29
Miley
Spalancai gli occhi all'improvviso sentendo un gran peso sullo stomaco.
Probabilmente patatine fritte e cioccolata non erano la combinazione migliore che avessimo potuto scegliere come spuntino.
Sid russava con la bocca aperta in un angolo del divano mentre la tv trasmetteva ormai un vecchio film in bianco e nero.
Cercai il cellulare in mezzo ai cuscini per controllare l'orario.
Mio padre aveva chiamato poco dopo le dieci di sera dicendo che sarebbe rientrato molto tardi e chiedendo a Sid di fermarsi per la notte.
Aveva parlato a denti stretti con un tono fin troppo calmo facendomi accapponare la pelle.
Erano le tre passate e sicuramente era successo qualcosa di grave per aver prolungato così a lungo il suo turno.
Forse avevano trovato l'assalitore.
Magari lo avevano arrestato e lo stavano interrogando.
Mi diressi in cucina in punta di piedi per non svegliare il mio amico e mi versai un bicchiere di acqua nel tentativo di placare la mia arsura.
Qualcosa attirò il mio sguardo mentre chiudevo il frigorifero e mi avvicinai alla finestra per controllare il bosco.
La luna illuminava quel poco che bastava per poter intravedere i rami secchi degli alberi tendersi verso il cielo.
Osservai tra di essi cercando quella figura che mi era parso di veder muovere ma non scorsi nulla.
Sorrisi dandomi della stupida.
Tutto quello stress mi faceva anche avere le allucinazioni.
Ma all'improvviso nuovamente mi sembrò di intravedere qualcosa e alzai la testa, questa volta sull'attenti.
Era impossibile vedere bene da quella distanza, ma qualcosa si era mosso lì in mezzo.
Mi strinsi le braccia intorno al corpo provando per un istante un moto di paura.
Ma poi mi calmai.
Era casa mia e quello era il mio bosco, non avevo nulla da temere da esso.
Andai in sala e afferrai gli stivali e la giacca portandoli in cucina.
Li indossai silenziosamente senza staccare gli occhi dalla finestra e poi girai la chiave aprendo la porta secondaria della casa.
Uscii all'aria gelida pentendomi immediatamente di quel mio gesto sconsiderato.
Tremai per il freddo mentre ad ogni mio respiro una nuvola di condensa usciva dalla mia bocca.
Il bosco era lì, di fronte a me immobile e spettrale come solo lui poteva essere.
Feci alcuni passi verso la staccionata sentendomi sicura all'interno del mio territorio e poi mi fermai.
Scrutai l'orizzonte con tanta intensità da farmi venire il mal di testa e poco dopo lo vidi.
Quasi lanciai un urlo e riuscii a trattenermi solo smorzando quel suono in gola.
Produssi un gemito strano e mi aggrappai con tutte le mie forse al legno tremando
Un grande lupo mi osservava a pochi metri di distanza.
Era uscito allo scoperto girando il tronco di un albero e ora se ne stava seduto sulla neve, gli occhi gialli rivolti verso di me e la lingua a penzoloni.
Mossi alcuni passi all'indietro mentre il mio istinto mi urlava di fuggire velocemente, ma poi l'animale si alzò in piedi e cominciò a camminare nella direzione opposta.
"No, aspetta!"
Urlai mordendomi subito dopo la lingua.
Con mio grande stupore l'animale si bloccò e girò la testa verso di me.
Scavalcai la staccionata finendo nella neve fresca e bagnandomi le gambe.
Ero fuori dal mio circuito protetto.
Ero nel bosco ora, in balia degli eventi e dei suoi mostri.
"Sei tu. Tu mi hai salvata e io sapevo che esistevi"
Feci altri passi verso di lui facedolo arretrare spaventato.
Mi tremò il cuore nel petto quando mi resi conto che stavo andando verso un animale selvatico e potenzialmente pericoloso.
Mi accucciai a terra cominciando a sentire rivoli di sudore freddi percorrermi la schiena.
Voltai il collo per guardare quanto fosse lontana casa mia.
Probabilmente, se mi fossi messa a correre l'avrei fatto agitare e forse mi avrebbe attaccata.
La cosa migliore era mantenere la calma e fingere di avere tutto sotto controllo.
"Vieni, non ti faccio nulla"
Sussurrai allungando le mani e sentendomi un' idiota totale.
Il lupo si avvicinò lentamente di alcuni passi e si mise seduto.
Era grande.
Anzi, immenso.
Non mi era mai capitato di vederne uno così grosso.
Respirava a bocca aperta e mi faceva vedere i suoi canini lunghi e aguzzi.
Probabilmente con due falcate sarebbe arrivato fino a me e con un morso avrebbe potuto staccarmi la testa, ma nonostante ciò, non sentivo nessun tipo di paura.
Non era minaccioso.
Se ne stava lì seduto nella stessa posa che assumeva il labrador dei vicini e mi guardava malfidente.
"Forza, vieni bello"
Ripetei facendo alcuni passi nella neve sempre con le mani avanti.
Si accuattò al suolo cainando leggermente timoroso per la mia presenza.
"Hai paura?"
Chiesi bloccandomi e sorridendo. Io non ne avvertivo più. Quello era il lupo che mi aveva salvata e come non mi aveva fatto nulla allora, non lo avrebbe fatto oggi.
Strisciò leggermente verso di me senza staccare i suoi occhi dai miei.
C'era solo una piccola salita che ci separava ora, ma io non volevo affrettare i tempi.
Non sapevo come avrebbe reagito una volta che ci saremmo trovati faccia a faccia.
Non sapevo nemmeno se stessi facendo la cosa giusta.
Seguivo il mio istinto in una specie di trance che nemmeno io sapevo spiegare.
Non sentivo più freddo, né paura.
Vedevo solo il lupo.
"Mi fermo qui, non ti voglio spaventare ok?"
Mi lasciai cadere completamente sulle ginocchia e restai immobile.
Il lupo si alzò in piedi con un salto ed ed iniziò a correre a destra e sinistra con fare giocoso.
"Vuoi giocare? Si?"
Chiesi ridacchiando.
Presi un poco di neve e ne feci una palla tirandogliela.
L'animali fece un salto per riuscire ad afferrarla ma essa si ruppe nella sua bocca.
Scoppiai a ridere.
"Bravo, sei bravo"
Feci un'altra palla e gliela lanciai.
L'afferrò al volo riempiendosi di neve.
Scoppiai a ridere di gusto preparando l'ennesima palla.
All'improvviso la magia si ruppe e il lupo si schiaccio per terra spaventato.
Tese le orecchie nervosamente e poi scattò indietro di alcuni passi voltandosi a guardarmi.
"Arriva qualcuno"
Sussurrai sentendo il rumore di un motore in lontananza.
"Papà.. Aspetta!"
Chiesi notando che il lupo se ne stava già andando.
Si fermò, con una zampa tesa in aria e le orecchie rivolte all'indietro.
Mi lasciai scivolare giù dalla discesa e balzai in piedi.
"Torna domani. Ti aspetterò domani. Ok? Torna.."
Chiesi quasi supplicando.
Mi parve di vederlo accennare un si con la testa prima che egli scomparve nel bosco.
Rimasi immobile per alcuni istanti chiedendomi se non fosse stato tutto quanto un sogno.
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