Gli uomini se ne vanno e i miei genitori si girano verso di me.

Sanno che ho sentito tutto.

Mi fanno cenno di sedermi con loro con un sorriso.

La prima volta che sorridono guardandomi.

"Bernadette, sappiamo quanto sei triste, ma non possiamo opporci, capisci, è la legge.
Altrimenti saremmo stati bruciati noi"

"Al nostro posto tu avresti fatto lo stesso!"

"Tranquilla, Bernadette, pensa positivo, il diavolo non potrá più trionfare una volta che tu sarai stata purificata e tutto andrà per il meglio"

Io faccio un sorriso malefico e torno in camera.

Ormai è inutile sforzarmi di fare la brava bambina.

Il mio destino è segnato.

Pensano di purificarmi, quelle teste vuote, sono schiave della loro paura e bruciano le persone diverse per stare più tranquilli.

Perché è più facile vivere se siamo tutti sottomessi dalla paura.

Loro hanno scritto il mio destino.

Stanno giá montando tutto per l'esecuzione di domani.

E se io lo cambiassi questo mio destino?

I miei genitori chiudono porte e finestre del piano terra.

La mia camera è al primo piano, così non sono obbligata a chiudere quel buco di finestra che mi ritrovo.

Arriva la sera e i miei non mi fanno uscire, hanno chiuso la porta a chiave.

E io sono chiusa in camera mia.

Da fuori.

Non mi metto ad urlare o a sbattere contro la porta implorando di farmi uscire.

Peggiorerei la situazione.

La mia finestra è ancora aperta.

Voglio veramente morire uccisa da delle persone così?

Voglio veramente dormire per l'ultima volta sul mio letto freddo?

Voglio veramente essere ricordata come una vittima del rogo?

...No...

Mi sporgo dalla finestra, non è molto alto.

Voglio saltare, voglio andarmene.

Mi metto a sedere sul cornicione.

Tanto, male che vada muoio, non ho niente da perdere.

Mi butto.

Atterro in ginocchio sul terreno bagnato.

Piove.

Perfetto.

Prima di andarmene guardo in lontananza.

Poverini.

Stanno ancora montando il palo.

Stanno faticando sotto la pioggia.

Sorrido.

Si stanno ancora preparando.

Per un'esecuzione.

...Che non avverrá mai...