Risposta sbagliata


Mi sveglio stranamente al caldo avvolto da un piumone.

Mi guardo intorno.

Questa non é la stanza in cui mi sono rinchiuso ieri notte.

E' la camera di Draco, sento il suo odore ovunque.

Ma lui non c'é.

Scendo in fretta le scale non ricordando nulla.

Sono tutti in cucina a fare colazione.

Draco non alza gli occhi dalla tazza.

Charlie altrettanto.

Deduco sarà una bellissima giornata.

Vedo quello sguardo di ghiaccio allontanarsi, decido di seguirlo.

Non fa in tempo a salire due scalini che lo blocco afferrandogli un polso.

"Possiamo parlare?"

Mi guarda senza neanche vedermi.

"Ti ho sentito urlare, mi sono spaventato, sono venuto a cercarti. Eri in uno stato pietoso e gridavi aiuto, ti ho portato a forza in camera mia e ti sei addormentato. Fine della storia."

Non mi sembra del tutto sincero, ci deve essere dell'altro.

"Abbiamo...Hai dormito con me?"

Lo vedo sgranare gli occhi e le guance gli si colorano un po' di rosso.

"Sono rimasto seduto sul letto finché non ti sei calmato. Ho dormito per terra."

Deduco che la conversazione é conclusa.

Non capisco perché l'abbia fatto.

Non mi sono comportato bene con lui, poteva lasciarmi nel buio di quella stanza.

Forse Draco ha un lato Grifondoro che io mi sono dimenticato di avere,

Perché in questo momento mi sento una viscida Serpe.

Sono tutti e due davanti al camino.

Charlie e Draco.

Draco e Charlie.

Uno rude, protettivo, possessivo,imponente, travolgente.

L'altro minuto, spaesato, spaventato,da proteggere.

E poi ci sono io, che sono solo stupido e basta.

Entriamo tutti e tre nel camino, butto la Metropolvere e attendo la fiammata verde mentre pronuncio chiaramente "Hogwarts."

Noto subito che la McGranitt non hacambiato una virgola di quello che una volta era lo studio di Silente.

Mi fa uno strano effetto essere li.

Per un momento desidero di non essere il famoso Harry Potter ma uno studente qualsiasi intento a fare colazione nella Sala Grande.

La figura imponente della professoressa McGranitt fa irruzione guardandoci con il suo solito sguardo fermo ma materno.

"Cielo ragazzi, che piacere vedervi di nuovo!"

Sorrido per quella espressione che si é lasciata sfuggire.

"Signor Malfoy...Prego accomodatevi."

La McGranitt ci guarda per un attimo sconcertata.

"E' venuto da solo signor Potter?"

Sospiro.

"Sono con Charlie, ma preferisce aspettare fuori."

"Capisco."

Noto con la coda dell'occhio Draco che si muove impaziente sulla poltrona.

"Scusate se interrompo questo splendido teatrino. Qualcuno può spiegarmi cosa ci faccio qui?"

La professoressa mi guarda confusa.

"Non gliel'hai detto?"

Faccio cenno di no con la testa.

"Preferisco glielo dica lei."

La vedo tentennare un attimo.

"Benissimo. Allora signor Malfoy, il signor Potter qui presente, in un attimo di pura incoscienza, ha spedito una lettera al Ministero in cui si offriva come suo personale testimone al processo."

Sto guardando per terra, non voglio chela McGranitt noti il mio imbarazzo.

E non voglio incrociare per niente al mondo lo sguardo di Draco.

"Ora, come lei ben sa Signor Malfoy,ricevere una lettera del genere dal signor Potter che chiede di testimoniare a favore di un Mangiamorte, avrebbe destato un po' di scompiglio. Per fortuna la posta via gufo é ancora controllata, e questa lettera é arrivata prima nelle mani del Signor Arthur Weasley invece che al Ministro stesso."

Sento lo sguardo di Draco perforarmi il volto.

Ma sono ostinato a non girarmi.

"Detto ciò, credo che io e lei avremmo un po' di lavoro da fare dato che mi sono offerta di sostituirlo."

Silenzio.

"Come scusi?"

Sento dal suo tono quasi isterico che non crede a quello che ha sentito.

"Signor Malfoy, sarò io a farle date stimone al processo."

"Oh."

Non pronuncia altre parole,probabilmente non se lo aspettava.

"Ho sempre creduto alla sua benevolenza signorino, ma questo non basterà al Wizengamot. Dovrò avere accesso ai suoi ricordi più profondi per poter dimostrare la stessa cosa ai giudici."

"Cosa, cosa vuol dire? Mi darà da bere del Veritaserum o...."

"Niente di tutto ciò Signor Malfoy,ma temo che il Veritaserum lo useranno quelli del Wizengamot stessi."

"Che cosa?!"

Non riesco a trattenere il mio stupore per quella affermazione.

Draco mi lancia un'occhiataccia.

Lo ignoro.

"Non possono farlo, voglio dire,basterà la sua parola e..."

"Siediti Potter. Ovvio che non basterà, pensi che crederanno a quello che dirà lui o io?"

"Ma..."

Draco mi interrompe.

"Se sarà necessario lo farò, non ho nulla da nascondere."

Mi zittisco subito.

"Molto bene allora. Con me invece eseguirà delle sedute in cui mi vedrò costretta ad usare la Legilimanzia, sarà lei a decidere cosa farmi vedere."

Vedo Draco annuire.

"Grazie professoressa."

"Ora se volete scusarmi, ho degli studenti a cui badare."

Rimaniamo da soli in un silenzio imbarazzante.

"Perché?"

Mi giro per la prima volta verso Draco.

"Perché hai mandato quella lettera?"

I suoi occhi hanno assunto una colorazione grigia che mette i brividi.

"Volevo aiutarti."

Rispondo sincero.

"E l'ho scritta prima che succedesse tutto il casino se é questo che pensi."

Mi scruta, sembra voglia leggermi dentro.

"Non me ne importa niente sai?"

"Draco ascolta per favore, so che sei arrabbiato, so come ti senti ma..."

"Oh no, tu non sai niente di mePotter."

Mi alzo dalla sedia scaraventandola a terra.

"PERCHE' TU PENSI DI CONOSCERMI INVECE?!"

Urlo con tutta la forza possibile ma lui rimane inerme.

Si alza con calma e si ferma davanti a me senza staccare i suoi occhi dai miei.

"Io so che sei una persona altruista,che metti sempre prima gli altri, poi te stesso, che la mattina ti svegli puntualmente alle 7 e non pronunci una parola se prima non bevi del the, che odi i biscotti con la cannella, che ogni tanto fumidi nascosto qualche sigaretta senza mai finirla fino in fondo, che sei un fottuto stronzo e che stai soffrendo per Charlie. Tu cosa sai di me Potter, cosa?"

Rimango pietrificato da quelle parole.

Draco continua a guardarmi con un barlume di speranza.

"Io..."

"Stai zitto, non dire niente."

Fa per uscire dalla stanza ma lo fermo al volo.

"E' finita Draco, qualsiasi cosa ci fosse tra me e lui, é finita, per questo mi hai trovato in quella stanza, sto cercando di staccarmi da lui..."

"Perché lo stai facendo?"

"Perché mi serve, perché so che era sbagliato..."

Draco mi guarda con un velo di tristezza negli occhi.


"Risposta sbagliata."

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