Larry.
ATTENZIONE.
Fatti o personaggi non mi appartengono, è solo lo schizzo partorito dalla mente contorta di una Larry Shipper convinta. Non voglio in nessun modo offendere i ragazzi o fare qualsiasi altra cosa brutta possa venire in mente. Ovviamente è una slash, il che significa tanto sesso tra maschietti, yeee! Se sei omofobo, odi Larry, odi i One Direction, non sopporti le Larry Shipper, sei debole di stomaco, hai la glicemia alta o il colesterolo basso, allora non continuare a leggere e vai a farti controllare da un dottore. Per il resto..buona lettura :)
They don't know about us.
"P-più veloce, Lou.." Mormorò Harry, appoggiandosi meglio al lavandino con i gomiti. Louis assecondò la sua richiesta e prese a muovere più velocemente la mano sulla sua erezione. "Oh, così LouLou" Ansimò, aprendo di più le gambe. "Dio..si.."
"Harry, abbassa la voce, ci potrebbero sentire" Cercò di zittirlo Louis, ma Harry ridacchiò, per quanto la sua situazione glielo permettesse.
"Gli altri non si scandalizzeranno mica. Ci avranno già sentito le altre volte" Sorrise il riccio, reprimendo un gemito subito dopo.
"Io intendo Paul e le guardie. Sarà mezz'ora che siamo spariti" E rendendosene conto, Louis, aumentò ancora la velocità.
"S-sono al limite, dammi il tempo di venire.." Harry si lasciò andare con le spalle al muro, ringraziando tutti i santi del paradiso di avere ancora cinque minuti di pausa prima dell'intervista, ancora cinque minuti buoni per stare rinchiusi in quel piccolo bagno a cercare di calmare i suoi ormoni impazziti. "Cristo, Lou..usa la bocca. Ti prego, sto impazzendo" E non c'è la faceva proprio a venire! Louis rallentava il suo movimento appena sentiva che il compagno era al limite. Voleva torturarlo un pochino. Come aveva fatto il riccio qualche sera prima nella loro camera d'albergo. Ma Louis non riusciva a negargli un orgasmo. Gli piaceva vedere gli occhi verdi di Harry diventare liquidi dall'eccitazione, i muscoli rilassarsi sotto il suo tocco. Harry Styles era fottutamente erotico quando gettava la testa all'indietro, sconvolto dal piacere come in quel preciso momento. Il più grande l'aveva assecondato, prendendolo in bocca tutto e muovendo la lingua sulla punta, proprio come piaceva a Harry. "Dio, ecco un pompino come si deve.." Ansimò, immergendo le mani nei capelli dell'altro, inginocchiato a terra. Lou si lasciò dettare il ritmo dal suo ragazzo, chiudendo gli occhi per assaporarlo meglio."Quanto ti amo."
E adorava anche le sue dichiarazioni pre-orgasmo. Adorava tutto di lui. Dalle sue voglie improvvise da tredicenne in calore, alla sua immensa dolcezza quando erano insieme. La mano del riccio lo spinse più giù tra le sue gambe, poi lo liberò, permettendogli di risalire fino alla punta. Subito dopo riaccompagnò in basso la sua testa e gemette sonoramente. Si stava scopando la sua bocca come se fosse l'ultimo giorno della sua vita. Quando Louis percepì un sapore salato sulla lingua, capì che era davvero al limite, perciò alzò lo sguardo e lo piantò in quello del più piccolo.
Harry, come attratto da una calamita, aprì gli occhi e guardò il suo ragazzo, gemendo in modo vergognosamente alto. Entrambi amavano guardare il proprio compagno negli occhi quando veniva. Il riccio gli sorrise e poi chiuse gli occhi, stringendo di più tra le mani i suoi capelli lisci. Venne con un sibilo gutturale, bloccato dai suo denti serrati attorno al labbro inferiore. Louis ingoiò tutto, alzandosi poi in piedi e baciandolo sulla bocca, sussurrandogli un flebile Ti amo, prontamente ricambiato dall'altro.
