9 - Harry e Chloe - Today

Harry's POV

Sorrido da quando mi sono svegliato. Non potrei smettere nemmeno se volessi. Le mie labbra hanno ormai preso questa forma e non mi dispiace restare con questa espressione da idiota sul volto. Sono felice, sono innamorato, e lei è qui con me.

Allungo una mano verso la sua schiena leggermente scoperta. La canotta le lascia in vista il tatuaggio tra le scapole e stamattina ho voglia di ripassare i tratti di quella piccola lettera che ha fatto per me. Ci sono io in quel disegno, sono sulla pelle e ci resterò per sempre. Il giorno in cui mi ha mostrato quel tatuaggio credevo che il mio cuore sarebbe esploso, non ho capito più niente, anzi ho capito tutto.

Ho capito di aver fatto la scelta giusta, lei è la mia scelta giusta. Anche ristrutturare questa casa per noi lo è stata, e gli ultimi due mesi appena trascorsi sono stati i più belli di tutta la mia vita. Forse sono proprio queste mura a trasmettere amore, o forse siamo io e lei che non possiamo più contenerlo, ma la quotidianità non mi è mai piaciuta tanto come ora.

Sono fuori tutto il giorno per aiutare mio fratello in ufficio perché mio padre è ancora con sua moglie a Londra. Io e Jordan ci stiamo occupando di tutto quello di cui si occupava lui. È impegnativo, ma va bene così, io e mio fratello ce la stiamo cavando alla grande.

Il lavoro da traduttrice di Chloe le permette di trascorre a casa molto più tempo di me, e cazzo! Tornare a casa, trovare la cena pronta, e lei che indossa solo una mia maglietta e un paio di mutande è il massimo per me.

Il mio tocco sta avendo effetto. La sua pelle si ricopre di brividi e percepisco un piccolo movimento. Allunga una gamba verso di me che subito incastro tra le mie, e dal sorriso che si apre lento sulle sue labbra capisco che sia ormai sveglia. Le mie carezze diventano meno leggere e più invadenti. Faccio scorrere la mano lungo la schiena fino ad infilarla sotto la canotta e appoggiarla sul suo fianco per attirarla a me. Continua a tenere gli occhi chiusi, ma quel sorriso è sempre più grande.

«Lo so che sei sveglia Stewart, fammi vedere quegli occhi...» Il suo sguardo è sempre stato un libro aperto per me, ma negli ultimi giorni c'è qualcosa in più che mi piace perdermi a guardare. C'è la gioia allo stato puro, e quando mi guarda non posso che restare contagiato da quel sentimento che mi trasmette con un semplice sorriso.

«Lasciami in pace Styles, non vedi che sto dormendo.» La sua voce è assonnata, e mi piace da morire sentirla.

«Stai dormendo eh?» La mia mano continua la sua discesa lungo la schiena, infilo le dita sotto gli slip quel poco che mi basta per afferrare i suoi glutei, e il suo sorriso adesso è decisamente al massimo della sua ampiezza.

«Sei scorretto Styles!» Finalmente apre gli occhi. Sono luminosi come ieri sera, come lo sono da quando si è trasferita qui con me nella casa che è stata di mio nonno, ed è grazie a quella luce nel suo sguardo che so che sto facendo la cosa giusta, perché il suo sguardo si riflette nel mio, e quando mi guardo allo specchio riesco a vedere nei miei occhi lo stesso sentimento.

«No Stewart, non sono scorretto. Sono affamato.» La guardo senza smettere di sorridere, ma lei cambia espressione.

«Ah sì?» Anche la sua mano si posa sul mio fianco, scorre lenta verso la base della mia schiena e si intrufola dentro i miei boxer per stringere con energia la mia carne. «Non hai mangiato abbastanza stanotte?» Non crederà mica di averla vinta con me?

«Stai sempre a pensare al sesso tu. Io parlavo della colazione.» Sorride e alza gli occhi al cielo,

«Beh... non sarebbe la prima volta che fai colazione con me...» Stringo il labbro inferiore tra i denti. Pare proprio che non voglia arrendersi.

«E la cosa non ti è mai dispiaciuta...» I suoi occhi brillano di più, e io adoro vederle quello sguardo.

