13 Gennaio


Clycia

Prima la festa di Chande, poi quella di Alek e manco a farlo apposta sembrano fatti in ordine, ebbene sì, ora mi ritrovo in mezzo a una nuova festa, nuove gioie, nuove amicizie e soprattutto nuove sorprese, questa volta, dove il protagonista sono io, e la torta tutta per me!

Io l'unica super emotiva del gruppo che non sono altro, mi immagino tutte le probabili scene che possono comparire in tutta la giornata, esatto! da quando mi sveglio sino a quando torno a dormire, e ammetto che non sono affatto poche, in particolare cosa che potrebbe combinare Luce, me lo aspetto più da lei che dagli altri! Non vedo l'ora!

Il ponte dei tre ponti, soprannominato da noi proprio perchè inizialmente erano tre e più, ma più passavano gli anni più diminuivano...e si, siamo arrivati a tre al momento. In settimana è deserto nonostante sia vicino al centro della città, e raramente incontri qualche gatto che passeggia lì noncurante di ciò che gli accade, mentre mi avvicino al ponte principale salgo gli scalini che conducono al centro e faccio passare le dita ribelli su una fila di mattoncini ormai sbiaditi dal sole cercando quello che ancora non era stato marchiato dalla storia o dal tempo imperterrito e non curante di ciò su cui posa il suo ardente sguardo.

Il lampo di colore in mezzo a tanti mattoncini uguali attira la mia attenzione con la coda dell'occhio e trovo un palloncino celeste con dei pallini bianchi, forse disegnati o forse erano autonomi all'interno. Il palloncino di grandezza media era legato al centro del ponte proprio dove si trova la botola dell'acqua, al centro che anche volendo passare da altre vie sei costretto a costeggiarlo comunque, così lo slego e cerco con lo sguardo languido nei dintorni un bigliettino ma guardandomi intorno in tutte le direzioni non trovo nulla che mi suggerisce una valida guida.

Mi guardo intorno nuovamente, aspettandomi di vedere saltare Luce come una rana, fuori da qualche parte e venirmi in contro come un gatto in attesa di fare le fusa, con il suo sorriso, le sorprese e tutta la felicità che riesce a trasmettere non curante del prossimo non in modo maligno, anzi, ingenuamente

"Luce?" provo a chiamarla con la voce ma invano, in una direzione e in altre, nulla, alcuna risposta ricevuta se on quella della natura stessa.

Guardo i miei piedi, pensando che forse il bigliettino è caduto tra le fessure della botola, essendo di carta apparentemente, non causa alcun rumore, ma non trovo niente altresì polvere e granuli di asfalto, oltre le mie impronte. All'improvviso però sento il mio telefono vibrare nella tasca della borsa, che disturba il mio momentaneo loop in cui mi ci ero buttata inconsciamente, per cui lo prendo e vedo sul display comparire il nome di Luce nella notifica dei messaggi di whatsapp, così rispondo con una domanda

"Hai dimenticato qualcosa?" Lei dall'altra parte del display mi risponde

"Fai scoppiare il tuo colore preferito" e sento che scoppia in una risatina contagiosa o sarà forse già piegata dalle risate come suo solito, mentre immagino la scena, accenno un sorriso.

Non faccio scoppiare il palloncino perchè so che è una burlona perciò non ci bado, continuano le risposte alle domande "Mi stai tenendo d'occhio, per caso?" chiedo, mentre continuo a cercarla con lo sguardo sia dietro di me ma soprattutto in lontananza rimanendo pur sempre sul posto, per mia fortuna avendo un'ottima vista, scovo chiunque in qualunque posto.

Nel cercarla non mi accordo che stavo camminando e arrivo fino al parapetto di uno dei tre ponti ancora in piedi e guardo verso giù, nella speranza di trovarla. "Ho i miei binocoli e tutta l'attrezzatura" mi scrive Luce facendo vibrare il cellulare nella mia mano destra.