"Ragazzi, non vorrei disturbare il vostro..emh..momento di pausa, ma Paul ha detto che se non uscite dal bagno entro tre secondi, vi viene a prendere lui..di peso" La voce imbarazzata di Liam, giunse da dietro la porta chiusa.
Louis, imbarazzatissimo, si schiarì la voce e gli disse che sarebbero usciti tra pochissimo.
"Vorrei tanto che avessimo un po' di tempo per noi" Disse il liscio, facendo sospirare l'altro. "E' da tanto che non passiamo una serata insieme"
"Stasera, piccolo. Ti prometto che stasera la passeremo insieme" Lo rassicurò l'altro.
"Sicuro? Una serata solo io e te?" Domandò Louis.
"Solo io e te, lo giuro" Sorrise. "Ora però usciamo, non vorrei che Paul impazzisse" Il più grande sorrise e annuì, con in faccia stampata un'espressione felice, uscendo con Harry dalla porta del bagno.
**
Louis era seduto sul divano della casa che divideva con Harry, pronto per la serata di coccole con il suo ragazzo. Aveva preparato tutto con cura.
C'erano due coperte calde accuratamente piegate ai piedi del divano, i film da guardare durante la serata, i dolcetti da mangiare durante il film, i preservativi nascosti sotto la fodera del divano per il dopo. Ma mancava qualcosa di fondamentale.
Mancava Harry.
Era in ritardo di venti minuti. Venti fottuti minuti.
"Non è nulla" Si ripeteva Louis.
"Adesso arriva e passiamo insieme tutta la serata" Continuava a rassicurarsi. Non poteva essersene dimenticato no? L'aveva promesso, giusto?
Ancora dieci minuti e arrivo, mi hanno trattenuto per una riunione. Ci vediamo tra poco, piccolo. Ti amo. H.
Alla vista del messaggio, Louis tirò un sospiro di sollievo. Non era una novità la sua dannatissima bassa autostima. La verità è che credeva di non essere abbastanza per uno come Harry. Come poteva uno come lui voler stare con uno insicuro come Louis?
Mezz'ora dopo quel messaggio, Harry non era ancora a casa. La riunione si stava prolungando più del previsto? Rimase intontito per qualche secondo, poi aggrottò la fronte. Erano una band, no? Allora perché avevano chiamato solo Harry per una riunione? Forse non avevano avvertito lui, magari Liam, Zayn e Niall sapevano di più. Il liscio si alzò dal divano, su cui era rimasto fossilizzato per quasi tre quarti d'ora, e attraversò la sala, arrivando al telefono fisso. Digitò il numero di cellulare di Niall e attese che rispondesse.
"Pronto?" Rispose lui dopo tre squilli.
"Ehi Nialler, sono Louis" Che stupido! Ovvio che sapeva chi fosse,
"Lou ehi! Perché mi chiami? Non dovresti essere tra le braccia del tuo amore?" Chiese il biondo, facendo aumentare i suoi dubbi.
"Sì, ma c'è stata una riunione che lo ha trattenuto. Non ne sapevi nulla?"
"Io..no. Ragazzi qualcuno di voi sapeva che c'era una riunione stasera?" Domandò il biondo, sicuramente a Zayn e Liam. Dopo alcuni brusii di sottofondo, Niall rispose:
"Qui nessuno sapeva nulla, Lou. Mi dispiace"
"Vabbè, non..non importa. Chiederò direttamente a lui. Grazie comunque"
Lo rassicurò, per poi chiudere la chiamata.
Un'ora. Un'ora di ritardo.
"Va tutto bene, sta solo lavorando"
Cercò di convincersi, cominciando a camminare nervosamente per casa. Prese il suo cellulare, sperando di trovare un suo messaggio o una sua chiamata. Nulla. Scorse i numeri della rubrica e premette il tasto verde vicino al nome Amore. Si aspettò di sentire la sua voce roca, ma niente. Poco dopo partì la segreteria telefonica. Louis staccò la chiamata senza lasciare messaggi in segreteria e posò il telefono sul comodino.
