Freddo - Clarke, Octavia, Lexa & Raven
Clarke si strofinò le mani cercando di contrastare il freddo di New York.
Era sulle scale del suo palazzo e stava aspettando che una delle sue ragazze tornasse da lavoro per poter entrare, ovviamente, c'erano circa -10° e, questo non la soprendeva, stava anche nevicando.
Guardò l'orologio che segnava le 21.30.
Il suo culo era rimasto a congelarsi lì per quasi due ore.
Avevano comprato un attico che dava su Central Park circa due anni prima e da allora vivevano insieme, amandosi allo stesso modo se non di più, di quando si erano conosciute.
Clarke guardò la grande porta di vetro chiusa.
Non era un dottore ma sapeva che era ad un piccolo,minuscolo passo dall'ipotermia. Il cappotto ormai era zuppo, a forza di stare sotto la neve e lei stava ormai tremando dal freddo.
Pensò brevemente di chiamare Raven o Octavia o Lexa ma subito scosse la testa.
«Non le disturberò solo perché sono stata così stupida da non ricordarmi le chiavi. Non fare l'idiota Griffin, te lo meriti questo freddo» Clarke sussurrò, il respiro che si notava chiaramente nel gelo della notte.
Clarke appoggiò la testa contro il muro di fianco, i capelli quasi completamente bagnati.
Il telefono le vibrò nella tasca,lo tirò fuori lottando un po' con la cerniera per colpa delle dita congelate.
Clarke premette la cornetta verde non appena vide chi la stava chiamando.
«Ehy amore, io e Raven stiamo tornando e Lexa ha appena preso un taxi, tu dove sei?»
La voce di Octavia riscaldò il cuore di Clarke mentre un debole sorriso le increspava le labbra screpolate.
Deglutì cercando di non far trapelare il tremore per il freddo attraverso la propria voce: «Sto arrivando anch'io»
«Bene! Ci vediamo tra poco, ti amiamo!» anche la voce di Raven si aggiunse all'ultima frase.
«Vi amo anch'io» Clarke sussurrò prima che Occtavia chiudesse la chiamata.
Lasciò ricadere il telefono in tasca prima di stringersi ancora di più nel cappotto.
Dopo quelli che le sembrarono interminabili minuti, in realtà ne erani solo dieci, un taxi giallo sgargiante si fermò sulla strada a meno di due metri dalla bionda.
Octavia e Raven scesero aprendo sportello e Clarke, ancora una volta si soprese della loro bellezza.
Un sorriso apparve su entrambi i loro volti non appena la videro.
Mentre si avvicinavano,però, il sorriso diventò sempre più piccolo fino a che non sparì del tutto.
«Merda, Clarke, da quanto sei qui?» Octavia si sfilò la sciarpa mettendola intorno a Clarke mentre Raven apriva la porta.
«Clarke, amore, amore guardami,da quanto tempo sei qui fuori?» Octavia prese il viso della bionda tra le mani, spaventandosi non appena sentì quanto fosse fredda.
«D-due ore» la voce di Clarke tremò mentre si picchiava internamente per farle preoccupare. Anche Raven si inginocchiò vicino a lei accarezzandole con dolcezza il viso,il volto impresso dalla preoccupazione.
«Dobbiamo chiamare un'ambulanza» Raven guardò la sua ragazza negli occhi. Octavia annuì tirando fuori il telefono.
«No!» Clarke afferrò il braccio di Octavia facendola tremare per il gelo che si diffuse dalle dita di Clarke.
«Clarke, stai congelando, è tanto se respiri e-»
«Andiamo a casa, p-per favore»
«Riesci a camminare?» Raven guardò con preoccupazione la sua ragazza.
Clarke annuì, stringendosi alle sue fidanzate mentre entravano nell'ascensore.
«Perché non ci hai chiamate?» Octavia sospirò,piena di preoccupazione, lasciando un bacio sulla tempia gelida della bionda.
«N-non volevo, d-disturbarvi»
«Non ci disturbi mai Griff, lo sai,sei la nostra ragazza,la nostra famiglia,noi ci saremo sempre per te»
Raven strinse ancora di più la bionda a sé, cercando di trasmetterle un po' del proprio calore.
L'ascensore si fermò e le tre fidanzate entrarono nel loro appartamento.
