Posizioni scomode

I pareri sono come i coglioni: ognuno ha i suoi.
(Clint Eastwood-
Scommessa con la morte)

«Questo è quello che ha chiesto.»

Strani incontri faccia a faccia alle luci dell'alba. Nell'ufficio di Muffuletta, tra due abili pistoleri del Big Easy, si proclama duello.
Da un lato, Buford, detto el Loco. Al posto degli occhi delle saette, ti colpisce quando meno te lo aspetti. Agile, più veloce di Furia il cavallo del West.

«Quanto?! Tu scherzi!»

Dall'altro, Rosella sputafuoco, detta el Botas. Non altrettanto agile, ma con un "naipe en la manga", o un "ace in the hole": un fucile nascosto. Non un fucile qualunque, oh no, uno Sharps 1874, il fucile da bisonte.

«Alexander, non permetterai una cosa del genere!»

Alexander, o Lex Muffuletta che dir si voglia, si trova quattro occhi piantati su di sé. E, senza volerlo, dà avvio al duello.

Dieci passi indietro. La musica parte. Siamo ne' il Buono, il Brutto e il Cattivo. Anche se capire chi sia il buono, chi il brutto e chi il cattivo non è poi così facile.

«Alexander!»

Lex è confuso. Si trova nel bel mezzo di due estremi. E situato nel caldo equatore, là, in bilico tra due mondi diversi, non fa altro che pensare a due sole cose: il Sugar Bowl e il suo Muffuletta.

«Mio Dio Lex... Se provassi, se provassi una dannata volta a rischiare nella tua vita! Sai, non sono mai stato uno che pensa che per guadagnare tanto bisogna necessariamente spendere tanto, però cazzo... Lo sai di che stiamo parlando? Hai la minima idea di che cosa stiamo parlando? Non te ne rendi neanche conto. Tu non mi ascolti, è questo il punto. Se mi ascoltassi almeno... Te lo provo a rispiegare però ormai non so più come cazzo te lo devo dire, ho finito le parole.
Stiamo parlando di segreti Lex. Segreti di gente comune. Insomma, ormai sono tutti stanchi di sentire i segreti dei VIP, perchè oramai niente sorprende più. Se Sandra Bullock tradisce il marito, l'articoletto te lo leggono, ma niente di sconvolgente. È cosa da divi, i divi si divertono, sì. Ma, come ti ho detto, niente di sconvolgente. Perchè loro sono lontani da noi. Loro possono. Sono in un altro mondo. Un mondo in cui la trasgressività è permessa. Ma se invece fosse la umile donna per bene Marie Jane a tradire il marito? Pensi che la curiosa vicina di casa non spenderebbe qualche spicciolo per spettegolare poi su di lei con le amichette del club di ricamo? Eh? Pensi questo?»

«Non possiamo permettercelo. E per di più è alquanto immorale.»
La voce di Rosella era soave quanto il cigolio dell'armadio di Buford.

«Non venirmi a parlare di immoralità, Rosella. Non venirmi a parlare di cosa è immorale e cosa no che divento una bestia. Lex, ascoltami.
Sono tanti soldi, è vero. Ma mettiti nei panni di quella donna. Ha dato la vita per raccogliere quei segreti. E ora dovrà in qualche modo tradire chi si è fidato di lei. Avrà un gran peso sulla coscienza. E in ogni caso, ci sono milioni di fascicoli in quella casa. Milioni di fascicoli e trilioni di segreti, tutti a nostra disposizione.»

Lex era sempre più tentato. «Tu che dici, Rosella?»

«Che dico? Che dico? Dico che è una pazzia anche solo... Anche solo metterci a discutere di questo. Tu non sai più ragionare, Lex! Shakti, diglielo.»

Ma chi è là? Un intruso?
Improvvisamente, sbuca dall'angolo un basso e piccolo uomo. Ha le sembianze di un pellerossa, solo che non ha la pelle rossa. Probabilmente, per raggiungere la costa americana, avrà dovuto navigare molti giorni e molte notti, attraversando il tormentoso Oceano Pacifico.

«Legga questo, signor Alexander.»

Il piccolo uomo consegna a Buford dei piccoli cartoncini colorati.

«E lui chi cazzo è?» Se non si era capito: questo è Buford.

«Hai sentito che ti ha detto, Alexander? Leggi!» Se non si era capito: questa è Rosella.

Alexander, con la nonchalance di uno scolaro con la coda tra le gambe, obbedisce alla maestra.
«La mia mente ed il mio corpo sono in perfetto Equilibrio ed Armonia. Io raggiungo e mantengo il mio peso forma con Semplicità!»

Rosella esaspera, non sa più dove mettere le mani. Se solo il collo di Alexander fosse più vicino...

«La frase in basso, signor Alexander.»

«Oh. Dunque. Io, Alexander...»

Alexander si ferma, cercando incoraggiamento da parte di Rosella, come per dire "mi chiamo Alexander, giusto?".
Rosella lo guarda e agita la mano, come per dire "sì, continua, emerito coglione!".