"E se fosse successo qualcosa?" Un brivido gli attraversò la spina dorsale. Se fosse successo qualcosa a Harry, lui sarebbe morto. Non esisteva Louis senza Harry e lo aveva capito dal primo "Ops" davanti al bagno della casa di XFactor, l'aveva capito dal primo bacio nella loro stanza buia. Cominciava a preoccuparsi. Guardò l'orologio appeso al muro, segnava le dieci e cinque. "E se avesse avuto un incidente d'auto o se gli avessero fatto del male?" Con questi brutti pensieri accese la tv in cerca di un telegiornale che desse le notizie sul momento. Girò tutti i canali, ma nessuno parlava di Harry.
Internet.
Sicuramente era quello più aggiornato. Accese il suo computer e digitò la password, Lou-ama-Harry, aprendo direttamente Google Chrome, senza nemmeno aspettare che si caricasse la rete internet. Cercò su tutte le pagine di attualità e informazione le notizie degli ultimi minuti e riuscì a trovare un articolo che parlava di Harry, il suo Harry, pubblicato un quarto d'ora prima. Trattene il fiato, sul punto di una crisi isterica, e cliccò sul sito. Quello che gli apparve davanti fu una sua foto con una biondina.
Harry Styles e Taylor Swift di nuovo insieme, diceva il titolo.
Louis si sentì morire.
Era vero, quindi. Era dannatamente vero. Lui non era abbastanza per Harry. I denti si chiusero violentemente sul suo labbro inferiore, in cerca di bloccare il pizzicore che sentiva ai lati degli occhi. Non era abbastanza. Abbandonò il computer ancora acceso sul divano e strinse la mano destra a pugno per bloccare la voglia di lanciarlo contro il muro. Un singhiozzò gli scosse violentemente il petto e, come se si fosse distrutta una diga, tante piccole lacrime calde solcarono il suo viso.
"T-tutte le promesse.." Balbettò, con la vista offuscata dalle lacrime. "Tutto quello che a-abbiamo affrontato.."
Continuò, come se parlare da solo ad alta voce lo facesse stare meglio.
"Tutte bugie!" Urlò, singhiozzando.
"Mi ha solo preso in giro!" Sibilò, buttando tutto quello che aveva accuratamente preparato sopra il tavolino a terra per poi lanciare in aria anche i dvd.
Barcollò fino al muro e si appoggiò alla parete, portandosi una mano al cuore, come per calmare i battiti frenetici del suo stupido cuore. Harry gli aveva mentito. Gli aveva mentito per uscire con una sua ex, fregandosene dei suoi sentimenti, fregandosene del suo amore verso di lui. Tutti i ti amo erano bugie, perciò? Tutti i baci non avevano valore? Harry aveva sempre finto? Tutto questo lo fece singhiozzare più forte. Lui non era abbastanza. Come spinto da una forza più grande di lui, salì le scale, fino a trovarsi nella camera da letto. La loro camera da letto.
Buttò in aria tutto quello che si trovava davanti e che gli ricordava troppo Harry. Gettò a terra tutti i libri che Harry leggeva prima di andare a dormire, strappò dal muro i poster dei supereroi che Harry appendeva perché sapeva che a Louis piacevano, lanciò contro il muro i dischi di Ed Sheeran autografati che Harry amava tanto. Ma quando, sempre piangendo, arrivò di fronte alla loro foto incorniciata, non riuscì a fare altro che prenderla tra le mani e stringersela al petto, come un bambino stringe il suo orsacchiotto.
Ancora lacrime cadevano giù dai suoi occhi, mentre i singhiozzi lentamente diminuivano, ma scuotevano ancora il suo corpo. Non riusciva a calmarsi, voleva Harry, ma lui non c'era, non era più suo. Si asciugò lentamente le lacrime con il bordo della maglietta, per poi sfilarsela e rovistare nell'armadio di Harry in cerca della sua maglietta dei Ramones. Quando la trovò annusò il suo profumo come se fosse un drogato in astinenza e se la infilò, giurando a se stesso che sarebbe stata l'ultima volta che qualcosa di Harry sarebbe stato a contatto con la sua pelle. Stanco di tutto quel casino, si trascinò nel bagno e prese due pastiglie per il mal di testa, buttandole giù con un po' d'acqua. Si appoggiò con le spalle al muro e lentamente scivolò fino a toccare terra.
