6) Rosso-Celeste
Rina pov
"Ragazzi..tutto bene.?"
Erano cinque minuti buoni che i due che avevo davanti se ne stavano lì fermi a fissarmi con facce sconvolte.
Stavo iniziando a dubitare se respirassero o meno.
"E..s-si, quindi conosci Akashi?" Mi chiede Kagami, ed io scossi la testa in senso di assenso.
"È il capitano della squadra maschile, oltre ad essere odioso e gelido di suo.." dissi io, e no, non lo sopportavo proprio.
"Quindi sei tu l'imperatrice? Ho sentito qualche voce in giro" parlò il più basso, kuro-Kuroko? Credo si chiamasse così
"Si beh, ormai mi hanno affibbiato quel nomignolo, ma non sono certo gelida come lui, anche se ci somigliamo molto" lo vidi incupirsi alla mia risposta ed io mi corrucciai. Avevo detto qualcosa di male?
"Sai, Akashi non è sempre stato così, prima era diverso.."
Prima? Significava che lo conosceva?
"Eravate amici? Scusa non volevo offenderlo, però purtroppo è quella la sensazione che trasmette"
Sono sempre stata una persona che diceva ciò che pensava, non mi sono mai piaciuti i giri di parole o le menzogne. E questa non faceva eccezione.
"Si beh, ero in prima squadra con lui alla Teiko.."
Rispose l'azzurro...
Con lui alla Teiko? EEEEEEH?! ma se non l'ho mai visto.
"Tranquilla, se non lo hai mai visto è normale, diciamo che è la specialità di Kuroko" mi disse Kagami battendomi scherzosamente una pacca sulla spalla.
"Ero il sesto uomo fantasma" mi chiarii le idee l'altro.
Ma certo! Ne avevo sentito parlare! I passaggi miracolosi della Teiko erano merito suo!
"Si! Mi ricordo di aver sentito parlare di te! Ma come mai non hai seguito nessuno dei tuoi vecchi compagni? Se non sbaglio si diceva che avevi un bel rapporto con Kise ed Aomine se non erro"
Era vero, le voci giravano molto su quella squadra.
Ma se c'era una cosa strana era perché non fossero rimasti uniti anche dopo, ma avevano preso tutti strade per licei diversi.
"Beh loro erano fantastici, con il loro talento innato, ma piano piano hanno perso quella voglia genuina di giocare e di credere nei propri compagni. Praticamente giocavano da soli. Ed il basket è un gioco di squadra. Se non c'è la squadra, non c'è il basket"
Ciò che disse mi lasciò di stucco. Effettivamente era quello che avevo percepito anch'io quando andai a guardarli le ultime volte.
Ma i suoi occhi trasmettevano una sofferenza tale da poterla percepire anch'io.
Si vedeva che ci teneva. A tutti loro.
"Allora fallo Kuroko, battili tutti, dimostragli come si gioca a basket! Io vi verrò sicuramente a vedere!"
Gli posi il pugno e lui batte il suo con un bel sorriso genuino sul suo volto.
Ero contenta di averlo tirato su di morale.
"Mi raccomando luce ed ombra della Seirin! Non osate deludermi! Ora però devo andare che si è fatto un po' tardi, ci sentiamo però eh!"
Li salutai e poi mi incamminai per il ritorno con un bel sorriso stampato in faccia. Ero sicura che loro potevano farcela, infondo il piccoletto aveva ragione, non esiste il basket se non esiste la squadra.
Era quasi ora di cena quando rientrai nella palestra, la partita dei ragazzi era appena finita, e aveva vinto il Rakuzan, me lo aspettavo d'altronde.
Quello che però mi lasciò un po' titubante era che i due membri della generazione dei miracoli non avevano giocato.
Perché?
Era questa la domanda che avevo ripetutamente in testa. Le mie compagne mi raccontarono la partita in modo dettagliato per poi andare a cenare tutte insieme.
Sentivo però il suo sguardo addosso e non sapevo se mi facesse piacere o meno.
Comunque non ci avrei dato molta importanza.
"Andiamo a dormire? D'altronde domani abbiamo la partita contro le ragazze" mi chiese Ayame, la partita sarebbe stata verso le 11.30, ciò significava che avevamo un paio d'ore di allenamento per riscaldarci.
"Inizia ad andare, io mi trattengo ancora un po' '"
"Ok non fare troppo tardi!" E corse via su per le scale.
Sorrisi ed iniziai a camminare, sapevo già dove stavo andando ed effettivamente ne avevo bisogno.
La palestra principale aveva ancora le luci accese, per cui avrei potuto fare qualche lancio.
Arrivata lì presi i palloni ed iniziai a tirare. Prima tiri da 1, poi da 2 ed infine da 3.
Tirare a canestro mi aiutava molto a pensare, e mi rilassava.
"Allenamenti extra? Capitano" la sua voce mi tolse dalla mia piccola trance facendomi scivolare il pallone dalle mani, che arrivò ai suoi piedi.
Che cos'era questo tempismo? Questi momenti da soli stavano iniziando ad aumentare in maniera spropositata.
"Allenamento mentale direi. Dovevo schiarirmi le idee" dissi mente lui si chinava per raccogliere il pallone.
