Capitolo 2

Mentre aspettavamo l'autobus, David e James parlavano di cosa era successo in estate, mentre io e Thomas restammo un po' più in dietro. Dopo un interminabile silenzio imbarazzante il ragazzo decise di iniziare una conversazione «Non sei una che parla molto vero?» «Già. Non parlo tanto. Al contrario di altre persone cerco di isolarmi. James e le mie cugine mi rimproverano, ma non gli do ascolto» risposi «E cosa fai da sola? Non ci sono molte opzioni» continuò il ragazzo «Preferisco leggere. Credo che i libri siano un ottimo passatempo, soprattutto quando trovi quello giusto per te» «Allora sei proprio diversa da James!» «Esatto. Sai, è piacevole parlare con te» dissi con un timidissimo sorriso «E come mai?» mi chiese «Perché sembri un ottimo ascoltatore» risposi con un sorriso più convinto «Anche te sembri un'ottima ascoltatrice» questa nostra conversazione fu interrotta da David, il quale ci avvertì che l'autobus era arrivato. Ci sedemmo negli ultimi posti, io centrale tra James e Thomas, David invece era in uno dei due lati. Tirai fuori dalla mia borsa a tracolla un libro e inizia a leggere. Dopo neanche dieci minuti non vidi più il libro sotto i miei occhi «James ridammi il libro» «E dai non eri tu quella che diceva "James posso conoscere i tuoi amici?"» che odio quando faceva così «Si, l'ho detto, ma non ho specificato quando li volevo conoscere e poi sei stato tu a dirmi che non volevi farmeli conoscere» dissi riprendendomi il libro «Come vuoi». Non riuscii a concludere neanche due pagine che qualcuno iniziò a parlare «Ma guarda chi si vede!» era Johan Ball. Essendo fidanzato con Helen veniva spesso a casa nostra e ovviamente non lo sopportavo. «No, non anche qui» dissi a bassa voce per non farmi sentire «Cosa vuoi Ball? Hel sarà sicuramente più avanti ad aspettarti, sai che lei soffre l'autobus» chiese James nella speranza che se ne andasse «Aspetterà un attimo» disse con nonchalance «Ellis» continuò mentre mi guardava «Vedo che stai con degli sfigati» mi alzai di scatto per la rabbia «Esatto Johan, a te cosa dovrebbe interessare?» «Niente, solo non credevo cadessi così in basso» «Forse sei tu che non capisci che una persona non si giudica prima di conoscerla. La cosa che non capisco e perché tu, un ragazzo così intelligente, ti comporti come se avessi il cervello di una gallina» non prese bene le mie parole «Come scusa?!» disse mentre mi prendeva per un braccio «Ei, ei giù le mani da mia sorella!» ringhiò mio fratello «Ti è andata bene» sbuffo Ball prima di andarsene.

Dopo che Ball se ne andò, arrivò un ragazzo con un'aria un po' smarrita «William!» urlò nuovamente James «Che due palle James, ha forza di urlarmi nell'orecchio diventerò sorda!» dissi «Signorina vacci piano con le parole» mi rispose «Signorina un corno ormai ho diciott'anni» «Si, si come vuoi. Comunque lui è William Green, l'ultimo dei miei amici» «Piacere, sono Ellis Doyle!» «Il piacere è mio! Che facoltà frequenti?» mi chiese il ragazzo «Devo iniziare il primo anno di letteratura inglese. Tu?» «Ingegneria» mi rispose mentre prendeva posto accanto a James «Aspetta, farai letteratura inglese?» mi chiese Thomas come se si fosse appena svegliato da un sogno «Si perché?» domandai a mia volta «Perché è la mia stessa facoltà» mi rispose sorridendo «Forte, almeno conosco qualcuno».

Il viaggio proseguì benissimo. Una volta arrivati al College, rimasi sbalordita. L'avevo sempre visto in foto, ma vederlo dal vivo era un'altra cosa. La struttura era enorme e pensare che avrei trascorso lì i prossimi dieci mesi mi  rallegrò ancora di più. Mi dovetti separare dagli altri per andare ad iscrivermi ai corsi e prendere la mia divisa, rimanendo d'accordo di vederci in giardino per l'ora di pranzo. Una volta arrivata in presidenza mi accorsi che c'era una coda interminabile, ma fortunatamente riuscii a vedere anche Elijah «Eccoti finalmente! Pronto per iniziare chimica?» gli domandai «Abbastanza. Tu?» «Si dai. Ho anche già conosciuto un ragazzo del secondo anno» risposi «Ah sì? E chi sarebbe?» chiese con fare protettivo «Tranquillo, si chiama Thomas Prince è uno degli amici di James» «Ok, va già meglio» disse scherzando. Restammo in coda per circa un'oretta, poi tocco finalmente me «Buongiorno. Lei è?» a parlarmi fu una signora di mezz'età, bassotta e con i capelli grigi legati in una crocchia bassa «Ellis Doyle» «Primo anno corso di letteratura inglese uniforme di taglia 10? » disse tutte queste informazione come se fosse un robot «Si sono io» risposi «Perfetto. Questa è la sua divisa, l'orario delle lezioni, il regolamento, la chiave della camera e una mappa del college per raggiungere il dormitorio e le varie aule» ringraziai e uscii alla ricerca della mia camera.

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  Spazio me 📜                                                                                                                                                                      Salve lettori! Come state? Spero  bene. Eccoci finalmente con il secondo capitolo! Spero          che la storia vi stia piacendo <3 Al prossimo capitolo

  Anna❣🐾

P.S: la taglia 10 corrisponde alla M =)

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