«Niente affatto Styles. Sono pronta a prepararti qualsiasi colazione tu voglia.» Affonda di più le dita nei miei glutei, e se non la smette credo proprio che stamattina mangerò lei.

«Questa è musica per le mie orecchie...» Lei sorride, io sorrido. Lei mi stringe, io la stringo. Poi mi avvicino di più, fino a parlarle a bassa voce all'orecchio. «Perché non vai a prepararmi due uova?»

Lei scoppia a ridere, e io mi nutro del suono della sua risata. Non c'è niente di meglio per me che iniziare la giornata in questo modo. È ancora meglio del sesso, perché la sua felicità è la mia, e la mia è la sua, siamo una squadra, siamo insieme, siamo io e lei, ed è quello che voglio.

«D'accordo Harry, hai vinto...» Scivola lentamente fuori dalla mia presa, lasciandomi a guardarla mettersi in piedi vestita solo di canotta e slip. Dio! Quanto è bella! «Vado a prepararti le uova dato che le preferisci ad altri cibi.» Un ultimo sorriso, poi esce dalla stanza e io resto con le sopracciglia aggrottate a fissare il punto in cui lei è sparita. Aveva un'espressione troppo soddisfatta in volto, e a questo punto, credo di non averla spuntata io.

Mi alzo per andare in bagno, poi mi sciacquo le mani e la faccia e la raggiungo in cucina. Mi appoggio con una spalla allo stipite della porta per osservarla mentre canticchia e cucina, e sono sicuro di non aver visto mai niente di più bello di questo. E non parlo solamente di lei, mi riferisco a tutto questo: alla casa del nonno che ho rimesso a posto per noi, a noi due che viviamo insieme, a me che non smetto di sorridere nel modo più sincero che esista, e a tutto quello che ci circonda perché sembra tutto dannatamente perfetto.

«Pensi di restare lì per molto?» Ridacchio nel sentire la voce divertita di Chloe che ovviamente si è accorta della mia presenza.

«C'è un bel panorama da qui» le dico senza muovermi da dove sono.

«Ce n'è uno migliore da qui.» Volta solo il viso all'indietro verso di me e sorride. Sorride ancora. Sorride sempre.

«Vedo che avevo ragione» le dico avvicinandomi per stringermi contro la sua schiena e curiosare cosa c'è sui fornelli.

«Sentiamo... su quale delle tante cose avevi ragione?» Sono sempre più convito che la bella stagione sia la migliore. Pochi vestiti addosso e tanta pelle esposta.

«Sul fatto che avessi bisogno di fare sesso! È da un pezzo che miss acidità non si fa vedere.» Le lascio un bacio sul collo e lei ride.

«Se ti manca posso chiederle di tornare qualche volta.» Spegne il fuoco, poi si volta verso di me restando nel mio abbraccio. Mi infila in bocca un pezzo di pane tostato poi posa entrambe le mani sul mio petto.

«Fovvatevo.» Parlo con la bocca piena per la fretta di dirle che può anche scordarselo. Sto bene così.

«Mh... Brenda ti starebbe già rimproverando se ti sentisse parlare con la bocca piena.» Con le dita percorre i contorni della mia bocca per togliere le briciole e io inizio ad avere una certa fame se continua così.

«Brenda mi avrebbe portato la colazione a letto» le dico quando finisco di masticare. Le mie mani tornano sotto la sua canotta e mi compiaccio di me stesso nel sentire la sua pelle ricoprirsi di brividi.

«Viziato!» Si divincola in fretta dalla mia presa, prende un altro pezzo di pane tostato, poi mi sorpassa per andare verso il bagno e mi parla mentre cammina. «Cosa ti va di fare oggi?» mi chiede poco prima di uscire dalla cucina infilandosi il pane in bocca.

Al momento è lontana, e io sono costretto ad urlarglielo. «Scopare!»

E scoppio a ridere quando sento la sua risposta arrivare dall'altra stanza. «Fovvatevo

Mi volto verso i fornelli, prendo un piattino per metterci le uova, poi mi siedo a tavola per fare colazione. Questa domenica voglio restare chiuso qui dentro con lei fino a domani mattina. È da tutta la settimana che aspetto questa giornata e non accendo nemmeno il cellulare per non rischiare che Jordan, o Louis, o Zayn, o qualcun altro, mi chiami per un qualche tipo di emergenza.

