79 - Aidan
Siamo alle solite, io e i miei fottutissimi condizionali.
Vorrei chiederle di più su queste persone che l'hanno fatta soffrire.
Vorrei sapere cosa le hanno fatto, quando è successo, se fossero sconosciuti, amici o fidanzati.
Qualcosa dentro di me spinge in direzione opposta però. Non è il caso, mi dico. Demetra ha avuto abbastanza dolori per oggi.
Lasciata l'autostrada, ci troviamo già nella periferia di Manchester. All'incrocio su Trafford Wharf Road, mi fermo per dare la precedenza. Un momento insolitamente lento, in cui il ticchettio della freccia riempie il silenzio. Colorata dalla luce lampeggiante della spia, Demetra si guarda attorno attraverso il finestrino, con quegli occhietti scuri e curiosi che muove su tutto ciò che non conosce.
Due minuti più tardi, siamo arrivati. Svolto a sinistra verso il parcheggio proprio davanti alla baia. Spengo il motore, poi i fari, e lascio a Manchester e alla bellezza della notte il compito di incantare Demetra.
Il cielo nero fa da cornice alle luci dei palazzi di vetro e dei ponti che rendono magica questa parte di città. Tutto luccica e si riflette sulle acque del fiume che, come un grande specchio, crea l'idea di una città gemella, capovolta sottosopra, splendida e speciale.
Scendiamo entrambi dal furgone e, per quanto adori questo panorama, trovo sia Demetra il vero spettacolo adesso.
Osservo i passi lenti e distratti che muove, gli occhi affascinati e l'aria sognante che tanto speravo di vederle addosso. La brezza che viene dai canali le smuove i capelli, affascinando me.
«Ora capisco perché ti piace tanto. È meravigliosa...» Con un soffio di voce, Demetra si gira per guardarmi e sorridermi con quella sua semplicità così bella.
«Vieni con me...» Allungo il braccio verso di lei. «La tua sorpresa è dall'altra parte del ponte!»
Dopo un attimo di esitazione che mi fa intimorire, le sue dita afferrano la mia mano. Me la stringe forte mentre attraversiamo il Millennium Bridge. La sua struttura ad arco, moderna e bianca, s'innalza sopra di noi in un disegno di cavi e pendini illuminati di blu. Da lassù, la vista sui canali di Manchester è da mozzare il fiato. L'acqua del fiume scroscia sotto i nostri piedi, viva, rumorosa e dipinta dai tocchi colorati delle luci. Sull'altro lato del ponte, una piazza elegante e pavimentata di pietra.
Demetra inchioda non appena i suoi occhi trovano il logo luminoso della costruzione di metallo e vetro che domina sulla piazza. Sembra persino smettere di respirare.
«Ti presento il Lowry Theatre!» Spalanco subito le braccia, camminando all'indietro per ammirare lei e non perdermi le sue reazioni. «Ammetto di non aver visto molti teatri in vita mia, ma questo è o non è uno dei più belli sulla faccia della Terra?!»
Demetra scoppia a ridere, coprendosi la bocca con una mano. Non riesce a distogliere l'attenzione dalla facciata del Lowry, brillante e incantata dalle luci blu e arancioni che scintillano sui vetri.
I lineamenti del suo viso dolce e olivastro si fanno più rilassati, momento dopo momento. Il naso tenuto all'insù, le labbra sorridenti e gli occhi meno rossi e tristi di com'erano solo un'ora fa.
Ripenso a lei rannicchiata in mezzo alla campagna, tutta sola, a piangere per il comportamento merdoso di una persona di merda. Ora però Demetra è qui, a Manchester con me, circondata di bagliori e colori, ammaliata e spensierata.
Mi sento fiero perché è proprio così che Demetra meriterebbe di vivere la sua vita.
Cerco di nuovo la sua mano, provando ad attirare il suo sguardo su di me. «Vuoi entrare?»
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top