L'amore per Harry lo aveva distrutto.
"Per lui non sono abbastanza"
Questa convinzione lo fece ricominciare a piangere, questa volta in modo silenzioso. Si rigirò tra le mani la loro foto e si accorse di quanto lo amasse, nonostante tutto. Le palpebre cominciarono a farsi pesanti, gli occhi bruciavano ancora per tutte le lacrime versate, ma Louis non voleva andare a dormire in quella stanza dove lui e Harry avevano dormito insieme, in quel letto dove avevano fatto l'amore. O almeno, Louis lo considerava amore, forse per Harry era solo sesso.
"Non sono abbastanza" Si rifugiò nello stretto spazio della vasca da bagno e, stringendo al petto la loro foto, si addormentò con ancora una lacrima che gli solcava il viso.
**
"Cazzo, cazzo, cazzo" Imprecò Harry dopo aver dato un'occhiata al suo orologio. Era l'una passata e Louis lo aspettava alle nove! "Porca puttana"
Bestemmiò ancora, non riuscendo ad infilare le chiavi nella toppa per la troppa fretta.
Quando, finalmente, riuscì ad aprire la porta della casa che condivideva con il suo ragazzo, si stupì dell'innaturale silenzio che c'era. Si aspettava di ritrovarsi Louis che guardava la televisione, incazzato nero per il suo ritardo. E invece nulla. Si chiuse la porta alle spalle e accese la piccola lampada che c'era subito alla destra della porta, illuminando fiocamente il salottino. Quello che vide gli fece sgranare gli occhi. I dischi buttati a terra, cibo sparso ovunque, coperte gettate negli angoli. Un disastro. Una cosa che attirò la sua attenzione fu il portatile appoggiato sul divanetto. Quello di Louis. Era ancora acceso e aperto su una pagina di gossip.
"Oh no" Sussurrò Harry, leggendo l'articolo che parlava di lui e di Taylor. "No, no, no" Ripeté ancora, lasciando di scatto il computer e salendo di corsa le scale per cercare il suo fidanzato.
Entrò nella camera da letto e lo spettacolo che gli si presentò davanti lo face spaventare parecchio. La stanza, illuminata dai raggi lunari che entravano dalla finestra, era tutta sottosopra, i suoi cd e i suoi libri buttati a terra, i poster strappati, l'armadio aperto con dei vestiti sparsi sul pavimento. Harry trattenne il respiro e frugò tra le cose di Louis. No, non poteva essere successo. Non poteva essersene andato. Quando però vide che le cose di Louis erano al loro posto si tranquillizzò. Non era andato via. Si voltò e vide la porta del bagno socchiusa e la luce accesa. Senza fare troppo rumore entrò dentro il bagno, speranzoso di trovarlo lì e quando lo vide rannicchiato nella vasca da bagno, con la sua maglietta addosso e con la loro foto stretta al petto, non poté fare a meno di darsi del coglione. L'espressione del ragazzo era contratta in una smorfia, la fronte corrugata e le labbra erano leggermente tagliate, come se se le fosse morse nervosamente.
Harry si passò una mano tra i ricci, guardandosi intorno in cerca di un segno divino, probabilmente. Quando però vide una scatola di pastiglie ancora aperte sul lavandino si ritrovò ad avere paura. Cosa aveva preso? E soprattutto quante pastiglie aveva ingerito? Il ragazzo si accucciò velocemente al fianco di Louis per sentire se respirava e quando non lo sentì respirare normalmente per poco non ebbe un infarto. Passò entrambe le braccia sotto la sua schiena e lo sollevò, uscendo dal bagno come se non pesasse nulla. Lo appoggiò sul loro letto con delicatezza e Louis aprì gli occhi, sobbalzando alla vista di Harry. Si guardarono negli occhi per un secondo, poi Harry ruppe il silenzio che si era creato.
"Quante ne hai prese, Louis?"