"Hai la mente occupata da qualcosa?" Mi chiese
"Da quando siamo entrati così in confidenza, Seijuro?" Risposi io avvicinandomi leggermente e alzando di poco il braccio per farmi restituire il pallone.
"Mmh, 5 canestri, se vinci tu m ne vado, se vinco io o me lo dici o vorrò qualcos'altro" propose il rosso. Stavolta aveva di nuovo quello sguardo che gli avevi visto la prima volta da soli in palestra. Entrambi gli occhi erano rossi.
"Distruggerò quella tua sfrontata sicurezza" ghignai io. Non mi sarei mai arresa.
Eravamo 4 a 4 mancava un unico canestro ad entrambi. Non stavamo usando le nostre abilità, stavamo giocando normalmente, e che mi crediate o meno, lui sembrava che si stesse divertendo.
In quel momento mi tornarono in mente le parole e lo sguardo di Kuroko, il ragazzo del Seirin. L'Akashi di adesso non sembrava per niente uguale a ciò che il piccoletto mi aveva raccontato, ma sapevo pure io che questi momenti erano rari.
Da ciò che si diceva in giro, Akashi si mostrava sempre freddo, distante e calcolatore.
Anche io mi stupivo di vederlo così, che io fossi l'unica al momento?
Avevo io la palla in mano, la prima mossa era mia, cercai così di fargli una finta a sinistra, per passare a destra ma lui aveva capito in tempo le mie intenzioni e mi bloccò.
"Da qui non passi imperatrice"
Disse con un mezzo sorrisetto spontaneo, che mi distrasse quel poco che bastava a lui di fregarmi la palla e cercare di andare a canestro.
Col cavolo!
Recuperai, in un pio di falcate, la distanza che lui aveva guadagnato e mi posizionai davanti a lui.
"Non così in fretta rosso!"
"Non è bene distrarsi in partita capitano" ghignò lui questa volta. Ed io mi irritai.
Ah si? Quanto lo avrei voluto uccidere.
Cercavo di prendergli la palla con scarsi risultati, cercavo anche di fargli qualche finta per farlo cadere come una pera ma niente.
Non osava mollare quella dannata palla.
Ma poi fece qualcosa di inaspettato, nel momento i cui stavo avvicinandomi a lui per fregargliela, anche lui si avvicinò a me, e cambiando repentinamente la posizione della palla da destra a sinistra e poi in alto per saltare mi fece perdere l'equilibrio.
Caddi a terra mentre il mio sguardo seguiva la palla che andava dritta verso il canestro ed entrandoci pure.
5-4.
Merda.
Nella palestra c'era solo il rumore della palla che cadeva a terra e dei suoi rimbalzi.
Potevo sentire il mio ed il suo respiro leggermente affannati entrambi. Aveva vinto. Maledetto.
Ma non potevo dirgli di aver incontrato due possibili avversari, ne di quello che mi aveva raccontato Kuroko.
Sapevo di essere un elemento estraneo in quell'ambito, erano cose che riguardavano loro. Non dovevi intromettermi. Meglio che Akashi non sapesse nulla. E cosa vorrà allora?
Aprii gli occhi e mi trovai una mano tesa verso di me. La afferrai e lui mi tirò su.
"Grazie.."
Dissi a testa bassa
"Hai vinto e no, non ti dirò cosa mi passava per la testa" lo anticipai.
"Immaginavo, per questo ho proposto quella scommessa" replicò il rosso.
Ah, hai capito l'infame
"E quindi cosa vu-"
"Questo"
Non ebbi neanche il tempo di finire di parlare che mi ritrovai spinta al muro e le sue labbra incollate alle mie.
Forse sarà stata la stanchezza fisica e mentale, forse la tensione che si stava accumulando. Ma ricambiai quel bacio, che di casto non aveva nulla.
Dovevamo combattere anche in quello.
Combattevamo per il dominio in una danza di lingue. Le mie e le sue mani scorrevano lungo i nostri corpi come a voler toccare più carne possibile.
Non riuscivo a fermarmi, e non penso che mi sarei fermata pur volendolo.
Ad interrompere quel momento fu una voce.
"Chi si è scordato le luci accese in palestra, mah"
Era il coach della loro squadra!
Con una spinta forte staccai Akashi da me e mi appoggiai al muro scivolando lentamente.
Avevo l'affanno ed anche lui. A momenti ci scordavamo di respirare.
"Eh? Ragazzi che ci fate qui a quest'ora. Forza a letto!"
"Ci scusi coach, ci stavamo allenando un altro po" ci coprì il rosso.
Mentre io mi alzai senza mai incontrare il suo sguardo, e posai i palloni.
Però una cosa l'avevo vista.
Gli occhi di Akashi erano tornati come al solito.
Uno arancione ed uno rosso.
Eeeeeeeeeeh ammetto di essermi divertita a scrivere questo capitolo.
E ammetto che amo Akashi ogni giorno di più!
Chissà cosa succederà d'ora in poi. Non vi resta che scoprirlo!
Fatemi sapere cosa ve ne pare nei commenti!
A presto!
-la vostra Ale ❤️
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top