Ragazze da copertina
My mother was a tailor
She sewed my new blue jeans
My father was a gamblin' man
Down in New Orleans
Il volto di un uomo è la sua autobiografia.
Il volto di una donna è il suo lavoro di finzione.
-Oscar Wilde
Nel muro verde di Muffuletta vi erano appesi due ingrandimenti di copertina di due riviste. Un po' per bellezza, un po' per coprire le crepe.
Già, Muffuletta era uno così. Uno da toppe sul maglione.
Buford sorrise. Ce lo vedeva, con una grossa insegna dorata alla porta dell'ufficio: "Il mio maglione non si cambia. Metteteci le toppe".
Ma questo non è il punto. Il punto sono le due riviste.
Da un lato, una modella bionda in lingerie di pizzo rosso.
Dall'altro, un imprenditore sfigato con gli occhiali.
Rosella, ogni volta che passava per di lì, non poteva trattenere un commento, o, come minimo, un'espressione di ribrezzo.
"Chiamala parità di sessi" diceva sempre. "Pfah! Scusami, ma io dico, deciditi: se hai la Barbie da una parte dall'altra dovresti metterci Ken, no? E se invece ci vuoi mettere l'imprenditore allora mettici anche un'imprenditrice! O solo gli uomini possono essere intelligenti? Le donne invece servono solamente a fare le stupide vero? Perché noi donne siamo uomini a metà, come diceva Aristotele, giusto? Beh, sai che ti dico? Grazie a Dio solo a metà!"
E intanto Muffuletta sbuffava, senza ascoltarla.
Queste lezioni femministe avevano un che di ridicolo sulla lingua di Rosella, che era la prima ad adattarsi a tutte le regole che la società le imponeva come donna.
Almeno Muffuletta non seguiva le mode, non gli interessavano diete e non mangiava Bio. O, almeno, non avrebbe voluto mangiare Bio.
*
«Spiegami bene... Questa ragazza, com'è fatta?»
«Lex, è incredibile! Ti ho fatto un'intera descrizione e tu mi chiedi com'è fatta? Sai quanto cazzo ci ho messo? L'ho dovuta conoscere, parlarci.»
«Ho solo bisogno di dare un volto alla tua descrizione, Buford. Tutto qui.»
«Come vuoi! Ma ti avverto che non mi metto a scrivere altre di queste stronzate. Dunque... È mora. Cioè, non proprio mora. Ma neanche castana. Una specie di via di mezzo. E ha dei riflessi biondi, mi sembra. Anche se con il sole sembrano rossi.»
«E?»
«Ma che ti devo dire poi? Che ne so. Occhi marroni. Naso piccolo e labbra carnose. Gambe lunghe. Ma bassa.»
«Bassa? Quanto bassa?»
«Sai, di solito me lo porto sempre il metro in giro ma quella volta me lo sono dimenticato a casa e non ho potuto misurarla. Ma che cazzo ne so Lex? Sul metro e sessanta, forse un po' meno.»
Fece un respiro alla "dammi un attimo di tregua." Aveva la mania di parlare troppo veloce, e spesso perdeva fiato.
«Ah. Non so se sei uno a cui interessano tutti quei segni particolari, ma ha un neo sul braccio sinistro. Bello grosso!»
«Un neo?»
«Un neo, sì.»
Il respiro di Lex invece stava a dire "ho preso una decisione".
«Ascolta Buford. Voglio l'indirizzo di quella casa.»
*
«Pronto?»
«Bessie, sono Alexander.»
Gran donna era la madre di Buford. Sempre sorridente anche ai tempi in cui il marito alzava il gomito, sempre gentile anche dopo l'incidente.
Forse anche troppo premurosa, ogni tanto. Ma Buford, d'altronde, era pur sempre il suo orsacchiotto.
«Alexander! Da quanto tempo! Perché non venite a trovarci ogni tanto, tu e Rosella? Per un pranzo, o una cena.»
Aveva una regola, Bessie. Mai smettere di essere cordiali. Nemmeno con i mariti che avevano delle mogli come Rosella.
«Senz'altro Bessie, senz'altro. C'è sempre qualcosa da fare, sai. Sono altri tempi, questi. Bessie ascolta. Mi devi rispondere a una domanda. Ti ricordi se Sarah avesse qualche neo evidente?»
«Sì, uno. Sul braccio. Quello destro mi pare, ma non sono sicura.»
Certo che era sicura.
«Perché me lo stai chiedendo?»
«Bessie. Buford sta iniziando a ricordare.»
Angolo della svampita
Questo è il risultato dello scrivere senza ispirazione. Diciamo che è un capitolo ponte, anche se a parer mio i capitoli ponte non dovrebbero esistere.
Mentre io ne sto facendo a bizzeffe.
Perdonatemi, ma se non scrivevo oggi non so quando l'avrei potuto fare.
Vi ho confusi?
Come al solito, la porta è aperta a tutti i commenti!
Un bacio,
@Fullofpride
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