Con la sua tecnica, opposta alla mia, ovvero riesce a nascondersi dove non ti immagineresti mai, il che che su di me funziona sempre quando pariamo al telefono con doppio effetto, ha il vizio di abbassare la voce per dare un tono inquietante alla situazione nonostante sia pieno giorno causandomi brividi ovunque e istigandomi alla caccia sfrenata di lei.

L'effetto dei brividi viene spezzato da un altro suo ghigno, mentre nella mia mentre si crea oltre la scena anche l'emozione che provo e vedo materializzarsi sulla mia faccia mentre mi vedo dall'esterno. Si davvero inquietante, ma questo è uno degli effetti causati da Luce.

Le immagini iniziano a cavalcare le onde della mia mente nel peggiore dei modi, facendomi venire quasi le vertigini, esatto, quando provo forti emozioni in un lasso di tempo breve, le ho, non me l'aspettavo nemmeno io. Sorrido a questo piccolo scherzo della natura, eppure nonostante questo sono orgogliosa di come sono, anche se continuo a lottare h24 per far valere i miei ideali e valori.

"Nella vita precedente cosa eri, una stalker? Dove diamine sei?" le dico ora in chiamata mentre mi giro, nemmeno fossi su una giostra immaginando di vederla venire incontro ma mio discapito vedo solo un micio con i suoi due cuccioli.

La sento mentre dice "Sai, dovevo assicurarmi che nessuno prendesse il palloncino! Sono passata da te stamattina e ho chiesto a tuo padre di scrivermi quando ti saresti svegliata, non pensavo fosse così reattivo a prima mattina" mentre pronuncia le ultime parole sghignazza cercando di trattenere il divertimento.

Io un po' spazientita e ormai disorientata, sono sempre su uno dei tre ponti del resto e cerco di immaginarmi la scena di lei che entra in casa e mette al corrente mio padre del piano del tutto sinistro ma super comico, così la pazienza che prima era al limite è tornata nei livelli normali, anzi mi azzardo a illudermi dell'inesistenza.

"Potevi semplicemente farti vedere" le suggerisco in un tono ironico e un po' stizzito, che coglie al volo. Guardo di nuovo giù, questa volta dall'altra parte del parapetto del ponte secondario e finalmente la vedo, é sulla riva meridionale.

La vedo, è lì, perché è una macchia gialla in un misto di colori tutt'altro che vivaci, che come me contrasta il colore cupo dei mattoncini con quello del nostro outfit come un lampo di luce negli occhi in piena notte.

Lei incamminandosi lentamente, come suo solito con aria frizzante, saltellando mi saluta con la mano libera e con l'altra prova a tenere in equilibrio il telefono e cerca di non inciampare tra i ciotolini della rientranza di un corso d'acqua apparentemente poco profondo, secondo me troppo vicina alla riva, ma ignoro questa mia fissa per i segnali inconsci di pericolo.

Nella mia mente già si erano materializzate tutte le catastrofi possibili e immaginabili in un nano secondo dall'accaduto.

"Fai scoppiare il palloncino e ti raggiungo" annuncia fiera contagiandomi con la sua pungente vellicazione per poi strillare nell'evitare di cadere facendomi così prendere un colpo e facendomi buttare di nuovo a ridosso del parapetto per verificare che stesse bene.

Così, impaziente e con l'emozione che parte dalle dita dei piedi e arriva fino alla punta dei capelli tiro fuori il portachiavi che mi avevano regalato l'anno precedente lei, Chande e Alek e affondo la chiave più appuntita e più lunga  che c'era nel palloncino che mi esplode tra le mani causandomi un salto indietro per lo scoppio, e un piccolo oggetto argentato cade per terra causando un dolce tintinnio e rotolando verso la parte scivolosa del ponte in modo piuttosto rapido, con la stessa rapidità cerco di prenderlo la prima volta ma cado pensando fosse vicino.

Riprovo ma questa volta mi alzo e corro mettendomi davanti allo scivolo così quando arriva lo prendo prima che cade nella griglia dell'acqua sporca e finalmente riesco ad acchiapparlo piegandomi sul ginocchio sinistro nel momento stesso in cui si era incastrato in una fessura. Ragazzi che riflessi, dico alla me interna orgogliosa e super soddisfatta dell'accaduto. Mi rialzo e tento di togliermi lo sporco di dosso, invano, ma non totalmente.

