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-come vuoi procedere vipera?-domandò Cilagal guardando la dea dalle fattezze di bambina.
-non verrà mai di sua volontà-
Laika si scambiò uno sguardo preoccupato con Kurumu.
-quindi?-chiese Zuzu.
-è una madre... E le madri accorrono sempre per salvare i loro figli-
-questo è oltraggioso vipera! Usare i cuccioli per attirarla nell'arena! È sleale anche per te-urlò Cilagal.
-non verrà mai se le lasciamo scelta-
-ha ragione Cil... Non ha motivo di seguirci-
-...ma sono solo dei cuccioli, inoltre non credo che al padre farebbe piacere-
-non è in casa al momento ed i piccoli sono esposti, i loro fratelli più grandi non oseranno attaccarci-
-andremo io e Kurumu-
-oh no caro mio... Voi siete troppo buoni, ci vuole mano ferma-
-non fate loro del male altrimenti-
-va bene, non faremo del male ai cuccioli-
Rimasero in silenzio prima di vedere due dèi corrotti sparire.
Nel palazzo di Zeno.
I quattro bambini si trovavano nel palazzo, i loro fratelli sarebbero dovuti andare a prenderli.
-quando arrivano?-domandò Nereo.
-tra poco Nereo-
-spero che papà trovi la mamma-
-anch'io...-
I fratelli si guardarono preoccupati, quando davanti a loro apparvero due individui, uno completamente coperto di bende solamente la bocca rimaneva scoperta, il secondo era più robusto, coperto da una corazza in metallo.
-ma guardali Rako... Non li trovi adorabili?-
Rako disse qualcosa ma era incomprensibile.
-giusto, bene cuccioli, adesso verrete con noi-
-scordatelo stupido baka!-disse Sazerac già pronta ad attaccare.
I due dèi risero.
-h-hey non provate ad avvicinarvi! Arriveranno i nostri fratelli e vi faranno vedere loro-disse Nereo.
-che ci provino-
Rako apparve dietro di loro e riuscì a prendere Nereo che iniziò a scalciare.
-non.toccare.mio.fratello-minacciò Genever.
La giovane scattò contro Rako e lo colpì in volto, un colpo del genere avrebbe potuto rompere la mascella, ma Rako parve nemmeno sentirlo.
-oh abbiamo un cucciolo che morde, Rako ci pensi te?-
Rako colpì Genever sulla fronte facendola cadere a terra svenuta.
-Gen! Gen alzati!-urlarono i tre fratelli.
-non è morta tranquilli, non ci serve un cadavere-
Rako prese anche Genever, Sazerac e Reiki non sapevano cosa fare, non erano ancora in grado di lottare seriamente, avevano paura, ma non volevano cedere.
-fate i bravi ed eviterò di farvi male-
I due non dissero nulla, percepirono l'aura dei fratelli.
-Saz corri a chiamare gli altri io lo tengo a bada-
-sei sicuro?-
-si, vai!-
-ma...-
-sono il fratello maggiore dammi retta!-
Sazerac scattò nella direzione dei fratelli maggiori, lasciando Reiki da solo.
-oh? Davvero? Va bene... Rako porta quei due dagli altri io penso a questi-
Rako annuì e sparì in un battere d'occhio.
Sazerac volò più veloce che poteva, si guardò più volte indietro e non fece caso a chi si trovava davanti a lei, finì per sbattere contro suo fratello Korn che a sua volta si scontrò con Whis.
-Sazerac fai attenzione!-disse Korn alzandosi ed aiutando Whis.
La bambina si attaccò ai due con una presa fortissima.
-che succede?-
-ci sono... Due tizi, hanno fatto male a Genever e... E non so cosa vogliono! Reiki è rimasto indietro!-
I due si precipitarono sul posto, i loro sguardi si infuriarono appena videro un uomo tenere per il collo della maglia Reiki, aveva provato a lottare ma era stato inutile.
-lascia andare nostro fratello, subito!-dissero i due.
-oh loro devono essere i vostri famosi fratelli vero? Mi dispiace ma non posso farlo-
-lascia andare Reiki!-gli urlò Sazerac.
-Sazerac stai dietro di noi-disse Whis.
-che cosa adorabile... Ma temo che dovrò prendere anche lei-
-scordatelo!-
-potrei uccidervi solo guardandovi ma non posso, non ora... oh beh...-
L'uomo si tolse le bende sul capo, i due angeli rimasero disgustati, sotto le bende c'erano tantissimi occhi.
-adesso... Mostratemi le vostre paure-
Gli occhi degli angeli divennero neri e furono investiti dalle loro paure peggiori, rimasero pietrificati.
-Whis? Korn?! Svegliatevi!-provò a scuotere i fratelli ma erano con gli occhi sbarrati, accecati dalla paura.
-non lo faranno-
-lascia stare i miei fratelli!-
-potrei lasciarli in questo stato per sempre, verranno divorati dalle loro peggiori paure e non si sveglieranno mai-
-no, non farlo-
-allora vieni con me-
Sazerac rimase in silenzio.
-muoviti cucciolo, non ho tempo da perdere-
-va bene... Ma prima, liberali-
-come desideri-
Schioccate le dita i due angeli furono liberi dalla trappola.
-cosa è successo?-
-Sazerac dove..?-
I due videro la sorella tenuta per l'abito dall'uomo, le bende stavano avvolgendo il capo do quest'ultimo in autonomia.