Chiese, ancora preoccupato, nonostante il suo ragazzo fosse sveglio. L'altro rimase in silenzio. Che cosa stava dicendo?
"Che cosa..?" Provò a chiedere, ma Harry scattò in avanti prendendo il suo viso in mano. Il gesto lo fece saltare indietro. Non doveva più toccarlo, quelle mani erano state su Taylor.
"Quelle pastiglie! Quante cazzo ne hai prese!" Chiese di nuovo, ritraendo la mano e mal trattenendosi dall'urlare. Louis aveva capito a cosa si riferisse. Harry, evidentemente, non sapeva che quelle pastiglie erano per il mal di testa.
"Cosa ti importa?" Sibilò lui, non volendo dargliela vinta.
"Louis, dimmi quante di quelle cazzo di pastiglie hai ingerito. Ora!" A quel punto Louis non ci vide più. Colpa del nervoso, del disprezzo, del disgusto..o delle lacrime.
"Non sono più affari che ti riguardano, Harry! Non più!" Urlò a sua volta, alzandosi dal letto su cui non riusciva nemmeno più a pensare di appoggiarsi.
"Cosa stai dicendo, amore mio?"
Chiese Harry col cuore in gola. Non poteva lasciarlo, non per un malinteso come quello.
"Non chiamarmi in quel modo"
Sibilò lui, allontanandosi di più da quello che credeva l'amore della sua vita. "N-non ti azzardare" Balbettò, non riuscendo più a guardarlo negli occhi.
"Lou, ti prego parliamone.." Lo implorò, alzandosi a suo volta in piedi.
"Di cosa, eh Harry? Di come ti sei divertito a prendermi in giro? O di come è stato bello tradir..?"
Sussurrò Louis, accorgendosi di avere il viso bagnato dalla lacrime.
"Non. Osare. Dirlo. Io non ti ho tradito!" Ringhiò l'altro, interrompendolo.
"Siete stati fotografati insieme, Harry. Voi eravate insieme mentre io sistemavo i dettagli della serata che, avevi promesso, avremmo passato insieme" Bisbigliò tristemente, puntando i suoi occhi arrossati dal pianto in quelli verdi del riccio. "Come un coglione ho pensato che ti fosse successo qualcosa, per poi scoprire che tu eri fuori con Taylor, mentre io ti aspettavo con ansia a casa, a prendere pastiglie per il mal di testa a causa del troppo pianto" Disse, per poi tirare su col naso. Harry tirò un sospiro di sollievo a sapere che aveva preso solo delle pastiglie per il mal di testa, ma si maledì a pensare che era lui la causa del suo malessere. "Lo sapevo di non essere abbastanza" Sussurrò poi, più a se stesso che a Harry, chiudendo gli occhi.
Il riccio, che quelle parole le aveva sentite bene, scavalcò il letto e imprigionò Louis tra il muro e il suo corpo.
"Louis, basta con queste incertezze" Mormorò, appoggiando la fronte sulla sua."Tu sei tutto quello che io posso desiderare" Cercò di convincerlo, finché Louis non gli scoppiò a piangere tra le braccia.
Si appoggiò al suo petto e continuò a sfogarsi, mentre Harry gli accarezzava la testa e si sedeva a terra, con Louis ancora in braccio.
"Sei uno stronzo, ti odio, Ha-Harry" Singhiozzò, stringendo tra le mani la maglia del riccio.
"Calmati, piccolo. Calmati" Lo tranquillizzò mentre gli accarezzava i capelli. Louis si lasciò coccolare, nonostante l'idea che poco prima fosse stato con Taylor lo facesse stare peggio.
"Dimmi che non hai fatto nulla con lei. Ti prego, dimmi che non l'hai toccata" Pianse, cercando di calmarsi. Harry abbassò lo sguardo sul suo ragazzo e quando vide i suoi bellissimi occhi blu velati di lacrime, si sentì uno stupido per essersi lasciato convincere dalla Modest a uscire con Taylor. Far soffrire Louis era l'ultima cosa che voleva.
"Te lo giuro, LouLou, non l'ho nemmeno sfiorata. Ho pensato a te tutta la sera" Disse, appoggiando il mento alla sua testa.
