quello tra [...] significa che è passato

[Era lì.

Davanti a un intero esercito.

Da solo, con quei suoi stupidissimi anelli a dosso.

Il capo dell'armata diede l'ordine agli arcieri di mirare e di lanciare tutte le frecce che tenevano nelle faretre.

L'uomo, o meglio dire mio padre, sorrise malignamente e iniziò ad agitare gli anelli creando una specie di campo di forza impenetrabile.

Poi partirono i soldati semplici, i lancieri e la cavalleria. E lì fu il putiferio.

Il mio genitore utilizzava gli anelli come fruste, muovendoli da una parte all'altra all'impazzata e troncando vite una dietro l'altra.

Poi, mise tutti gli anelli intorno al braccio destro, lo alzò in aria, e colpi con forza il terreno provocando un'onda d'urto che uccise il rimanente esercito e abbatté le mura ormai inutili della città.]  

Si svegliò che il sole non era ancora sorto. Si stiracchiò e andò a prepararsi.

Chiuse la porta del bagno e si infilò nella doccia. Aprì l'acqua e si lavò velocemente

La colazione non fu altro che un bicchiere di succo e una mela. Corse a scuola con lo skate.

La tavola sfrecciava sopra l'asfalto senza toccarlo tranquillamente, sorreggendosi in aria. Non una macchina passava per le stradine e raggiunse la scuola in poco. Si sistemò il berretto e i capelli scompigliati dal vento.

Fece scorrere il dito sulla serratura e la porta della classe si aprì, lasciando spazio a uno scenario tranquillo e accogliente. I ragazzi erano seduti disordinatamente in torno a un paio di banchi invece le ragazze chiacchieravano allegre.

Si lasciò cadere sul suo banco e prese a osservare fuori.

L'insegnante entrò e incominciò la lezione. A metà della seconda ora, si sentì male.

La testa le pulsava talmente forte da sentirne il rimbombo. Si alzò per chiedere di andare in bagno ma scomparve davanti alla cattedra prima che il professore potesse almeno risponderle.