66 - Leo

Manca solo una cosa per concludere questa serata, e con l'euforia che ho addosso lo farò.

Non appena Demetra aprirà questa porta, io...

Gli scatti della serratura riecheggiano nel silenzio notturno. La frenesia che già mi stava attraversando i muscoli si trasforma in delusione non appena vedo Rose. Si preme l'indice contro le labbra, chiedendomi di fare piano mentre mi fa entrare.

Ho passato l'ultima mezz'ora a guidare e progettare questo momento. Era l'occasione giusta, cazzo. Le avrei detto che una compagnia teatrale di Manchester è interessata a noi, e che magari è tutto merito del suo ingresso nelle nostre vite. Lei si sarebbe entusiasmata e io l'avrei baciata, senza preoccuparmi di niente e nessuno. Sarebbe stato perfetto, e invece...

«Grazie per stasera.», mormoro sottovoce, facendo caso alla maniera con cui Rose s'appoggia al suo bastone. «Stai bene?»

Lei annuisce e sorride, poi indica il salone lasciandomi intendere che Ben e Demi si trovino lì.

Non è difficile immaginarli ridere, giocare assieme e parlottare. Non lo è neanche vedere Demetra stare con noi, tra le stanze della casa a Wilmslow che adesso, finalmente, posso cominciare a risistemare.

Non sono mai stato bravo ad organizzare le giornate, figuriamoci la mia vita, e fino a qualche mese fa neanche pensavo sarebbe mai stato possibile trovarmi tanto bene con qualcuna da farle conoscere Ben e la nostra realtà.

Camminando piano, scanso la porta vetrata della sala. Rose resta all'ingresso.

Un pensiero merdoso mi prende alla sprovvista, non appena chiarisco con me stesso dove mi trovo e verso chi sto andando.

Il rapporto tra me e Aidan potrebbe sgretolarsi per sempre, me lo ripeto con più convinzione ad ogni passo, eppure non mi fermo. Solo qualche ora fa abbiamo portato la nostra amicizia ad un nuovo stadio, eppure non mi fermo ancora.

Dovrei davvero rinunciare a stare vicino a Demetra?

Sin da quando mi ha rivolto la parola la prima volta, dopo avermi fatto sedere sulle scale per salvarmi dalle grinfie represse di Mr. Willoughby, ho capito che lei ha qualcosa di speciale, è una di quelle persone da non lasciare andare perché potrebbe essere il rammarico d'una vita intera.

Faccio gli ultimi passi sul tappeto, riuscendo a scorgere i suoi capelli scuri sul bracciolo del divano. Una voce sottile nella mia testa tenta di rimproverarmi perché non so valutare ciò che mi muove. Cos'è? Interesse ed attrazione o bisogno di complicità con una ragazza?

Neanche sono certo di riuscire a separare la ricerca di un'emozione più spensierata per me dal pensiero di Ben e delle sue necessità. Fatico tantissimo ad avvicinarmi alle ragazze, ed è ancor più difficile pensare di farle restare quando dico loro di essere il tutore di un bambino piccolo. È un continuo slittare dal bisogno di trovare un lavoro stabile alla necessità di mantenere in equilibrio la vita di un bimbo che ha conosciuto morte e dolore troppo in fretta. Le ragazze, e più in generale gli incontri e le relazioni, sono passate in ultima posizione.

Forse non ho ben chiaro cosa provo per Demetra, ma so per certo che voglio baciarla.

La luce dell'ingresso che Rose ha acceso filtra attraverso i vetri satinati delle porte. L'aria dentro la sala è tiepida nonostante il camino sia spento. Facendo attenzione a non sbattere contro il tavolino, mi avvicino al divano. La tenerezza di quel momento cancella ogni pensiero incerto: Ben dorme rannicchiato, piccolo e accoccolato contro il fianco di Demetra, e lei lo tiene vicino.

Mi inginocchio davanti a loro, per poter godere meglio di quell'immagine tenerissima. Lentamente, trattenendo il respiro, allungo una mano per coccolare la guancia soffice di quel bambino che ormai racchiude tutto il senso della mia vita. Con la stessa spontaneità, le mie dita proseguono verso Demi. Cerco di fare piano mentre accarezzo le punte dei suoi capelli scuri.

È così bella mentre dorme, con quella sua bocca carnosa e schiusa che mi chiama...

Non riesco a guardare altro se non le sue labbra. Non riesco a pensare a nient'altro mentre mi faccio più vicino. Il suo profumo al cocco mi confonde, il calore della sua pelle olivastra, scoperta sotto i bottoni aperti della camicia, mi tramortisce. Nascosto dietro lo schienale del divano, spero Rose non veda ciò che sto per fare.

Sfioro le labbra di Demetra, così morbide, così buone, senza neanche chiedere il permesso. Non voglio farle del male, non lo farei mai. Volevo solo poterla baciare...

Pur rimanendo addormentata, la sento ricambiare. Gli occhi ancora chiusi, il respiro pesante, i mugolii deboli, impercettibili e sonnolenti come i suoi movimenti.

«Aidan...» Un mormorio impastato che la fa sorridere.

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top