Nel giro di qualche minuto Chloe torna al tavolo, ma al contrario di ciò che pensavo non si siede sulla sedia. Mi si avvicina, mi sfila le posate dalle mani, poi sposta il mio piatto all'indietro, e resto letteralmente senza parole quando si mette a cavalcioni sulle mie gambe. Allaccia le mani dietro la mia nuca e mi guarda sorridendo.

«Cosa dicevi che volevi fare oggi?» Chloe mi sta parlando, ma questo slancio improvviso di iniziativa che ha avuto mi ha confuso e non so cosa cazzo devo dire.

«Non lo so Stewart, ma tu puoi continuare a fare quello che stai facendo.» Spero che mi abbia sentito perché devo aver parlato a voce troppo bassa.

«Io voglio guardarti Harry...» le sue mani arrivano leggere sul mio viso, mi accarezza, e io sento le sue dita scorrere sulla mia pelle, sulla mia fronte, sul naso, le guance, la mandibola. Segue con gli occhi ogni suo movimento, e io seguo i suoi occhi senza perdermi niente di lei.

«Puoi fare quello che vuoi...» le dico facendola sorridere.

Lo sguardo mi cade sul suo collo, più esattamente sul ciondolo che le ho regalato per Natale e che non ha ancora tolto. So che nel cassetto del comodino ha un piccolo ricordo, qualcosa di Dylan che non ho voluto sapere cosa fosse, ed evito attentamente di guardarlo, perché per quanto io comprenda tutta la situazione, non posso evitare di sentire una punta di fastidio quando il suo ex si fa presente come un'ombra. Non protesto mai, e lei non mi fa mai pesare il suo passato, abbiamo un nostro equilibrio mentale, ma apprezzo in modo particolare questo equilibrio fisico in cui lei si stringe a me. Finalmente riesco a riprendermi, e le mie mani invece di restare a penzoloni lungo il mio corpo, prendono vita e si posano sui suoi fianchi, sotto la canotta, per poter sentire la sua pelle.

«E allora voglio restare così, a guardare quanto sei bello con questo sorriso, a quanto sono stata fortunata ad averti incontrato...» La sua voce trema leggermente, e la mia voglia di baciarla sta per esplodere.

«Hai la minima idea di quanto cazzo ti amo!» Ormai non smetto più di dirglielo. Non ho più paura di farlo perché dirglielo mi rende felice.

«Vagamente...» Sorride, e io non resisto più. Voglio quelle labbra adesso.

«Vieni qui!» Metto una mano sulla sua nuca e la tiro verso di me.

Sono mesi che la bacio, ma ogni volta è diverso, ogni volta è un po' più emozionante della precedente. Chloe è in grado di accendermi, di far accelerare il mio cuore, di farmi amare la vita. Il suo corpo che si spinge contro il mio mi fa percepire quanto mi vuole, riesco a sentire sempre quanto si lasci andare alle mie carezze.

Sin dal nostro primo bacio ho sentito quanto si abbandonasse a me, e ancora oggi, quando è tra le mie braccia come adesso, riesce a farmi sentire quanto sono importante per lei.

Le mie mani sul suo viso, le sue sul mio, le labbra perfettamente in sintonia le une con le altre, e la mia colazione ha radicalmente cambiato aspetto.

«Com'è che vinci sempre tu Stewart?» Lo pronuncio a bassa voce mentre la mia bocca è avida di poter assaggiare sempre più porzioni di pelle.

«Ti sbagli Styles...» Ha la testa rovesciata all'indietro, il respiro accelerato e questa canotta è fin troppo sottile. «... sei tu quello che vince sempre...» E il gemito che lascia le sue labbra subito dopo è come una molla che mi fa scattare in piedi mentre la tengo stretta a me.

La faccio sedere sul tavolo e mi sorride furba. Toglie le mani dalla mia nuca e si sdraia sul tavolo.

«Questa convivenza ti ha fatto bene, tesoro...» le dico posando le mani sui suoi fianchi e la tiro verso di me, infilo di nuovo le dita sotto la sua canotta e... e poi un rumore.

D'un tratto restiamo immobili a fissarci l'un l'altra, talmente presi dal momento che stavamo vivendo che non abbiamo capito cosa stesse succedendo, ma è bastata una manciata di secondi per rendermi conto che quel rumore non era nient'altro che la cazzo di suoneria di un cazzo di cellulare.

