91 - Demetra

Questo spettacolo è uno dei più belli e valevoli che abbia mai visto.

Gli attori sono comici e spontanei, più che perfetti, e la loro gestualità e la mimica sono così coinvolgenti che mi sembra di sognare. Tutto questo è fonte d'ispirazione e di insegnamento inestimabile per me.

Ho le farfalle allo stomaco al solo pensiero che è stato Aidan a rendere tutto questo possibile.

Girando la testa quel tanto che basta, cerco il suo profilo e quegli occhi chiari capaci di illuminare, da soli, l'oscurità dell'intera sala.

Con un sorriso che speravo di vedergli sulle labbra, Aidan continua a guardare in direzione del palco. Lo spettacolo sembra piacergli, ne sembra incuriosito, e il mio cuore si scioglie. Questa sensazione, quella di avere l'occasione di condividere con lui anche questa parte di me, mi emoziona terribilmente.

Posso davvero essere me stessa?

Con Lorenzo non potevo. In buona parte non ho voluto io, è vero, ma neanche lui l'avrebbe voluto. Era il primo a considerare i miei corsi di dizione e recitazione, le prove fino a tarda notte e gli spettacoli nient'altro che una perdita di tempo. Per lui, sarebbe stato meglio investire in qualcosa di più serio, come la Laurea in Lingue, ad esempio.

È sempre stato rigido e ambizioso, ma un'ambizione molto diversa dalla mia. Aveva già un piano ben stilato per sé, per la sua carriera e la sua vita. Non erano ammessi imprevisti né virgole incongruenti, e io ero una di quelle.

Lorenzo era anche il primo a chiedermi di indossare abiti in cui non si vedessero troppo le spalle o la schiena: le persone avrebbero fatto domande e mi avrebbero rovinato l'umore, questo diceva sempre. Aveva ragione, perché avrei dovuto recuperare il copione dell'incidente in auto mai avvenuto dietro cui avevo nascosto ciò che è successo davvero - lo stesso copione che ho usato anche con lui. Col senno di poi, non saprei dire se tutta quella premura fosse per il mio umore o piuttosto per scansare situazioni troppo pesanti o degradanti per lui.

Ho sperato così tanto di poter essere qualcun altro. Ho creato storie e ho omesso e mentito, nella speranza di creare una versione migliore di me, una più meritevole. Speravo di poter vedere il mio passato sbiadire alla luce di momenti più felici... ma erano finti, sarebbero sempre stati finti, proprio come me.

Un nodo mi stringe la gola. Le cicatrici bruciano sotto il vestito. Raddrizzo il busto e mi sistemo meglio sul sedile. È solo una sensazione, mi dico, solo stupida suggestione.

Lo sguardo di Aidan, screziato con quella macchia più scura, si posa su di me. Quel suo sorriso gentile è abbastanza per placare ogni tormento, ogni pensiero e dolore improvviso.

Cerca la mia mano e se la porta alle labbra facendomi pizzicare il naso come se dovessi mettermi a piangere da un momento all'altro.

Non importa ciò che è stato. Non importa quanto ho sofferto.

Lui è qui. Lui è adesso.

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