-ci vediamo-
-no fermo!-
-cosa vuoi da loro?! Lasciali andare!-
L'uomo rise.
-non vogliamo nulla da un gruppetto di cuccioli mezzo sangue-
-allora...-
-ma quale metodo migliore per attirate una madre?-
-cosa..?-
-addio-
Appena sparì Korn tirò un pugno sul pavimento, Whis cercò di calmarlo sebbene anche lui fumasse di rabbia, cosa avrebbero detto ai loro genitori?
Dai quattro bambini.
Sazerac e Reiki vennero lasciati andare bruscamente su un terreno bianco, c'erano altre persone con loro.
-Reiki! Reiki! Alzati-
Il bambino era stremato a causa dei colpi che aveva subito, Sazerac vide un demone del gelo scagliarsi contro l'uomo, c'era rabbia nei suoi occhi.
-COSA AVEVO DETTO?! NON DOVEVI FARE LORO DEL MALE!-
-Cilagal fermò!-gridò Laika.
-sono qui e sono vivi-
Cilagal colpì allo stomaco l'uomo.
-potevano morire, tu e Rako siete delle bestie... Ferire così dei cuccioli-
Cilagal si avvicinò a Sazerac e Reiki, la ragazzina lo guardò sospettosa, non sapeva cosa fare.
-tranquilla, non vi farò del male, vieni... Cerchiamo di mettere in sesto tuo fratello ok?-sorrise offrendole la mano.
-o..ok-
Sazerac prese la mano di Cilagal, quest'ultimo prese in braccio Reiki e lo portò da altri dèi antichi che stavano tenendo compagnia a Genever e Nereo.
-prova a far avvicinare uno dei tuoi amici a loro e giuro che ti lascerò marcire nello specchio da cui provieni-minacciò Cilagal appena incrociato lo sguardo con quella che chiamava "vipera".
-non ho nessun interesse nel fare loro del male-
-sono sotto la mia protezione... Adesso vattene-
-come desideri Cilagal-sama-sorrise ed andò via.
Cilagal si mise su una delle tante sporgenze che davano sul cortile, osservava i quattro bambini parlare con Zuzu e Kurumu, si scambiavano qualche risata e inconsciamente sorrise.
-Cilagal che fai? Ti affezioni così?-una risata a lui familiare lo fece tornare serio.
-sono solo dei cuccioli Aika...-
-e te proprio non sai resistere-
-non iniziare-
-ma che carino Cilagal che si sente un papà-
-cretina-
-sei stato molto protettivo con loro-
Cilagal sospirò.
-avevano paura... Non sanno dove sono... E quegli idioti li hanno feriti-
-sono forti, si sono già rimessi-
-lo vedo...-
-quella bambina aveva chiesto di te, voleva ringraziarti-
-ah... Capisco...-
-ci penseremo noi a contattare la madre, nel frattempo potresti controllarli tu, avranno bisogno di qualcuno che li faccia sentire al sicuro-
-mi pare che Zuzu e Kurumu stiano facendo un buon lavoro-
-Kurumu è sempre un ragazzino e Zuzu non ha molta pazienza-
-va bene ma te, darai una mano-
-certamente-
I due andarono dai bambini, Sazerac fu felice di vedere Cilagal, gli andò incontro velocemente.
-zitta, non dire una parola-Cilagal guardando Aika.
-tu hai aiutato i miei fratelli e me! Grazie! Grazie infinite! Qual'è il tuo nome?-
-Cilagal... E tu sei?-
-Sazerac! Ti presenterò i miei fratelli. vogliono conoscerti!-
-va bene, fai strada-
-e lei chi è?-domandò Sazerac guardando Aika.
-oh io sono Aika, piacere-
-piacere mio!-
Sazerac presentò Cilagal e Aika ai suoi fratelli.
-quando potremmo tornare a casa?-chiese Nereo.
-presto... Non preoccupatevi-
-i nostri fratelloni saranno preoccupati...-
-anche mamma e papà-
-tranquilli piccoli, tornerete a casa molto presto-
Da Whis e i suoi fratelli.
Korn e Whis erano furibondi e preoccupati, avevano chiamato praticamente tutti, dopo il loro sclero iniziale si calmarono un po e spiegarono l'accaduto.
-cosa?! Ma com'è possibile?!-urlò Cus.
-non lo so...-risposero i due.
-la loro forza doveva essera fuori dal comune-
-dobbiamo trovarli-
-come lo diremmo a mamma e papà?-
-dire che cosa?-
Gli angeli si zittirono, guardarono Daishinkan e dopo uno scambio di sguardi gli dissero cosa era accaduto.
-come è successo?!-
-padre... Abbiamo provato, ma... Siamo stati intrappolati nelle nostre menti-spiegò Korn.
Daishinkan si passò una mano tra i capelli, non voleva credere all'accaduto.
-li troveremo padre-
-cosa vorranno mai da Blue?-
-non lo so...-
-voi tenete gli occhi aperti... Fate tutto il possibile, vedrò di cercarli anch'io-
Da Blue.
Sentì come se qualcosa non andasse, una stretta al petto.
-Blue-sama?-iniziò Ginger.
-si?-
-qualcosa non va?-
-io... Non lo so... È come se... Se dovessi essere da tutt'altra parte-
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