23
Zero
Mi sentivo attontito.
Non potevo descrivere diversamente la sensazione che provavo.
Non avevo mai potuto avere un amico nella mia vita, nessuno al di fuori del gruppo.
Non avevo mai potuto esprimermi, raccontare, parlare..
L'unico modo per far uscire i miei sentimenti e mostrarli al mondo esterno era sempre stato trasformarmi in lupo.
Ma ora sentivo di aver instaurato un legame.
Certo, non potevo chiamare amicizia una cosa appena nata, ma era il rapporto più stretto che avessi mai avuto con un umano.
Mi aveva sorpreso ed era raro che qualcuno ci riuscisse.
Non aveva parlato del lupo e lo aveva fatto perché aveva capito che per me era importante che nessuno lo sapesse.
Questo mi aveva spinto a provare della fiducia in lei.
Nonostante fosse sbagliato, pericoloso, insensato.. Io mi stavo fidando di lei.
"Vengo spesso qui con Sid. Beviamo litri di cioccolata calda. Immagino si veda che mi piace mangiare"
Scoppiò a ridere interrompendo il filo illogico dei miei pensieri.
Sorrisi guardando il bar.
"Ci siamo visti una volta qui dentro"
Fece un cenno con la testa.
"Non vieni spesso in città.. Voglio dire.."
Arrossì di colpo.
"Vuoi dire?"
La spronai curioso.
"Non sembra divertente stare tutto il tempo nel bosco. Che cosa fai? Insomma.."
Scoppiai a ridere per la sua onestà.
"Non volevo essere invadente. È affar tuo ciò che fai. È solo curioso. Però rispetto le tue scelte.."
Aprii la porta dell'edificio comunale che ospitava gli uffici dei poliziotti e le feci segno di entrare prima di me.
"Ciao Denise"
Salutò lei la segretaria all'entrata.
"Signorina, ma la trovo in splendida forma. Lo dico sempre a suo padre che ha una figlia bellissima"
Sorrisi trovandomi d'accordo con l'affermazione mentre le due si scambiavano due baci sulla guancia.
"Suo padre è dovuto uscire per lavoro ma dovrebbe essere qui a momenti. Volete accomodarvi?"
Ci incamminammo verso la sala d'aspetto insieme a quella donna così alta e così appariscente che nessuno avrebbe potuto credere che lavorasse insieme a dei poliziotti.
"Prego, sedetevi pure e se avete bisogno sono alla mia scrivania"
Scoppiammo a ridere appena la porta si chiuse alle sue spalle.
"Si, è strana"
"Strana?"
Chiesi di rimando a Miley ripensando agli occhiali rossi a pois bianchi che si abbinavano alla giacca.
Si sedette sulla poltroncina continuando a ridere.
Rimasi incantato per alcuni istanti a guardarla.
Aveva i denti bianchi come la neve e i canini leggermente più alti rispetto agli altri le donavano un sorriso simpatico.
I suoi occhi azzurri inumiditi dalle lacrime avevano tonalità quasi verdi e non potevo fare a meno di pensare che fosse bellissima.
Presi posto accanto a lei.
"Leggo molto. Mi piace leggere di qualsiasi argomento. Mi piace anche studiare. Più cose riesco ad imparare, più mi sento felice. Impiego così gran parte del mio tempo, il restante lo uso per fare camminate nel bosco. Mi piace la natura e tutti i suoi elementi"
Le confidai pensando all'affermazione che aveva fatto prima di entrare nello stabile.
Sorrise spostandosi una ciocca di capelli dietro alle orecchie.
"Anche a me piace imparare. Vai anche a caccia?"
Scossi la testa e notai che era sorpresa.
"Non mi piace molto l'idea della caccia. Certo, i miei compagni lo fanno e io mangio la carne che riescono a procacciare. Può sembrare un discorso incoerente, ma non apprezzo la caccia. La trovo inequa. Voglio dire, non è uno scontro corpo a corpo. L'umano è in netto vantaggio e l'animale non è in grado di difendersi.."
Mi bloccai rendendomi conto che non potevo spiegarle che mi piaceva cacciare solo in forma di lupo, dove c'era uno scontro fisico e vinceva il più forte.
"Certo, posso capire. Mi balena spesso in testa l'idea di diventare vegetariana. Certo, la caccia è più equa di qualsiasi allevamento.."
Voltai la testa per guardarla e un sorriso mi spuntò spontaneo sul volto.
Erano le stesse cose che avevo pensato spesso anche io.
Ero un animale carnivoro, mi cibavo dei più deboli così come la catena alimentare prevedeva, ma avevo sempre portato rispetto per ogni essere vivente.
Gli umani avevano tolto ogni tipo di dignità a questi esseri quando avevano costruito i macelli e la produzione di ogni materia era stata portata a livelli massimi.
Restammo alcuni istanti in silenzio ad osservarci quando la porta della sala venne aperta con forza.
"Miley, stai bene?"
Suo padre entrò preoccupato nella stanza e restò a bocca aperta quando mi vide seduto accanto alla figlia.
"Signor Hodge, ha tempo per due parole?"
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