Cercasi: Me stesso
Mi sentivo così fuori luogo.
In un mondo così apparentemente bello ma realmente brutto io mi sentivo così fuori luogo, non ero meglio degli altri ne peggio, ero una persona normale con una vita normale che andava in una scuola normale che pensava in modo anormale.
Scrivo tutto ciò in una folla affollata, nella solitudine isolata, con amici falsi e conoscenti veri.
Le mie calde dita congelate premon tasti che creano lettere che convertendosi in parole tentano di comunicare qualcosa, non so che cosa.
Una richiesta d'aiuto? Un ancora di salvezza per qualcuno? Un testo scolastico o una lettera per un se stesso che ha paura di perdersi?
In cosa perdersi, in tutte quelle personalità che si creano e per tutte quelle maschere che si indossano. Per quale motivo poi?
Semplice, per cercar una felicità che non c'è:
Cerco disperatamente quel qualcosa che non trovo, quel calore che mi riscalda le giornate fredde, cerco il Motivo per cui mi alzo la mattina e sopporto tutta una giornata.
Un motivo che un giorno avevo e il giorno dopo non più.
E ora mi riduco qui, che cammino in una strada piena ma vuota mentre rifletto ad un qualcosa cui esistenza mi è dubbia.
Qualsiasi luogo mi travolge col suo rumoroso silenzio che trafigge la mia mente permettendole di pensare.
Penso ai motivi che mi portano qui, a quanto siano futili e a quando preferisca tornare indietro.
Penso a me stesso, a come sia inadeguato e a quanto sia odiato da qualcuno a cui magari tenevo, il pensiero d'altri è di un indifferente importanza. Non so a che pensino di me, forse non importa oppure sono probabilmente invisibile.
Penso alle altre persone che mi circondano, quanti sono come me? Quanti cercano di evadere dalla loro realtà e quanti cercano una felicità perduta?
Pochi capiranno, ancor meno faranno un passo avanti e nessuno si avvicinerà a tal punto da farsi ferire. Perché?
Semplice, nessuno si sacrificherebbe mai per qualcun altro.
Bloccato in un mondo in cui la solitudine è tua unica vera amica, viaggio alla ricerca di me stesso che per farsi accettare cambia volto dimenticandosi quale fosse l'originale.
In una folla piena mi sento vuoto, dove mai mi sentirei "pieno"?
Guardandomi attorno penso:
"Mi sento così fuori luogo"
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