4 Starscream

Appena tornata a casa Heather preparò il prologo dell'operazione; innanzitutto scaricò il corpo del Transformer nel capannone e parcheggiò il camion vicino alla strada, dove sarebbe stato recuperato dal suo contatto la mattina seguente, assieme alla gru, rimasta a Chicago. Fatto ciò, Heather rientrò in casa e si mise subito sotto con lo studio; esaminò accuratamente ogni singolo documento, studiando la fisionomia del Transformer e le sue peculiarità. Ripeteva a voce alta i contenuti per tenerle in mente con più facilità, proseguendo con quella cantilena fino all'ora di pranzo; soltanto lì si fermò, preparandosi un mega panino con gli affettati. Dopo aver mangiato arrivò il momento di lavorare sul serio; prese tutto l'occorrente e si trasferì nel capannone, dove lì giaceva privo di vita il comandante in seconda dei Decepticon.
Avanti vecchia carcassa...giorno del giudizio, pensò Heather.
Per vedere meglio gli schemi seguì un trucchetto che le aveva insegnato il padre anni addietro: fece la foto agli schermi col telefono ed inserì tra i due strati di rivestimento che componevano il lato più corto di una scatola da scarpe una lente circolare, presa da una lente d'ingrandimento. Mise il telefono dentro la scatola e lo accese; sulla parete si proiettò ingigantita di duecento volte lo schema iniziale della biomeccanica del Transformer interessato. Solo dopo allora incominciò con le riparazioni; sistemò il metallo lacerato, fondendolo assieme a delle lastre recuperate in discarica e riparò quello arrugginito. Mentre lavorava, notò sulle ali e sparse per certe parti del corpo la presenza di strani geroglifici, uguali identici a quelli presenti sul frammento di Allspark. Non ci diede peso e continuò con le riparazioni, costandole in totale tre ore; alla fine il robot appariva ridotto molto meglio rispetto a come lo aveva trovato, quindi tutte quelle ore perse solo per quel pezzo erano state ben spese. Ora toccava alla testa; per quella invece portò via ad Heather due ore, dovendola sistemare manco fosse un meccanico. La sistemò come meglio poté, riciclando dei vecchi rottami che aveva trovato in discarica tempo prima. Alla fine di ciò dovette soltanto fissarla al resto del corpo, e questa procedura bruciò ben mezz'ora della vita di Heather. La ragazza indietreggiò poi alla fine; ora sì che il Transformer era perfetto. Ora...beh, ora mancava soltanto riportarlo alla vita. Heather tornò in casa e tornò al capannone con tra le mani il cilindro; indossò i guanti e prese il frammento dell'Allspark, poi salì sul petto del robot, sedendosi in corrispondenza alla posizione della scintilla. Si allontanò lievemente e con un colpo secco conficcò il cristallo nel petto del robot.
In quell'istante il Transformer prese vita e si mosse sotto Heather con ferocia; la ragazza scese di colpo e lasciò che l'alieno si alzasse. Quest'ultimo era molto barcollante, ma quando tentò di rimettersi in piedi cadde in ginocchio, apparentemente esausto; la ragazza lo raggiunse e solo allora lui la guardò, puntandole addosso un cannone attivato, con gli occhi accesi di un'ira incommensurabile.
"E tu cosa sei? Dove mi trovo? Chi sono?".
Il timbro della voce era di medio livello, ma era gracchiante e dava il senso di fastidio, come il ronzio delle mosche. Heather alzò immediatamente le mano in segno di resa, tentata di dirgli la verità, ma sapeva che se lo avesse fatto avrebbe rischiato un attacco da parte del robot, e quindi non gli disse tutto.
"Stai tranquillo, non ti faccio nulla. Sei stato ferito gravemente e ti ho curato. Sono una meccanica e mi chiamo Heather Crow".
Il Transformer disattivò il cannone e si rilassò, rimanendo in ginocchio.
"Quindi...mi hai salvato la vita?", domandò.
Heather gli si avvicinò lentamente, abbassando piano piano le braccia.
"Sì..." rispose "sì ti ho salvato la vita".
"Allora sono...in debito con te".
"Sono sicura che saprai ripagarmi. Nel frattempo-".
"Da dove vengo? Che pianeta è questo?".
La ragazza sospirò, e allora non seppe che dire.
"Non saprei dire la tua provenienza. Ti ho trovato tra le macerie e così ti ho sistemato".
"Conosci il mio nome?".
"Sì. Ti chiami Starscream".
"Starscream?".
Heather annuì.
"Ti trovi sul pianeta Terra" proseguì "abitato dagli esseri umani, come me per esempio".
"Umani?".
"Umani".
"Capito".
"Bravissimo. Io ora devo tornare dentro casa perché sono esausta, ma ti prometto che domani mattina ti verrò a trovare".
"Va bene".
Heather uscì e chiuse il portone del capannone, dopodiché rientrò in casa; da quanto era esausta neanche mangiò, buttandosi sul letto con la stanchezza che la invase in seduta stante.

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top