"Po-potevi venire a casa..ma evidentemente preferisci stare con lei che c-con me" Sussurrò, staccandosi dall'abbraccio.
"Non è stata una mia scelta, amore mio, credimi" Rispose l'altro, accarezzandogli il viso con la punta delle dita.
"E a-allora qual è la verità, Harry? Dimmela perché io non ci capisco più nulla" Riuscì a dire, mentre Harry gli asciugava le ultime lacrime con il pollice.
"Volevo farti una sorpresa.."
Cominciò a dire, ma venne fermato da un commento sarcastico del ragazzo tra le sue braccia:
"Già, che bella sorpresa mi hai fatto.." Ripeté, stringendosi di più al riccio e sospirando. Harry sorrise, intenerito, e gli baciò la testa, tornando poi a raccontare.
"Avevo chiesto io una riunione con i manager, volevo convincerli a darci una settimana di vacanza. L'incontro si è prolungato più del previsto, come ti avevo scritto, e poi il telefono si è spento a causa della batteria scarica"
Sospirò, pensando che se il telefono non si fosse spento avrebbe evitato tutto quel casino. "A quel punto mi hanno detto che se volevo avere la settimana libera da passare con te, dovevo uscire con Taylor per non far sospettare nulla della nostra relazione e dell'improvvisa sparizione di entrambi dalla circolazione. Lo sai come sono quelli della Modest"
Sbuffò. "Perciò sono uscito con lei, sperando che arrivato a casa avrei potuto aggiustare le cose con il mio unico amore.." Fece una pausa. "Lou, lo sai che amo te, non dubitare mai di questo, ti prego" Mormorò, prendendo il viso di Louis tra le mani.
"Io..io non dubito, ma se un giorno ti stancherai di me.." Harry premette le sue labbra su quelle del fidanzato, cercando di zittirlo.
"Non pensarlo mai. Non mi potrei mai stancare di te, Louis" Gli prese una mano e intrecciò le loro dita. "Your hand fits in mine like it's made just for me" Gli disse, facendolo sorridere. "I know you never loved the crinkles by your eyes when you smile, you never loved your stomach or your thighs, the dimples in you back at the bottom of your spine, but I'll love them endlessly" Louis si appoggiò al petto del suo ragazzo, tenendo lo sguardo fisso sulle loro mani ancora intrecciate, mentre il riccio cominciava a cantare. "You'll never love yourself as much as I love, you'll never treat yourself right, darling. But I want you to. If I let you know I'm here for you, maybe you'll love yourself like I love you" Saltava di strofa in strofa in cerca delle frasi che li descrivessero alla perfezione. "I've just let these little things out of my mouth, cause it's you, oh it's you, it's you, they add up to.."
"And I'm love with you and all this little things" Conclusero insieme.
"Io ti amo, Louis, e appena ne avrò l'occasione, urlerò al mondo che sei mio" Disse ancora Harry, alzandogli il viso per poterlo guardare negli occhi.
"Ma la Modest.."
"Al diavolo la Modest, al diavolo gli omofobi, al diavolo tutti! Amare non è né un reato né una colpa" Sorrise il riccio. "E se sarà necessario mi farò un'operazione e diventerò donna, così potremo stare insieme senza preoccuparci dei pregiudizi. Scapperemo insieme, ci rifaremo una vita..in Australia, avremo un canguro come mezzo di trasporto, un koala come animale domestico e vivremo come contadini di carote" Louis rise e gli lasciò un bacio sul naso, sospirando subito dopo.
"Io ti amo così come sei, Harry, e se il mondo non ci accetta..beh, non è un nostro problema. They don't know about us" Disse a sua volta, ricevendo un bacio sulle labbra che, ben presto, si trasformò in qualcosa di molto di più di un semplice bacio.
La lingua di Harry scivolò lentamente nella bocca di Louis che affondò una mano tra i suoi ricci. Harry posò quindi la mano leggera sulla patta dei pantaloni di Louis e cominciò, con movimenti languidi, a sollecitare il membro del compagno da sopra la stoffa. Louis si abbandonò al piacere, inarcando la schiena e buttando la testa all'indietro. Harry invece, continuava il suo lavoretto, alternando anche dei movimenti del bacino.
