Fu così che cominciò la mia missione di spionaggio...

Percy's pov

Aprii gli occhi di scatto e mi misi a sedere. Mi trovavo in mezzo ad un prato. Alla mia destra un bosco, a sinistra...strinsi gli occhi, un castello medioevale?

Mi ero addormentato, come tutte le sere, nel mio letto nella capanna di Poseidone e...avevo una sorta di dejavu.

- Non di nuovo! - sbottai.

Nemmeno l'avessi evocato, con un poff apparvero due lettere sulle mie gambe. Aprii quella che sembrava meno ufficiale...

Ti chiedo scusa in anticipo, Perseus, ma ho bisogno di un favore, non saprei a chi altro rivolgermi. Lì ad Hogwarts c'è un ragazzo figlio di una mia protetta, si chiama Draco. Ti chiedo di tenerlo d'occhio e proteggerlo, in incognito. Ti ripagherò in qualche modo...
                                                                                         Artemide

Ps. L'altra lettera devi consegnarla alla preside della scuola in cui ti ho mandato. Lì c'è spiegato tutto anche per la direttrice. Ti chiedo ancora scusa, ma sei la mia unica opzione.

- E ti pareva no.... -

Chissà perché quando c'era qualche problema gli dei tendevano a chiedere a me...che poi chiedere era un parolone! Prima mi spedivano a fare qualche impresa e solo dopo si prendevano la briga di spiegarmi e chiedermi se potevo...

Tsk! Come se a quel punto avessi potuto rinunciare. Non sapevo nemmeno dove accidentaccio mi avevano spedito.
E poi...in fin dei conti Artemide era una delle poche dee che mi piacevano e a cui piacevo, alla fine, giusto perché era lei, quel favore personale potevo farglielo.

Mi alzai sbuffando e guardai l'enorme castello che avevo davanti. Il problema adesso era capire dove era l'entrata e poi trovare la preside. Mi strinsi nelle spalle, un problema per volta.

- E tu chi sei? - chiese una voce alle mie spalle.

Mi voltai di scatto mettendo la mano in tasca e stringendo Vortice. Sgranai gli occhi: di fronte a me c'era un gigante.

- Un gigante! - esclamai.

- Un mezzo gigante in realtà...Tu chi sei? Non lo ripeterò di nuovo -

Non mi aveva rassicurato il fatto che fosse un mezzo gigante e non tutto intero ma...non aveva sguardo ostile e mi ricordava un pò Tyson.

- Sono...è complicato in realtà - dissi - Mi hanno spedito qui dandomi solo una lettera di raccomandazioni per la Preside. Mi sto ancora chiedendo perché sono finito in questa storia -

- Per la McGranitt? Ma chi sei? Non ti ho mai visto! -

- Sono Americano infatti - dissi - E comunque siamo pari. Tu non hai mai visto me e io non ho mai visto te. Quindi non trovo dove sia il problema-

Il gigante mi fulminò.
Si...dopo un pò facevo quell'effetto.

- Il problema è...che non ti... -

- Non mi conosci lo so... - feci - Ma è lo stesso discorso di prima tu non conosci me e io non conosco te -

- Ma vuoi smetterla? Tu...tu sei...irritante! -

- Mi hanno detto di peggio - ammisi - E non ha ancora visto niente -

Sgranò gli occhi scioccato.
Avevo, così a primo impatto, l'impressione che quel tipo non era un attaccabrighe, quindi avevo dalla mia parte il fatto che non mi avrebbe picchiato, probabilmente.

Alzai le mani in segno di resa per poi porgergli la lettere sigillata.

- È questa quella che devo dare alla Preside...se non mi credete siete libero di leggerla - dissi cercando di essere collaborativo.

Il gigante mi guardò confuso per poi darmi le spalle.

- Gliela darai tu... - mi disse - Comunque sono Hagrid -

Sorrisi e lo seguii quando si incamminò verso la scuola.

- Piacere mio - feci - Io sono Percy -

                              ***

Minerva McGranitt 's pov

Andai il più velocemente possibile nell'ufficio.
Quando Gazza aveva interrotto la lezione dicendomi che Hagrid aveva portato un ragazzo straniero nella scuola mi ero preoccupata.
Un ragazzo straniero qui?
Chi era?
Un mago?
O solo uno capitato lì per sbaglio?

Hagrid non era uno sciocco, se si fosse trattato di un babbano lo avrebbe riaccompagnato tra i babbani e gli avrebbe cancellato la memoria. Quindi se lo aveva portato nella scuola e nel mio ufficio, doveva esserci qualcosa che non andava.

Entrai come una furia e la prima cosa che notai fu che il ragazzo straniero stava per sbattere una sfera di cristallo per terra, forse colto di sorpresa, ma riuscì a riprenderla, la rimise al posto e mi sorrise, ma non un sorriso rassicurante, era un sorriso che portava guai.

Hagrid si schiarì la gola, imbarazzato.

- Questo ragazzo...dice di avere una lettera di raccomandazioni per voi - mi disse.

Il ragazzo mi osservò con i suoi occhi di un verde stranissimo, che non avevo mai visto e rabbrividii. Avevo come la sensazione che mi stesse smontando anima e mente per leggermi dentro. Sfuggii al suo sguardo e mi accorsi che stranamente le gambe mi tremavano.

Mi si avvicinò e mi allungò una lettera sigillata. La presi confusa e l'aprii.

Preside McGranitt,
Le chiedo scusa in anticipo se mi sono permessa di intervenire in un territorio che non è di mia competenza ma...diciamo che non so resistere quando una mia protetta chiede il mio aiuto, inoltre, ne lei ne io abbiamo ritenuto che fosse corretto chiedere a voi e alla scuola di impegnarvi solo per un mero sospetto.
L'unica cosa che vi chiedo è di collaborare e non intralciare il ragazzo che ho mandato ad occuparsi della cosa.
Percy Jackson è in grado di svolgere il compito senza problemi, farà da guardia del corpo al signor Malfoy senza che nessuno, compreso il ragazzo, lo sappia. Conto sulla vostra discrezione e collaborazione, in ricordo dei vecchi rapporti che avevamo con la scuola di Hogwarts.
                                             Artemide,
                                       Dea della caccia

Chiusi la lettera cercando di mantenere un minimo di contegno. Ma ricevere una lettere dalla dea greca della caccia non era una cosa da tutti i giorni.
E l'ultima volta che avevamo avuto rapporti con gli dei che si erano stabiliti in America e i loro discendenti, era stato quando io avevo 20 anni.

- Grazie Hagrid - dissi - Puoi andare, penserò io al nostro ospite. È uno studente della scuola di magia che c'è in America ed è qui per un progetto di scambio con la nostra scuola -

- Ma c'è ancora quella scuola? Non abbiamo più contatti da... - iniziò Hagrid.

- Lo so - lo fermai, sapevo di mentire ma non serviva creare panico - Evidentemente c'è. Ora...spiegherò qualcosa al nostro ospite e gli farò fare il giro della scuola, puoi andare-

Non insistè e mi lasciò da sola con Percy Jackson che mi scrutava in modo strano.

- C'è davvero scritto questo...sulla lettera? - mi chiese.

Scossi il capo e guardai la libreria alle sue spalle pur di non incontrare di nuovo i suoi occhi.

- Siete un semidio vero, signor Jackson? - chiesi.

       

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