I pensieri di un idiota (soulmate AU)

Buongiorno.

Eccolo, era ritornato, come ogni mattina.

Buongiorno anche a te.

Avevamo deciso di non rivelarci i nomi, per non rovinarci la sorpresa quando ci saremmo incontrati.

Uscita di casa, in una tiepida mattina primaverile, quando il Sole inizia timidamente a scaldare la terra, prendo l'autobus, che ovviamente è pieno di gente carica di borse e zaini e, una volta seduta, mi metto ad ascoltare musica a caso.

Quando arrivo davanti a scuola scorgo il mio gruppo e mi avvicino, unendomi al discorso.

-Oggi interroga?-

-Si, ha detto che estrae...spero che non esca il cinque.-

-Io spero di non prenderlo, il cinque. Ieri non ho ripassato, mi sono messa a parlare con la mia anima gemella e ho tirato tipo fino all'una.-

-Finisce sempre così, e hai sempre culo a non essere estratta...stronza.-

-Andrea, alla fine sei riuscita a studiare?-

È Carolina, la mia migliore amica. La tipica secchiona figa, non saprei come spiegarlo in altri modi. Quella ragazza fa strage di cuori, e si attira l'odio di miliardi di anime gemelle altrui. Anche se non la conoscono. Non ci può far niente se è fatta così.

-Si, alla fine ce l'ho fatta. Spero solo che l'idiota nella mia testa non cominci a leggersi un hentai come la volta scorsa.-

-Era un hentai alla fine?-

-Si, l'ho interrogato. Ho anche scoperto che andrà al Lucca Comics lo stesso giorno che ci andremo noi. Speriamo di non incontrarlo.-

-Devi ancora spiegarmi perché non volete vedervi.-

-Ma se te l'ho detto milioni di volte? Sembrerebbe troppo un matrimonio combinato.-

Carolina ha quel sorriso che non promette nulla di buono, ma per fortuna se ne esce solo con un commento da shipper professionista.

-Aww, timidoni...-

Voglio vedere quando incontrerai la sua, di anima gemella. Quello là mi pare più un timidone di chiunque io conosca.

Che stronzetta, la mia Carol.

Oh no, lo ha sentito anche lui...

Oh si, concordo. Proprio una stronzetta.

Ma fatti male, stupido umano.

Sono una ragazza carina e coccolosa.

Ma come, non mi ami?

Decido che ignorare quell'idiota è una strategia meravigliosa, così la metto in azione.

Entrando in classe, come ogni giorno da ormai tre anni, vengo investita dall'odore di plastilina.
Ogni cosa che mi circonda ne è pregna, dai banchi, al pavimento polveroso, al soffitto, su cui si trovano palline di argilla che avranno anche vent'anni.

Durante la lezione, mentre il prof spiega, dato che mi annoio, decido di dar fastidio al deficiente nella mia testa..

Senti, ma alla fine a Lucca porti qualche cosplay?

Si, pensavo di portare qualcosa. Ma devo ancora decidere. Tu?

Credo che porterò Sugawara Koshi, da Haikyuu.

Quello della pallavolo maschile? Sembra bello, e avevo intenzione di guardarmelo.

Davvero? Grande! Così posso sommergerti con le mie ship. Muhehehehe.

Va bene, a patto che tu non mi faccia spoiler. Per favore.

Sisi, tranquillo, non che sia tanto da spoilerare in realtà...

Allora lo guarderò, preparati donna.

Sisi, sono preparata. Torno alla lezione, adieu.

Adieu.

Fantastico, potrò parlarne anche con lui, e crudele come sono, potrei decidere anche di sviarlo e costringerlo anche a shippare la DaiSuga! Sarebbe fantastico.
Non vedo l'ora di parlarne con la mia compagnia di cosplay.

::Qualcosa come cinque mesi dopo::

Questa mattina ci siamo alzate alle quattro. Abbiamo preso il treno per Lucca, e nel viaggio tutte le mie compagne sono crollate. Povere, devono dormire loro, a differenza mia, che, per qualche strano motivo, non ho bisogno di molto sonno.

Sei già sveglia?

Sono già sul treno. Sai com'è, non ci abito molto vicino.