In quel momento poteva giurare di riuscire a venire solo guardando il corpo contratto dal piacere del fidanzato. Ma Louis aveva bisogno di calore, aveva bisogno di sentire il contatto con la pelle di Harry, di sentirsi amato. Perciò gli prese il bordo della maglia e gliela sfilò piano, assaporando il caldo rifugio che gli stava offrendo. Il riccio, riuscendo a percepire il bisogno dell'altro, gli tolse a sua volta la maglietta, la sua maglietta, e lo strinse a se.
"Non mi abbandonare mai" Sussurrò Louis, lasciandogli un piccolo innocente bacio sulle labbra.
Harry, avvicinandosi al suo orecchio, cominciò ad alternate leccatine a baci casti sulla parte posteriore e lobare dell'orecchio del ragazzo.
"Non lo farei nemmeno sotto tortura, piccolo" Lo tranquillizzò, facendolo poi alzare dalle proprie gambe e alzandosi a sua volta.
Lentamente camminò fino al letto, facendo indietreggiare anche l'altro e facendolo appoggiare con le spalle direttamente al materasso. Lo raggiunse in meno di un secondo e gli sciolse i lacci dei pantaloni che indossava in quel momento, diventati solamente un ingombro. Glieli fece scivolare lentamente lungo le gambe e sorrise alla vista delle mutande bianche che aveva indosso.
"Hai quelle mutande col mio autografo?" Chiese ridendo e Louis rotolò in modo da avere il petto premuto contro il materasso, solamente per fargli vedere che aveva il suo nome scritto sul culo.
Era stata un'idea perversa di Harry. Louis si stava vestendo, pronto per uscire, e camminava in mutande per casa. Si era fermato in cucina per fare colazione, e dava le spalle al suo ragazzo, seduto su uno sgabello al lato del tavolo. A quella vista, il riccio, aveva preso un pennarello indelebile nero e gli aveva fatto l'autografo sulla parte posteriore delle mutande, complimentandosi subito dopo per la durezza del suo perfetto fondoschiena.
"Mi piacciono. Mi fanno sentire tuo.." Disse il liscio, sentendo le mani di Harry risalirgli le gambe, fino a ripassare il suo nome con la punta dell'indice.
"Tu sei mio, amore" Gli afferrò l'orlo delle mutande e gliele tolse, lasciandolo nudo sotto i suoi occhi vogliosi.
Lo fece voltare in posizione supina e prese in mano l'erezione ormai sveglia del suo ragazzo. Sempre guardandolo negli occhi, appoggiò un ginocchio sul materasso, facendolo piegare sotto il suo peso, e si abbassò fino a raggiungere il membro di Louis con le labbra. Con estenuante lentezza le fece passare sulla sua lunghezza, facendo rabbrividire l'altro. Harry ci passò la lingua, solleticando di tanto in tanto i testicoli con le dita lunghe e affusolate. Louis gemette piano, soffocando un urletto quando il ragazzo decise di inglobare tutta la sua lunghezza in bocca cominciando a pompare con le guance.
A quel punto Louis si lasciò scappare un urletto che di maschile aveva ben poco, cosa che fece impazzire- letteralmente- il suo ragazzo. Amava quando gemeva con la voce acuta di una ragazza, ma allo stesso tempo maledettamente sensuale. Harry affondò la testa tra le gambe di Louis, facendo quasi scontrare il glande del giovane contro la sua gola. Dopo qualche minuto, il riccio sentì il gusto salato tipico di quando si è al limite, ma non se ne curò, ingoiando senza troppi problemi. Harry si alzò, puntando i suoi smeraldi sulla figura del proprio ragazzo sconvolto dal piacere, sudato e con un leggero rossore in viso, sussurrò un flebile:
"Sei bellissimo" prima di ripassare il contorno delle sue labbra con la lingua.
Si alzò dal suo corpo e si sporse verso il comodino, tirandone fuori una bustina argentata e un tubetto di lubrificante.
