Perderti
Non si sono presentati, ed un po' me lo sentivo.
Sono le undici di sera passate ormai, ma degli Auror neanche l'ombra..
Guardo Harry con aria disperata, ma lui é impassibile.
Sta cercando di capire cosa sta succedendo.
Mi conforta solo il fatto che quelli che sono stati i miei compagni ad Hogwarts sono tutti intorno al tavolo.
Inizio ad avere paura, questo piano non andrà a buon fine.
I miei pensieri vengono bruscamente interrotti dal signor Weasley che entra trafelato in cucina.
"Non verranno, pensano sia una trappola."
"Una trappola?"
Vedo Harry corrugare la fronte.
"Pensano che il signor Malfoy stia facendo il doppio gioco, che non appena i Mangiamorte arriveranno si schiererà con loro. Non vogliono essere coinvolti in un'altra battaglia."
Harry tira un pugno sul tavolo facendo sobbalzare tutti.
"Ma che razza di codardi sono?! Come possono pensare una cosa simile?!"
A me in realtà viene molto semplice pensarla come cosa.
Probabilmente anche io se fossi in loro penserei la stessa cosa.
Nella cucina é sceso un silenzio carico di tensione, nessuno osa guardare Harry in faccia.
"C'è qualcun altro qui presente che pensa la stessa cosa?"
Mi rilasso un attimo, perché solo per il fatto che sono qui sta a indicare che si fidano di me.
Ma quando nessuno risponde, quando vedo il nervosismo sulla faccia di Neville, quando tutti hanno ancora gli occhi puntati per terra, capisco.
Non sono qui perché si fidano di me.
Sono qui perché non si fidano.
Sono qui per proteggere il loro amico, perché sono sicuri che io non lo farò.
Mi siedo sconfortato e mi do dello stupido da solo per aver pensato anche solo un momento di averli conquistati un po'.
Harry si inginocchia davanti a me, mi solleva il mento delicatamente con una mano.
"Guardami Draco."
Mi tuffo nei suoi occhi verdi e cerco più che posso di trattenere le lacrime.
"Non mi interessa quello che pensano gli altri, io so che non mi tradirai mai, e che questa é l'unica occasione per te di essere libero se verrai assolto al processo. Non perdere la concentrazione, fai esattamente quello che ci siamo detti e vedrai che andrà tutto bene."
Annuisco lievemente, se parlo uscirebbero solamente singhiozzi.
Poi vedo Blaise e Theo alzarsi e venirmi incontro.
"Anche noi crediamo in te Draco, ce la farai."
Chiudo gli occhi confortato un po' da quelle parole.
"Ci vediamo tutti fra mezz'ora davanti l'ingresso, in silenzio per favore."
Mi tende la mano e mi fa alzare trascinandomi con lui davanti l'entrata.
E poi, senza parlare apre la porta.
Una ventata d'aria fresca mi coglie impreparato.
Rabbrividisco, ma é una delle più belle sensazioni che abbia sentito in questo mese.
Mi volto verso di lui non capendo cosa dovrei fare.
"Ho pensato di fare una passeggiata, ti va?"
"Una passeggiata? Io e te da soli?"
Sono incredulo, non posso uscire da Grimmauld Place.
"Draco, lo so che non proverai a scappare, sei rinchiuso qui dentro da troppo tempo, sono solo due passi qui intorno."
Un'altra dimostrazione che si fida ciecamente di me.
Spero di non deluderlo.
Mi afferra la mano e insieme percorriamo il vialetto di uscita per poi immetterci in una stradina laterale non molto illuminata.
"Hai paura?"
Mi guarda sorridendo appena.
"No, non ho paura."
Scuoto la testa divertito.
"C'è qualcosa che ti fa paura Potter?!"
Alza gli occhi al cielo, penso quasi non mi abbia sentito.
"Avevo una terribile paura dei Dissennatori."
Scoppio a ridere.
"Si me la ricordo la tua faccia nel campo di Quidditch, mi sono divertito un sacco!"
"Io un po' meno."
Lo guardo preoccupato, ha un tono troppo serio.
"Andiamo Harry, era solo uno stupido scherzo, pensavo l'avessi capito."
Non mi risponde, a volte sa essere proprio permaloso.
"Ti sei mai chiesto perché ho imparato prima di tutti ad invocare un Patronus?"
"Perché vuoi sempre essere il più bravo e il più figo di tutti?"
Mi da una gomitata nel fianco.
"Quel anno sono andato io stesso dal professor Lupin a chiedergli di insegnarmi a farlo. Io più di tutti soffrivo la presenza dei Dissennatori attorno le mura della scuola,ma non perché ero pazzo. Non ne potevo più di sentire nella testale urla di strazianti di madre poco prima che Voldemort la uccidesse."
Rimango bloccato dove sono.
Mi sembra quasi che un secchio di acqua gelata mi si sia rovesciato addosso.
"Tu...Tu sentivi...Mi dispiace,io...Sono stato uno stupido e..."
Ma Harry non mi fa finire di parlare e mi ritrovo le sue labbra incollate alle mie.
Mi lascio trasportare facilmente aggrappandomi a lui con le mani incastrate nei suoi capelli.
"E adesso qual'é la tua più grande paura?"
Dopo qualche secondo di silenzio inizio a capire che non vuole rispondere.
Lo stringo forte a me e lui appoggia la testa nell'incavo del mio collo facendosi cullare.
Ed é in questo momento che prego qualsiasi cosa purché faccia andare per il meglio il piano di stanotte.
Per tornare a sentire il suo corpo sul mio, stretti come adesso.
Battito contro battito.
Gli prendo il volto fra le mani e lo costringo a guardarmi.
"C'é qualcosa che vuoi dirmi nel caso questa notte le cose andassero male?"
"Niente andrà male questa notte."
"Harry ti ho fatto una domanda, c'è qualcosa che vuoi dirmi nel caso questa notte le cose andassero male?"
Silenzio, silenzio e sempre silenzio.
Sospiro rassegnato.
"No...E tu vorresti dirmi qualcosa?"
"No."
Lo lascio andare, voglio tornare a Grimmauld Place.
Sono stupido se cerco riposte da lui che non avrò mai.
Ho rinunciato a capirlo, non ce la farò mai.
Ad ogni passo avanti ne fa altrettanti indietro.
Ed io mi sono un po' stufato di stare sempre li ad aspettarlo.
Salgo gli scalini per aprire la porta ma una mano mi afferra per farmi voltare.
E lui é li, davanti a me.
Con lo sguardo di chi é combattuto se fare o non fare qualcosa.
Dire o non dire.
"Perderti."
Penso di non aver capito bene.
"Come scusa?"
"Perderti. La mia più grande paura adesso é perderti."
Sorrido appena e rientro in casa.
Ancora più confuso di prima.
Sono tutti nell'atrio in religioso silenzio ad aspettarci.
Harry mi raggiunge e recupera il Mantello dell'Invisibilità.
"Ci Smaterializzeremo un gruppo alla volta, quando saremo arrivati tutti, ci metteremo nelle posizioni che abbiamo studiato. In bocca al lupo a tutti."
Il primo gruppo esce dalla porta, e dopo un sonoro pop capisco che tocca a noi.
Mi ritrovo di nuovo nell'aria fredda.
Harry mi afferra una mano e mi cede la bacchetta.
"Per questa notte sarà tua."
Accenna un sorriso a cui rispondo non riuscendo a trattenermi.
"Sei pronto?"
Stringo forte la sua mano, muovo delicatamente la bacchetta.
Poi un senso di oppressione, immagini confuse.
E una nausea terribile.
Devo vomitare.
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