CAPITOLO 6
Passiamo un altro paio di giorni nell'accampamento provvisorio ma le cose cominciano ad andare peggio del solito.
Il mattino dopo sia io che Daryl parliamo con Rick riguardo ad Holly, Rick opta per dargli un ultimatum ed io rispetto la sua decisione perché per me, lui, sarà sempre il nostro leader.
Io, Eugene e Rosita andiamo nuovamente a prendere l'acqua al torrente ma qualcosa va storto, dalla zona paludosa dietro di noi escono due vaganti che atterrano Eugene.
Dopo averli visti faccia faccia e ancora sotto shock ci rivela che in realtà non esiste nessun progetto Genoma 1.
Ha mentito, su tutto.
Puntava a Washington solo perché secondo i suoi calcoli sarebbe stato un posto sicuro.
Io e Rosita non diciamo nulla, ma una volta tornati al campo lei parla con Abraham e cerca di calmarlo, visto la sua testa calda, mentre io vado da Rick e gli racconto la faccenda.
Poche ore dopo decide di parlare con tutto il gruppo e al termine di un'accesa discussione decidiamo di perdonarlo, alla fine non è stupido, è solo un vigliacco che non sapeva come difendersi ed è comunque stato molto intelligente a tirare avanti con quella storia per tutto questo tempo.
Vedo Daryl solo di sera, lui di giorno è perennemente nei boschi a caccia mentre io mi occupo di Judith e aiuto a razionare le provviste.
Il secondo giorno, come se non bastasse la batosta dataci da Eugene, veniamo attaccati da un gruppo ingente di morti.
Cerchiamo di difenderci come meglio riusciamo ma perdiamo Tyreese, e Holly.
Per salvare la vita a Glenn però Rick spara un colpo e si sa che se fai troppo rumore, poi non sei più al sicuro.
In meno di due ore lasciamo il posto, ma dopo poche miglia restiamo a corto di benzina.
"Maggie, Glenn, Eugene, Serena, Carl e Abraham restano qui con Judith" dice subito Rick senza perdere il controllo.
"Io, Daryl, Michonne e Carol andremo in cerca di benzina e cibo, Glenn ha la ricetrasmittente restiamo in contatto ogni 20 minuti"
Detto questo si allontanano subito.
I primi venti minuti ci aggiornano, poi il silenzio totale, iniziamo a preoccuparci davvero, ma io e Carl cerchiamo di mantenere il gruppo calmo in quanto sappiamo benissimo che Rick non ci abbandonerebbe mai, così come tutti gli altri.
Ritornano il giorno dopo, senza benzina e senza cibo, solo con del latte in polvere per Judith, grazie a Dio aggiungerei. La ricetrasmittente si era scaricata.
Cominciamo allora a muoverci a piedi, siamo tutti stanchi, giù di morale e senza voglia di vivere.
Tutti tranne Glenn, lui cerca di convincere tutti a bere almeno la poca acqua che abbiamo e a mangiare i frutti selvatici che troviamo per strada.
Proprio qualche giorno dopo, quando pensavamo che saremmo morti di fame, un branco di cani si avvicina e Sasha senza battere ciglio gli uccide.
È una cosa terribile, ma non avevamo altra scelta.
Camminiamo e camminiamo fino a che il giorno dopo la faccenda dei cani non troviamo delle bottiglie d'acqua per strada con un biglietto che riporta la scritta "DA UN AMICO"
Cerchiamo di capire se è una trappola tutti insieme, fino a che Eugene non ne afferra una dicendo "Controllo qualità" ma Abraham tira uno schiaffo alla bottiglia facendone andare il contenuto in terra.
Come per una benedizione nel mentre che quei due litigano inizia a piovere, iniziamo a guardarci e a ridere tutti.
Subito svuotiamo le bottiglie trovate per strada e le facciamo riempire con l'acqua piovana, dopo poco però il temporale si trasforma in una tempesta e noi siamo senza un riparo
"Mentre cercavo dell'acqua ho trovato un fienile" dice Daryl vedendo lo svolgersi dei fatti.
Così iniziamo a seguirlo, una volta tutti dentro barrichiamo le porte, accendiamo un fuoco con ciò che troviamo e cerchiamo di riposarci tutti.
Carl si addormenta sulle mie gambe con Judith tra le braccia.
"All'inizio ero dispiaciuto per i bambini che sarebbero cresciuti in questo mondo... ma adesso non lo sono più, crescere vuol dire abituarsi al mondo e loro ce la faranno meglio di noi"
Daryl è lontano da tutto e tutti e nonostante gli sforzi sia miei che di Carol per farlo mangiare e riposare, si rifiuta di fare qualsiasi cosa.
Ci addormentiamo tutti, fino a che il temporale non si fa più rumoroso.
Quando apro gli occhi Sasha, Maggie e Daryl stanno cercando di tenere il portone di ingresso del fienile chiuso contro un'orda di vaganti.