Ah, già, tu non sei di zona come me.

We, non vantarti tipo.

Tranquilla, tranquilla, semplicemente mi diverto.

Lo so, ti conosco da quando sono nata.

Sinceramente, io comincio ad avere voglia di vederti. Nel senso, per vedere che tipo di persona sei nel mondo.

Coso, mi hai appena chiesto un appuntamento?

Se vuoi metterla così...

Molto probabilmente sono appena arrossita. Per fortuna le altre dormono, non avrei avuto un attimo di tregua.

Presumo che si possa fare. Ormai ho sedici anni, direi che è arrivato il momento.

Allora poi ci mettiamo d'accordo, ma potrebbe andare verso le tre di pomeriggio?

Sì, direi di sì. Comunque non mi hai più detto che cosplay porti.

Sarà una sorpresa.

Devo calmarmi. Devo stare calma. Non devo diventare una fangirl più di quanto io già sia per colpa di questo idiota.
Decido di mettermi a leggere ' dannati di Malva', che mi sono portata dietro, perché Licia Troisi va sempre bene.

:::::

"Prossima fermata Lucca. Next stop Lucca."

La voce dell'altoparlante del treno gracchiò e poi sparì, sostituita dall'improvvio aumento di confusione nella carrozza. Decine di persone che si riappropriavano del proprio bagaglio, che tentano di svegliare i proprio compagni, come io sto facendo, e che si rimettono parti di cosplay che nell'afa del treno si erano tolti.

In mezzo alla folla, sommersi da ogni lato dalla marea di gente, si ha l'impressione di fluttuare. Probabilmente se mi abbandonassi di peso alla calca continuerei a muovermi. Tentò di tenermi vicine le mie compagne, ma Asia sta rischiando di rimanere indietro nel suo sonno infinito, mentre Elena tenta di tirarsela dietro e Viola si trascina sotto al peso della maggior parte dei bagagli, insieme a me. Le uniche a sembrare relativamente normali sono Ambra e Carolina, che con il suo cosplay di Oikawa, che tra l'altro, è praticamente fatto apposta per lei, sta facendo da capo al gruppo.

L'ingresso alla fiera è come varcare i cancelli del paradiso. Bancarelle di merchandising ovunque, manga in super offerta, gadget vari e tanti, tantissimi cosplay diversi.

Verso mezzogiorno la galleria di ogni cellulare è già ricolma di immagini che catturavano ogni più disparato genere di cosplay, e le foto che altre persone ci hanno scattato sono inferiori in numero di poco.

-Carolina...alle tre probabilmente incontrerò l'idiota nella mia testa.-

Carolina si è girata stupita, gli occhi spalancati, con ancora i denti piantati nel suo panino rinsecchito.
E non solo lei. Anche tutte le altre mi stanno guardando come se fossi un'alieno.

La prima ad avere una reazione umana è Carolina.

-COOOOSAAAAA?-

-Mh, già. Perché siete così sorprese?-

-Cioè, TU E LUI. Quelli che consideravano la cosa una sorta di matrimonio combinato?-

-Esattamente.-

-E cosa vi ha fatto cambiare idea?-

-Voglio sapere qual'è il suo cosplay. Non me lo vuole dire, lo stronzo.-

-Ma lui sa del tuo, ovviamente. O sbaglio?-

-Non sbagli. Lol.-

-Bene, allora contattalo e-

-E STUPRALO SE HA UN BEL COSPLAY DIAMINE!-

Asia, che era tornata in vita dopo il primo cosplay di Levi che avevamo incontrato, ha deciso di unirsi. Nonostante stia ancora masticando. Wow. Che bella visione. Grazie Asia.

-Non credo che lo farò. Ma grazie del consiglio.-

:Due ore e trenta minuti esatti dopo:

Donna, dove sei ora?

Sono al padiglione di Star Wars, tu?

Sulle mura. Se prosegui per via Fillungo verso Porta Santa Maria mi trovi.

Dammi il tempo e arrivo.

-Ragazze, io mi avvio. Se volete spiarmi da dietro un muretto fate pure. Tanto non potrei fermarvi comunque.-

Le vedo sorridere e so che lo faranno. Non possono essere fermate.