Portarono Clarke in bagno cominciando a spogliarla con dolcezza.
«Sei ghiacciata» Octavia sospirò preoccupata passando le mani lungo i fianchi della bionda.
Raven aprì l'acqua della vasca facendola riempire con acqua bollente pur di riscaldare la bionda.
Clarke ondeggiò leggermente,perdendo per un attimo l'equilibrio.
«Ehy!» Octavia la prese stabilizzandola,lo sguardo preoccupato che ormai da tempo non lasciava quel volto perfetto.
«Sto bene, solo un piccolo capogiro» Clarke sorrise leggermente, cercando di alleviare la preoccupazione nelle sue fidanzate. Inutile dire che non fu d'aiuto.
«O', Lexa non era forse un bagnino al college? Forse sa quello che dobbiamo fare»
Entrambe lanciarono uno sguardo preoccupato alla bionda vedendola a malapena cosciente.
«Sì! Hai ragione, ora la chiamo»
«Ehy Lex» Octavia si morse il labbro,non sapendo come dire il tutto alla loro ragazza.
«Ehy O'» il tono di Lexa era dolce: «sono quasi arrivata, mi mancano due isolati e sono lì»
«Clarke è in ipotermia»
«Aspetta, c-cosa?» Lexa si mise composta sul sedile del taxi, il sopracciglio destro inarcato mentre veniva invasa dalla preoccupazione.
«Lei...lei è rimasta sulla scalinata per due ore, la temperatura era molto bassa e stava nevicando, era tutta bagnata e io e Rae l'abbiamo portata a casa ma sembra sul punto di svenire e siamo molto spaventate Lex, non vuole andare in ospedale e abbiamo preparato la vasca con acqua calda ma...» la voce di Octavia si spezzò e subito Raven abbracciò la sua ragazza.
Lexa trattenne le lacrime sforzandosi di ricordare quello che aveva imparato al corso di primo soccorso sull'ipotermia.
«O' non fatele il bagno! Potrebbe procurarle un attacco cardiaco!» il cuore di Lexa batté velocemente, pregando che le sue fidanzate non avessero messo Clarke nell'acqua.
«Okay Lex, ricevuto, niente bagno» Raven parlò e Lexa sospirò sollevata.
Il taxista le fece cenno che erano arrivati, Lexa lo pagò prima di correre via ed entrare nel palazzo.
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«Come ti senti?» Octavia accarezzò il viso della bionda, leggermente più caldo di quello che era stato dieci ore fa.
Octavia e Raven erano sotto le coperte del loro enorme letto, in mutande e reggiseno, riscaldando come meglio potevano la bionda.
«Molto meglio» Clarke si sporse lasciandole un casto bacio sulle labbra.
«E a me non dai niente Griff?» Clarke ridacchiò prima di girarsi e baciare anche Raven.
«Vedo che vi state divertendo senza di me» Lexa era nei suoi boxer, con due vassoi tra le mani mentre si sporgeva a baciare Clarke, poi Raven ed infine Octavia.
«Ho portato il cibo e dopo ieri ne abbiamo tutte bisogno.»
Raven annuì d'accordo primi di acciuffare un piatto con i pancakes e cominciare a mangiare. Le altre seguirono il suo esempio, tutte tranne Clarke.
«Clarke?»
«Non voglio nulla»
«Devi mangiare Clarke» Lexa la guardò con preoccupazione.
«Clarkey, perché non vuoi mangiare?»
«Io...sono stressata e tra poco c'era la mostra più importante della mia carriera e-»
Raven baciò la bionda con passione prima di staccarsi dolcemente e guardare la bionda negli occhi blu.
«Ora mangerai»
Clarke annuì, era davvero difficile dirle di no.
«Come ci riesci ogni volta?» Octavia sbuffò frustrata dando un colpetto sulla spalla della sua ragazza.
«Un mago non svela mai i suoi trucchi, piccola» Raven sorrise divertita, ricominciando a mangiare la sua colazione mentre Lexa guardava la scena, divertita.
Note:
Eccovi qui qualcosa che non valeva la pena di pubblicare, adoro il poliamore e credo che loro quattro se lo meritino davvero.
P.s: scrivo principalmente su tumblr...se vi piace la Marvel fateci un salto (tvseries-writings)
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