Il biondino è difficile...ma il problema sono gli altri
Percy's pov
Il professore blaterava e continua a blaterare mentre faceva vedere come si faceva una cosa o un altra. Io mi ero perso al primo passaggio e la sua voce mi arrivava come un ronzio fastidioso nel cervello.
Gli altri studenti seguivano passo passo quello che diceva e aggiungevano ingredienti alla pozione che aveva detto di fare il professore. Guardai gli ingredienti e il libro che avevo davanti...diciamo che non mi fidavo molto di quello che il mio cervello leggeva, e vista la mia capacità innata di combinare casini come minimo, se mettevo mano alla pozione, facevo saltare in aria, non solo la classe, ma pure tutto il castello.
Lanciai un'occhiata al mio compagno di banco che si stava impegnando sbuffando ogni due per tre; era un tipo ordinario e non sentivo provenire da lui niente di strano o preoccupante, non riuscivo a capire perchè Artemide mi aveva chiesto di tenerlo d'occhio.
- Perchè mi fissi invece di seguire la lezione? - mi chiese scontroso ad un tratto.
- Non c'è un motivo, mi va e basta -
- Quel professore irritante ti sta guardando malissimo, quando meno te lo aspetti viene qui a rompere e, sinceramente, non ho voglia di starlo a sentire - mi disse - Quindi vedi di far qualcosa -
La mia presenza lo scocciava abbastanza, altro che! Era inutile dire che non gli davo fastidio.
- Non ci capisco niente - dissi - E se faccio qualcosa come minimo faccio saltare tutto in aria -
Sbuffò.
- La pozione è una delle più semplici del libro, puoi farla anche se non hai mai fatto Pozioni - mi informò.
Mi misi dritto sulla sedia e mi avvicinai a lui.
- Non riesco a leggere cosa devo fare - spiegai.
Mi fissò sbattendo le palpebre, confuso.
- Non sai leggere? -
- Si, ma sono dislessico - spiegai - Le parole si mettono a ruotare sul foglio quando cerco di leggerle. Comunque, non mi importa. Sono Percy Jackson -
Allungai una mano per presentarmi. Avevo capito chi era ma era buona educazione presentarsi e chiedere il nome, inoltre, non potevo mica dirgli che sapevo chi era perchè una dea greca mi aveva mandato a controllarlo per chissà quale strano motivo che non conoscevo nemmeno io.
Lui mi guardò titubante ma smise di fare quello che stava facendo per stringermi a sua volta la mano.
- Draco Malfoy - mi rispose.
Sentivo gli occhi di tutti addosso e notai anche qualche bisbiglio poco piacevole. Lanciai un'occhiataccia ai due tizi dietro di me e quelli diventarono bianchi come cadaveri. Sospirai, dovevo smetterla di guardar male la gente, ci mancava poco che quei due se la facevano addosso.
- Allora...che hanno contro di te? - chiesi a bruciapelo quando tornammo dritti avanti a guardare le cose sul banco.
Perchè era chiaro che, anche se quei due avevano la stessa divisa mia, avevano qualche problema con il mio compagno di banco.
- Non piaccio a nessuno e va bene così - borbottò - Fino a due anni fa ero solo un bullo viziato che si divertiva a prendere di mira gli altri...adesso... Mio padre e mia zia hanno finito di rovinare la reputazione della mia famiglia e molti non vedono l'ora di asfaltarmi. Chi per vendetta chi...bha, non lo so nemmeno io -
Bullo e viziato erano due parole che non tolleravo nel mio vocabolario. Avevo sempre avuto problemi con i bulli, sin da ragazzino. Ma quel tipo...non mi sembrava un bullo, forse lo era stato ma adesso vedevo solo un ragazzo pentito delle sue azioni che cercava di nascondersi dalle occhiatacce degli altri. Ricco, viziato, figlio di papà pentito, con una famiglia in rovina, ecco chi era Draco Malfoy. E me ne importava poco e niente di chi era stato, quello che mi interessava era chi avevo davanti in quel momento. E quello bullizzato mi sembrava lui. L'unica cosa che speravo era che quando Artemide diceva che dovevo proteggere Draco non intendesse dai suoi compagni di scuola perchè a quel punto...poveri loro.
Sbuffai e buttai la testa all'indietro, annoiato e guardai con un solo occhi aperto i tipi di prima che deglutirono e lasciarono cadere una provetta di vetro, spargendo del liquido sul banco.
Mi sentii colpire una gamba e tornai dritto. A colpirmi era stato Draco per avvisarmi che avevo il professore davanti.
- Signor Jackson...ha intenzione di far qualcosa durante la lezione o no? - mi chiese con le mani sui fianchi.
- No - risposi candidamente - Cioè...vorrei far qualcosa ma dubito che quello che voglio fare io e quello che intende lei, siano la stessa cosa. Quindi no, è meglio che non faccio niente -
- Sta seduto da mezz'ora senza far niente...questo non è un salotto, ma una classe - mi rimproverò.
Mi portai le mani dietro alla nuca e sorrisi sbarazzino.
- Sa che è già un traguardo? Dovrebbe essere soddisfatto di sè e la sua spiegazione soporifera. Normalmente non riesco a star seduto nemmeno per cinque minuti - spiegai.
Il professore divenne rosso, non sapevo se per la rabbia o la vergogna a quel punto e sbottò.
- Non può far come le pare solo perchè ha una bella faccia! - esclamò - Avrà incantato la Preside ma non me. O si comporta in modo decente o non sarò gentile affatto e si pentirà di aver accettato di venire qui, le farò passare delle lezioni infernali! -
- Oh oh, che paroloni - feci alzandomi in piedi - Però forse ha ragione, seguire la sua lezione mi sta facendo venire l'orticaria e un giretto agli Inferi mi rimetterebbe in sesto a questo punto -
Il professore divenne viola!
Stavo esagerando ma non mi piaceva per niente quel tipo, mi parlava e mi guardava come se io fossi uno stupido, nel posto sbagliato e che non capiva un tubo. Era vero che ero nel posto sbagliato ma il resto no!
Mi sentii strattonare e tornai seduto di botto, tirando un bel colpo sulla sedia. Draco mi tratteneva per il mantello e mi lanciò un'occhiata di avvertimento.
Il professore rivolse la sua attenzione sul mio compagno.
- Jackson è nuovo - disse - Non conosce le regole, gli dia tempo di abituarsi -
- Questa è maleducazione! - sbottò - Cosa vuole fare Signor Malfoy? Prendersi le responsabilità delle azioni del suo compagno? -
Stavo per ribattere quando Draco strinse il mantello nel pugno.
- Se necessario si - borbottò.
- Bene - disse il professore tornando di un colore normale - Risponderà delle azioni del Signor Jackson d'ora in poi. Per questa volta ci passerò sopra -
E se ne tornò alla cattedra.
Guardai Draco che mi lasciò andare.
- Perchè l'hai fatto? - gli chiesi - Mi conosci appena e poi...sono stato davvero fastidioso, lo riconosco -
- Perchè tu mi hai difeso da questi imbecilli qua dietro e non ho voglia di essere in debito con qualcuno - mi rispose sospirando - Piuttosto...ma che problema hai? -
- Oh! è il jet leg...da dove vengo io a quest'ora è notte - spiegai la mia irritazione - E poi...sono un tantino sociopatico -
Mi guardò scettico.
- Solo un tantino è? -
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