Per quello che mi è parso un lungo momento, penso incurante che sia la cosa più strana e inutile che abbia mai ricevuto dato che metto a mala pena l'orologio al polso, però essendo un oggetto nuovo mi passano per la testa le idee più strane e assurde che abbia mai  avuto in vita mia, e in pochissimo tempo la mia mente rimane in silenzio per la prima volta sono senza parole.

Avevo dato un rapido sguardo all'oggetto prima che cadesse e facesse la fine meno prevedibile, rivolgo lo sguardo all'oggetto che ora si trova nella mia mano sinistra chiusa peggio di una cassaforte portatile. Apro la mano e dalla mia vista inizialmente appannata inizio a distinguere quello che è un piccolo oggetto solido, fresco al tatto e sferico, la vista ritorna normale, si tratta di un anello.

Un anello sul palmo della mano, io imbambolata a fissarlo, Luce che nel frattempo si era avvicinata raggiungendomi così e il cellulare all'orecchio di entrambe poi distaccato.

"Clycia? L'hai preso o l'hai già perso?" chiede con un po' ansia e gioia nella voce e le rispondo solo quando metabolizzo ed esco dalla trance in cui non mi ero resa conto di essere entrata e riesco a uscirne perchè qualcuno mi tocca la spalla, distolgo lo sguardo e vedo Luce accanto a me, alla mia destra che mi fa ombra alla mano

"eh? si, sì l'ho preso" dico poco convinta ma più senza parole che altro "si, io..." inizio a blaterare sovrappensiero, mentre passo il polpastrello del pollice sulle parole incise sull'anello"è...è stupendo...mi piace un sacco" farfuglio quasi sottovoce con l'emozione che si fa strada in tutto il corpo poco dopo.

Negli occhi di Luce intravedo qualcosa quando alzo lo sguardo alla sua altezza, sento le lacrime scendere sulle mie guance per finire per terra. Mi accorgo che sto piangendo.

Solo in quel momento mi resi conto che la nostra amicizia dalla prima volta, da quando ci eravamo scambiate le prime parole che la nostra era vera e pura amicizia e che fino a quel momento non me ne sono resa conto. Mentre sento il calore trasmesso dall'abbraccio di Luce sono sovrastata dal flusso di emozioni, ricordi e pensieri presenti e passati riguardanti noi.

"É come il mio" annuncia entusiasta mentre spezza il silenzio che era calato su di noi chissà da quanto tempo, e mentre si distacca lentamente "facciamo una bella accoppiata!" mentre ricambio l'abbraccio e riportandola vicino a me, mentre l'emozione continua a pervadermi e a scaldarmi il cuore.

"sì" dico in risposta e le prime lacrime che avevano creato il passaggio proseguono il cammino continuando a uscire come fontanine dagli occhi "facciamo una bella accoppiata" proseguo io, contemporaneamente premo il pollice contro l'incisione, lasciando che si imprima sulla pelle mentre le mia braccia avvolgono Luce affettuosamente.

Per sempre

Verso mezzogiorno siamo a casa sua, perché faceva parte del suo "pacchetto regalo", rivelando così un'altra parte della sua sorpresa.

Passano le ore come fulmini, ci ritroviamo a passeggiare per una via e attraversando un altra, arriviamo al piano di sopra di casa sua per essere precisi, nella sua camera che sinceramente mi aspettavo fosse diversa perché per com'è lei, la classica ragazza di media statura, paffutella con una voce tenerissima per chi ha un cuore come lo zucchero filato, non mi aspettavo dei gusti decisi e potenti .

Per tutti quelli che hanno il cuore di pietra, anzi per chi non ha proprio un cuore alle loro orecchie arriva un suono gracchiante e troppo fastidioso da sopportare tanto da dire le parole peggiori con superiorità, arroganza e presunzione come se non si sapesse che in fondo le parole pronunciate da queste persone sono polvere al vento poiché ha qualcuno che la difenderebbe ad ogni costo, nonché me purché non si offenda la sua migliore amica.

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