I bambini si aggiravano per quel grande luogo, completamente bianco fatta eccezione per la grande distesa d'erba, alcune rose bianche erano piantate ai lati facendo da cornice ad un piccolo edificio, che circondava un'unico fiore dai petali neri e bianchi, diverso dagli altri, solitario, una piccola imperfezione in quel luogo immacolato.

-mi ricorda la mamma-disse Nereo abbassandosi ad ammirare il fiore.
-anche a me-
-voglio tornare a casa...-
-lo so Nereo... Anche noi-
-cosa fate da soli qui?-

Era Cilagal, spuntato dal nulla.

-Cilagal-sama, vogliamo tornare a casa-spiegò Nereo con una voce sottile.
-lo so cuccioli...-
-non può chiamare il nostro papà o la nostra mamma?-
-anche uno dei nostri fratelli?-
-non posso farlo piccoli-
-perché no?-
-vedete, in questo mondo gli angeli non possono entrare-
-ma anche noi siamo angeli-
-è vero, ma in voi scorre anche il sangue di un drago e non un drago qualsiasi, ma del dio drago! Un essere molto potente-
-quindi come torniamo a casa?-
-la vostra mamma dovrà arrivare qui da sola-

Reiki incrociò le braccia, capì subito che c'era altro, Genever osservando il fratello, capì anche lei.

-cosa ci stai nascondendo?-
-....la vostra mamma dovrà affrontare una prova molto dura-
-perché?-
-diciamo che non tutti apprezzano ciò che sta accadendo, la vostra mamma non doveva essere così-
-che vuoi dire?-
-essere un angelo e al tempo stesso un drago è un sacrilegio per alcuni, nei tempi antichi i draghi schiavizzarono gli angeli e le guerre tra le due razze erano all'ordine del giorno-

I bambini aprirono la bocca sorpresi, un'espressione di tristezza apparve seguendo lo stupore.

-ma è orribile...-
-tuttavia i draghi non avevano tutti i torni nell'odiare gli angeli, è stata colpa loro se furono costretti ad andare via da ogni cosa creata e rintanarsi nell'oblio-
-non cambia lo sguardo che do alla situazione-
-cosa accadrà alla mamma se fallisce?-

Cilagal rimase in silenzio.

-dipende tutto da chi la farà cadere-
-e se la faranno cadere-
-ben detto Reiki-