"Senza preservativo, Harry, ti prego. Voglio sentirti, tutto" Lo pregò il maggiore, con una voce tra il supplichevole e l'eccitato.
Harry si aprì in un sorriso, si tolse i pantaloni e i boxer con un gesto solo e afferrò il lubrificante. Lo aprì con uno scatto del dito, spremette il tubetto e ne fece colare un po' sulla mano, richiudendolo subito dopo sempre con un dito. Lo lasciò cadere sul pavimento e prese il proprio membro tra le mani, spalmandovi sopra il liquido fresco, guardando Louis negli occhi. Con un dito umido accarezzò le natiche del liscio, forzando dolcemente la sua apertura e cercando di non fargli male, poi con le mani quasi asciutte gli afferrò le ginocchia e gli aprì le gambe con uno scatto. L'altro ansimò e si morse il labbro, eccitato come poche volte lo era stato.
"Voglio provare una posizione diversa" Annunciò e gli prese i polpacci.
Li alzò fino a posizionare le ginocchia sulle proprie spalle e si ritrovò il pene di Louis a qualche centimetro di distanza. Il maggiore era un po' confuso, ma ancora troppo eccitato per capire. Lo penetrò dolcemente con una spinta del bacino e sentì i testicoli di Louis sfiorargli il ventre, mentre il ragazzo gemeva forte. Ansimarono entrambi e il riccio lo baciò chiudendo gli occhi, spingendo di nuovo e sentendo chiaramente il gemito acuto del suo ragazzo.
"O-oddio sì, di nuovo" Implorò il ragazzo stringendo il lenzuolo sotto di sé, si inarcò pochissimo ed espose il collo sudato alle labbra dell'altro, che mordicchiò la pelle, cominciando a succhiare più forte.
Harry diede un'altra spinta secca e Louis gemette ancora, ansimò e strinse gli occhi, la bocca era spalancata.
"Vediamo se riescono a nascondere anche questo con il fondotinta"
Sussurrò riferendosi al succhiotto che gli aveva appena fatto, glieli nascondevano sempre con il trucco prima di un'intervista.
Louis si inarcò ancora di più all'ennesima spinta del riccio e gemette sonoramente, venendo sui loro stomaci. Alla visione di Louis che raggiungeva l'orgasmo ed ansimava, Harry non si trattenne e con un'ultima spinta venne dentro di lui gemendo e respirando affannosamente. Crollò tra le sue braccia baciandogli il petto e poggiandosi poi con il mento su di esso. Portò una mano lungo il materasso in cerca di quella del ragazzo, strinse le loro dita intrecciandole, posando la guancia sui suoi pettorali lisci.
"Ti amo, Harold" Sussurrò Louis, , passando la mano libera tra i capelli del suo ragazzo. "Ti amo più della mia stessa vita" Ribadì, sentendolo fremere sotto le sue carezze.
"Ti amo anche io, Boo" Rispose, baciandogli la pancia piatta. "E ti prometto che presto il mondo saprà di noi. Non voglio più nascondermi, mai più" Mormorò e, dopo l'ennesima carezza, si addormentarono uno sull'altro, pronti a lottare per il loro amore.
Un amore contro tutto e tutti.
Un amore indistruttibile.
😍😍😍😍😍
Dall'autrice:
Wow, sei arrivata davvero fin qui! *------* Beeene, allora che dire? Ho scritto questa OS perchè ...perchè Larry è così meledettamente reale e ci sono un sacco di prove a loro favore. They don't know about us e Little thing sono le due canzoni che più li rispecchiano. Dai, è evidente che parlano di loro. Persino le mutande di Louis, quelle con l'autografo di Harry, sono reali u.u
Per il resto non sono una di quelle fissate a cui le AntiLarry danno la colpa dell'allontanamento di Louis e Harry. Prendetevela con la Modest per questo u.u
Io rimango nella mia idea di amore infinito estremamente gay e nell'odio profondo verso gli omofobi. Ognuno ha il diritto di amare chi vuole.
Peace and Love.
Graziee a petersdimples
per questa fantastica Cover😍😍
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