Mi aggiungo subito a loro, e così Carol, Tara, Rosita, Abraham, Eugene, Michonne, Rick, Carl, Glenn, Noah e padre Gabriel.
Resistiamo il più possibile fino a che un fulmine attira i morti lontano.
Ci addormentiamo sfiniti e veniamo svegliati dai raggi del sole che entrano dai buchi presenti sul tetto del fienile.
Io, Sasha e Maggie siamo le prime ad uscire per fare la guardia.
"Ieri Noha, quel ragazzo..." Dice Sasha quasi piangendo "mi ha guardata e mi ha detto che non sa se puo riuscire a continuare così. Io gli ho detto di no, che lui non ce l'avrebbe mai fatta... la verità è che mi sento esattamente come lui" mi volto verso di lei "No Sasha, ce la faremo, tutti, okay" dico pensandolo davvero.
Mentre Maggie sta per parlare ci giriamo perché sentiamo dei passi "Ehi, ciao, io sono Aaron" gli puntiamo le armi addosso "sì penserete sicuramente che io sia un pericoloso estraneo, ma in realtà voglio solo aiutarvi, ho un accampamento e vorrei accogliervi, posso parlare con il capo del vostro gruppo, ehm Rick, giusto?"
"Dacci tutte le armi che hai e alza le mani" dico puntandogli il fucile.
Lui fa come dico così lo portiamo dentro.
Cerchiamo di spiegare la faccenda a Rick che però lo stende con un destro.
"Ho delle foto, nella tasca anteriore del mio zaino, potrete vedere la nostra comunità, abbiamo delle mura alte 15 piedi e lunghe 12, nessuno, vivo o morto, entra lì dentro senza il nostro consenso."
Io, Glenn e Carol guardiamo attentamente quelle foto.
È una speranza.
"Quante altre persone hai portato con te?" Gli domanda Rick.
"Solo una"
"E come pensavate di portare 16 persone nella vostra comunità?" Domanda sempre Rick.
"Abbiamo un camper, nella strada qui vicino, e la persona che è con me è lì, abbiamo anche un auto, in modo da potervi trasportare tutti"
Dice.
"Vado a controllare" dice Michonne.
"No, non lo farai" ribatte Rick.
"Potrebbe essere la possibilità che aspettavamo, che aspettavi per i tuoi figli Rick" dice lei dolcemente.
"Sono d'accordo" dico subito.
"Anche io" si unisce Glenn.
Rick riflette un attimo grattandosi la testa.
"Allora andrete con Michonne"
"Abraham, Rosita, Maggie... vi va di andare con loro?"
Annuiscono.
Prepariamo le armi e poi ci dirigiamo fuori, mentre sto per varcare il portone quando una mano mi ferma.
"Serena no, non andare, potrebbe essere pericoloso" è Daryl.
"E se invece avessimo la possibilità di trovare una nuova casa? Dobbiamo tentare" dico posando la mia mano sulla sua e spostandogli la mano.
"Io resto fuori di guardia" dice lui a Rick che annuisce semplicemente.
"State attenti" poi dice rivolti a noi.
Noi sei iniziamo a camminare verso la zona in cui avremmo dovuto trovare il camper.
"Credi che ci verrà incontro?" Domanda Maggie.
"No, siamo in 6, probabilmente ci osserverà di nascosto" rispondo io.
"E siamo armati" aggiunge Abraham.
"E se fossero come noi?" Dice Michonne.
"Avrei paura di qualcuno come noi" risponde Glenn "anche noi abbiamo fatto cose di cui non andare fieri per sopravvivere"
Mi guardo solo intorno in cerca di tracce, indizi per capire se qualcuno si stesse nascondendo, nel frattempo continuiamo a camminare.
Dopo non troppo tempo troviamo il famoso camper, ma all'interno non c'è nessuno, decidiamo comunque di entrarci dentro e troviamo delle provviste e altre foto identiche a quelle che Aaron ci aveva mostrato nel fienile.
"Sì ma lui dov'è?" Domanda Abraham.
Decido di andare nella boscaglia lì vicino e vedere se ci fossero delle orme, Glenn mi segue e dopo poco trovo delle orme che potrebbero essere sia di un umano che di uno zombie in quando erano a zig Zag.
"Aaron ti prego torna, non so quanto potrò resistere" sentiamo provenire da vicino a noi.
Faccio cenno a Glenn di restare in silenzio e mi affaccio da un albero nella direzione da cui abbiamo sentito provenire la voce.
Un ragazzo sui 35 è rimasto con la gamba bloccata sotto un ramo.
"Sei il compagno di Aaron?" Dico uscendo allo scoperto.
Lui annuisce "Tu sei del gruppo di Rick giusto? Serena?"
Scuoto la testa confusa "come conosci il mio nome?" Gli domando.
"Vi teniamo d'occhio da un po', dovevamo capire se potevamo parlarvi o meno della nostra comunità"
Guardo Glenn e senza dirci una parola ci avviciniamo al ragazzo per liberarlo e lo portiamo al camper.
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