«L'hai lasciato acceso!?» le dico alzando quasi la voce.

«Mi dispiace... Me ne sono dimenticata...» Sorride come una bambina che ha appena combinato un guaio. Le avevo chiesto di spegnerlo per lo stesso motivo per cui io ho spento il mio. Volevo solo lei oggi. «Ignoralo...» mi dice ancora allungando una mano verso di me cercando la mia, ma quell'arnese sembra non volersi zittire. «Ha smesso! Vieni qui» insiste Chloe, ma non faccio in tempo ad abbassarmi su di lei che il telefono riprende a suonare.

«Non ci credo...» Normalmente avrei ascoltato le sue parole e continuerei ad ignorare Jared Leto che canta Walk on water, ma ho una strana sensazione che mi ha preso alla bocca dello stomaco, così mi abbasso solo per aiutarla a sollevarsi. «Forse dovresti rispondere...» Mi dispiace usare questo tono deluso, non ce l'ho con lei, ma non sono riuscito a trattenermi.

«Mi dispiace Harry.» L'aiuto a mettersi in piedi e le lascio un bacio veloce sulle labbra.

«Liberatene» le dico riferendomi a chiunque stia continuando a chiamarla, poi forzo un sorriso e torno a sedermi mentre mi concedo un lungo e appassionato sguardo al suo lato b mentre la guardo camminare verso il suo telefono.

«Ehi... Ciao...» Si volta subito a guardarmi dritto negli occhi e sento tornare quella fastidiosa sensazione allo stomaco. «Sì è qui... Ha il telefono spento...» È ovvio che sia qualcuno che sta cercando me. «Te lo passo subito. Ciao Jordan.» Mi passa il telefono e ho già capito che non sarà una telefonata piacevole, altrimenti non avrebbe insistito tanto a voler parlare con me.

«Ciao.» Chloe torna a sedersi sul tavolo di fronte a me, ma io non riesco a guardarla negli occhi. «E tu cosa pensi di fare?» Adesso ho bisogno di guardarla, ho bisogno dei suoi occhi e di saperla vicina. «Arrivo.» Chiudo la comunicazione, poso il telefono accanto alle sue gambe e mi avvicino a lei posando le mani sulle sue cosce.

Non mi chiede niente, mi lascia avvicinarmi ancora un po', fino ad appoggiarmi con la testa sul suo ventre. Chiudo gli occhi quando sento le sue dita scorrere lente tra i miei capelli e mi godo questo piccolo momento di silenzio.

Non dovrei essere turbato da quello che Jordan mi ha detto, non dovrebbe importarmi nulla, dovrei tornare ad occuparmi della mia ragazza come avevo intenzione di fare poco fa, e invece mi ritrovo ad abbracciarmi a lei desideroso di un conforto di cui non immaginavo di avere bisogno.

«Harry?» Lo pronuncia a bassa voce, quasi avesse paura di farmi del male.

Alzo lo sguardo e trovo subito i suoi occhi a farmi sentire meglio. «Si tratta di mia madre» le rivelo il motivo della chiamata di mio fratello. «Papà ha chiamato Jordan per avvisarlo che mamma è peggiorata...» Non so dire come mi sento, ma so per certo che non è niente di piacevole.

Le sue mani si posano ai lati del mio viso e io ho voglia di averla di nuovo vicina. «Vieni qui» l'aiuto a sistemarsi a cavalcioni sulle mie gambe, ma non c'è più traccia di tutta l'eccitazione di qualche secondo fa. Adesso ho solamente voglia di stare tra le sue braccia e ascoltare il battito del suo cuore.

*****

Chloe's POV

Sembra un bambino spaurito. Fa sempre lo sbruffone, ma poi è dolcissimo.

Continuo ad infilare le mani tra i suoi capelli, so che lo adora, e anche se non sono più tanto lunghi è sempre meraviglioso poterli sentire tra le dita. Ogni volta lo sento rilassarsi completamente, anche in questo momento che il suo stato d'animo è sull'orlo di una crisi di nervi.
So che è così, perché nonostante continui ad affermare che di quella donna non gli importi nulla - e non abbiamo più toccato l'argomento da quando è partita - resterà comunque sua madre. Harry è un ragazzo con un gran cuore, e per quanto si ostini a detestarla, questa notizia l'ha toccato in profondità.

