rendo conto di essere molto incoerente visto che per il novanta per cento delle volte ci odiamo e il restante dieci vorremmo staccarci la testa a morsi» ridiamo entrambi perché cavolo, è vero, questi due sono praticamente cane e gatto nella loro quotidianità di vita.
Annuisco, guardandolo con uno sguarod di comprensione.
«Ma.. un giorno le cose ci sono sfuggite di mano e beh» si gratta la testa a disagio «da quel momento è diventata una dannata ossessione» corruga le sopracciglia come se la sua confessione gli stimolasse un fastidio interno «E Rush, dio Avery.. se solo penso a cosa gli stiamo facendo alle spalle mi viene da vomitare» scuote la testa «ma anche solo ad immaginare loro due insieme io.. io non ce la faccio. Impazzisco. Capisci che casino ho nella testa?» mi guarda in cerca di comprensione. Poi come a realizzare la sua confessione, arrossisce in viso e scuotendo velocemente il capo tagliuzza il suo pancakes con rabbia.
«James io.. non sono nessuno per dirvi cosa fare e cosa non. Purtroppo sono consapevole del fatto che quando i sentimenti escono fuori è difficile riuscire a gestirli o ancora di più controllarli» Sospiro lentamente «Si può fare tutto nella vita.. l'importante è agire giusto verso gli altri e se stessi. Volete continuare questa cosa? Benissimo, nessuno vi vieta niente e anzi.. a me va bene. Troverai il mio appoggio, sempre.. ma solo se sarete sinceri e leali con il vostro amico. Non se lo merita James.. ed io sono anche sua amica e non puoi chiedermi di fare la doppia faccia» lo guardo sperando che capisca e fortunatamente mio fratello è abbastanza maturo da annuire sconsolato.
«Lo so.. devo parlare con Harper e.. capire bene questa cosa. Poi cazzo, giuro che andrò subito da Rush. Non voglio rischiare di chiuderci per essere stato una testa di cazzo.. non con lui che conosco da anni ed è come un fratello per me» pensa un attimo a qualcosa e di colpo grugnisce «Cazzo.. sono una merda vero?»
Sorriso nel vederlo in panico e gli poggio una mano sulla sua.
«Sei solo vittima di un sentimento troppo forte persino per te e il tuo autocontrollo. Sei ancora in tempo per risolvere tutto» Mi alzo e lo abbraccio, lasciandogli un bacio sulla guancia.
«Io adesso vado a farmi una doccia» dannazione ne ho proprio bisogno «e quando avrete finito, ricorda a capelli blu» urlo per farmi sentire da lei «di chiamarmi o anche mandarmi un messaggio che ho bisogno di dirgli una cosa, abbastanza urgente»
James annuisce divertito e mi scompiglia i capelli come suo solito fare.
«Va bene, a dopo scimmietta.. sono.. contento che non hai cambiato visione di me per beh.. tutto» dice a disagio.
Indietreggio di qualche passo e lo guardo sorridendo.
«James, sei mio fratello.. vali più di tutto il resto per me. Puoi anche uccidere una persona e dirmelo, ti aiuterei a nascondere il cadavere» ride divertito e scuote la testa, mentre io mi rigiro.
Prima di raggiungere il bagno però, mi blocco e torno a guardare James.
«Ehi» gli chiedo «hai per caso sentito la mamma ultimamente?»
Mi osserva perplesso.
«Certo, quando posso la chiamo. Perché?»
Allungo il labbro in una smorfia «Non hai notato che, beh insomma.. ha un comportamento un po' insolito?»
«No.. perché è successo qualcosa?»
Scuoto il capo «Nulla.. solo che la sento sempre meno e boh, delle volte mi è sembrata persino troppo impegnata per starmi a sentire»
«Magari stava in compagnia di qualcuno» dice lui tranquillamente.
«Mamma? Con un uomo? Ne dubito..» mi stiro i muscoli e rigiro verso il bagno «Sicuramente sarà stata solo una mia impressione»
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