«Io, Alexander, ogni giorno di più imparo ad aver Fiducia nella Vita e nell'Universo, scelgo solo il meglio per me e mia moglie e lascio andare completamente tutte le situazioni che mi sottraggono energia inutilmente.»

«Ma che minchiata è?» Ecco che Buford rientra in scena.

«Non possiamo permetterci un occasione del genere e poi spendete soldi per un cinese che vi scrive frasi sul karma, o quel cazzo che è? Lex, per una volta agisci! Non fare in modo che una donna decida tutto della tua vita.»

«Io sono vietnamita.»

Questo è Alexander.
Vi sto prendendo in giro, come fa ad essere Alexander? Volevo solo vedere se state prestando attenzione. Questo è Shakti.

Nessuno gli risponde.

«Lex, ti prego. E pensare che avevo... Mi sto impegnando Lex. Non credo di essermi mai appassionato a niente così tanto nella mia vita. Quella casa... Avevo pure abbordato quella ragazza, per scoprirla... Cioè, per scoprire cose su di lei.»

All'improvviso, Lex vede una luce. «Quel gran bel pezzo di ragazza?»

Anche Rosella vede una luce, una luce di un lampione, che prende in piena faccia. «Chi sarebbe?»

Buford sorride, finalmente sente quella vecchia intesa che aveva con il buon vecchio zio Lex tanti anni addietro. «Sì, quel gran bel pezzo di ragazza. La devo incontrare. Voglio scoprire perché è lì, ma voglio sentirlo da lei.»

«Già mi piace di più.» Alexander vede già davanti a sé il titolo di coda. «Quel gran bel pezzo di ragazza: come si presenta agli altri Vs. come si presenta alla casa.»

E, senza poter prendere spunti da nessuna immagine, Lex Muffuletta vede già la ragazza. La ragazza in tutte le copertine in prima pagina, la star della rivista.

«Alexander! Ti stai facendo imbambolare da un giornalista da quattro soldi. Ma io dico...»

Ma Alexander sembra impassibile. Niente l'avrebbe più fermato. «C'è rischio che ci faccia causa?»

«Se lo facesse, tutti saprebbero che è stata lei a scrivere quelle cose.»

«Ma se manteniamo l'anonimato, che gusto c'è per gli altri?»

«Tutti sapranno che è lei, ma ci sarà sempre quel dubbio. Quel ragionevole dubbio di quel film, come si chiamava? La parola ai giurati.
Daremo alla gente qualcosa su cui dubitare. Se fosse tutto sicuro, la gente non ne discuterebbe. Ma se ci fosse quel piccolo dubbio, quel mistero su chi sia... Oh, allora...»

«Voglio una descrizione su di lei. Per filo e per segno. Tutto quello che ti sembra. Ce l'ha un nome?»

«Sì, si chiama Sarah.»

Alexander deglutisce. Quel gran bel pezzo di ragazzi prende forma. Ora ha un volto. Non ha più un naso, degli occhi e una bocca. Ha quel naso, quegli occhi e quella bocca.

«Sarah hai detto?»

«Sì, Sarah. Che c'è che non va nel nome Sarah?»

«Niente, è proprio un brutto nome. Chiamala... Mi serve un nome affascinante, sensuale... Chiamala...»

Alexander ha ancora in mente quell'immagine, ma cerca di scacciarla. Così, decide di pensare a Rita Hayworth.

«Gilda.»

Rosella sente di essere rimasta troppo in silenzio. Si sente come un'aragosta. Sì, un'aragosta, un'aragosta che bolle in pentola.

Queste furono le sue ultime parole: «Gilda. Che nome di merda.»

Angolo della svampita
Eccomi! Come va, lo state sopportando voi, questo caldo?
Non so voi, ma io adoro il tipo di caldo che c'è quando entri in macchina dopo averla lasciata ore sotto il sole. Ci starei dentro tutta la vita. Sono l'unica malata qui?

Comunque, per questo capitolo mi sono permessa di cambiare alcune cose, come capitolo speciale. Ho usato il presente e uno stile un po' diverso.
Questo capitolo segna l'inizio del vero "mistero-thriller". Da qui in poi, conosceremo tanti personaggi, tante storie e tanti segreti. Spero continuerete a seguirmi.

Prima di lasciarvi, volevo ringraziare due persone.
Un ringraziamento va a GeeeWonderwall.
La vedete questa fantastica copertina? Sono solo io o è stupenda? Tutto merito suo! L'ha fatto, e per semplice passione, senza chiedermi niente in cambio.
Il secondo ringraziamento va a @LauraPafumi che ha scritto una recensione al mio libro. Se volete scoprire qualche libro su Wattpad o leggere una storia romantica scritta bene (io a essere romantica proprio non ci riesco, è più forte di me) andate sul suo profilo!

E dopo questo, vi saluto.

Fullofpride.

P.S.: I commenti sono sempre bene amati, anche più delle stelline.

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