Ci metterei molto di meno se non fosse per la calca e per i cosplay spigolosi che devo continuare ad evitare per non essere infilzata.

Passo di fianco al temporary shop "L'approdo del nerd" su via Fillungo, dove l'anno scorso avevo comprato quel meraviglioso peluche di Sdentato.
Lui mi aveva preso in giro scherzando per quello.

Arrivo in Piazza Santa Maria, esattamente sotto la porta che lui mi aveva indicato, quando sento una voce alle mie spalle.

-SUGAAAA!-

È una Yachi che mi sta rincorrendo, e si ferma andante di fronte a me.

-Ti prego, posso fare una foto con te?-

-Oh certo, fai pure.-

Il suo cosplay di Yachi è fatto davvero bene! Spero che anche il tuo lo sia.

Io non sto facendo il cosplay di Yachi ahahah.

Lo sai cosa intendo stupido.

Yachi mi sta ancora ringraziando, facendo i tipici inchini del suo personaggio.

-Yachi, il tuo cosplay è fatto davvero bene! Nel senso, lo reciti anche! Ti ammiro molto.-

-Anche il tuo è fantastico! Sembri davvero Suga! Sei perfetta, dovrei farti vedere alla mia compagnia.-

-Ora devo andare, ma magari tra un'oretta sono libera, se mi lasci il tuo numero poi ci possiamo organizzare.-

Yachi rimane un attimo sorpresa, ma poi si risveglia e mi da il suo contatto.

La saluto e mi allontano in fretta, cercando di farmi strada tra la folla che è improvvisamente aumentata.

Io ti osservoooo.

Improvvisamente inizio a sudare freddo. Mi ha già vista? Magari mi sono tradita con la storia del cosplay di Yachi, dopotutto vedere una Yachi e un Suga insieme è strano, e tra l'altro lui sapeva qual'era il mio cosplay.

Vedi di dirmi dove sei, invece.

Intorno a me ci sono troppe persone, provare ad esaminare sarebbe uno spreco di tempo.

Ci sono cosplay di ogni tipo, dimensione e provenienza, ma niente, non si è ancora fatto vivo.

Sul serio, idiota, dove sei?

Eh, sapessi...

Stronzo.

Sei davvero sicura di volermi vedere?

Secondo te? Mi sono staccata dal mio gruppo di cosplay perché mi stanno antipatiche?

Silenzio. Silenzio in mezzo alla folla, silenzio nella calca e silenzio nella mia mente.

Dietro di te, Koushi.

Mi giro di scatto. Il mio sguardo vaga oltre le mura, sul prato fuori dalla cittadella.

Cosa vedi?

Parecchi cosplay. E un prato bellissimo.

Non sono di certo il prato io.

Non mi sembra di vedere nessuno di sospetto.
Poi però, mentre mi godo la vista sul prato, sento uno sguardo trovarmi.

Appena mi giro, la prima cosa che scorgo è una felpa nera. Ondeggia nella luce che ha appena iniziato a diminuire, come un'onda eterna.

Capelli neri, finti, e corti.
Occhi nocciola scuro, e uno sguardo speranzoso.

Daichi? Ma allora sei proprio...

Il mio vero nome è Andrea.

Cosa...diavolo...

Anche io, cavolo.

Ci guardiamo qualche secondo negli occhi, per poi scoppiare a ridere come due idioti, sul bordo di un muro alto quindici metri.

Catliss time
*fiatone* allora....cioè...uff...gn...

Dunque, dicevo.
Sono tornata. Ho riiniziato a scrivere, amen.

Il mio secondo debutto post-pausa è il solito, tumbrleggioso SOULMATE AU.

Più un 'meet at comicon AU'. Perché sì.

Andrea e Andrea sono personaggi completamente a caso, solo per avere personaggi originali perché li preferisco per sperimentare.

Forse ne farò anche su personaggi già esistenti, forse no. Bho. Vedrò.

Se non capite una mazza dei cosplay, fatevi un giro a vedere Haikyuu!!, un anime trash sulla pallavolo.

Se capite qualcosa, beh, Daisuga.

Au revoir

-Catliss

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