Ricordo bene quando mi ha detto che si sentiva una persona orribile perché di sua madre non gli importa nulla, ma non sono mai stata convinta che fosse la verità. Non dico che mi abbia mentito, anzi sono piuttosto sicura che credesse in quello che mi stava dicendo, ma forse è il suo modo di proteggersi per non soffrire ancora a causa sua.

In questi mesi in cui abbiamo vissuto insieme, oltre ad essere stato un periodo meraviglioso, ho imparato a conoscerlo meglio, e so che adesso sta soffrendo, non è solo preoccupato, il suo cuore sta sanguinando di nuovo.

«Harry?» Tento di richiamarlo perché non voglio che si chiuda in sé stesso: non ha ancora imparato ad aprirsi del tutto e, a volte, farlo parlare diventa complicato.

Non dà nessun segno di volermi ascoltare, così porto le mani sul suo viso e, con un movimento dolce, lo invito a guardarmi. Il suo sguardo è spento e vorrei essere brava come lui per confortarlo, come lui lo è con me.

«Jordan vuole che vada da lui, dice che dobbiamo parlare di alcune cose.» Anche la sua voce è spenta.

«Ok... Vuoi che faccia qualcosa?»

«Resta qui.» So bene cosa c'è dietro le sue parole. Non mi sta chiedendo semplicemente di aspettarlo a casa, e mi domando se supererà mai questa paura di essere lasciato.

«Posso venire con te se vuoi.» Voglio che sappia che lo appoggio in ogni sua scelta e, oltre che restare, voglio stare al suo fianco.

«No, preferisco andare da solo...» Forza un piccolo sorriso per non farmi preoccupare. «... ma puoi farmi trovare il pranzo pronto...» Tenta una battuta, e io gli sorrido restando al gioco.

«D'accordo. Hai qualche preferenza?»

«Tu saresti perfetta.» Ci guardiamo, e ogni volta sento nel mio stomaco tutte le farfalle del mondo. «Vado a vestirmi.» Ci alziamo, poi lui va verso la camera da letto lasciandomi in cucina.

Adoro questa cucina, come tutto il resto della casa. Non ho cambiato niente quando mi sono trasferita qui nonostante Harry abbia insistito più volte nel dirmi che avrei potuto modificare qualsiasi cosa se avessi voluto, ma non lo trovavo giusto, e comunque mi piace tutto il lavoro che ha fatto. L'unica cosa che mi sono concessa sono le foto dei miei amici che ho appeso in salotto.

Finisco di riordinare il tavolo e tutto il resto, intanto Harry si è già vestito e sta camminando verso di me. Il suo sguardo è ancora perso, e vorrei conoscere tutti i suoi pensieri, ma so che non è questo il momento di insistere.

«Mi accompagni fuori?» Sorrido e annuisco in silenzio, ma il mio cuore perde più di un battito quando mi rendo conto che, una volta in garage, si sta dirigendo verso la moto per poi afferrare il casco.

Ho imparato ad accettare questa sua passione, ma non posso impedirmi di andare fase quando lo vedo salire su quell'affare.

«Ci vediamo per pranzo» mi dice prima di indossare il casco.

«Ti amo Harry!» Glielo dico spesso, ma quando prende la moto, quelle parole sono molto più sentite.

«Io ti amo Chloe!» Poi mi bacia, io mi stringo forte a lui, e so che senza Harry non sarei niente.

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SPAZIO ME

Buonsalve belle persone!

Harry e Chloe sono tornati.

Scopriamo qualcosa della loro quotidianità, e anche come sono cambiate tra di loro le cose con la convivenza. Lei è decisamente più intraprendente e lui è più felice che mai, e nessuno dei due rinuncia alle loro battute.

Hanno la loro prima difficoltà, e mi spiace dover interrompere il capitolo, ma sarebbe diventato troppo lungo, e poi - come al solito - ero impaziente di farvelo leggere.

Grazie mille per tutti i vostri messaggi, i vostri commenti e per tutto il supporto che mi date. Grazie! 😍

Eeeeee niente, buona lettura 😍

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