16 Ritrovarsi

Con gli occhi arrossati dalle lacrime, Heather rimase seduta attorno alla tavola di pietra, mentre Alessia le serviva un tè caldo in una tazza ceramica. La rossa bevve con avidità, osservata sia dalla mora che dalla sorella e dal padre, posto vicino alla finestra a fumare.
"Quindi è ufficiale" disse Anna, la sorella maggiore di Alessia "Starscream l'hanno portato via".
La sorella minore le diede una sberla sulla spalla destra e si sedette davanti alla nuova. Heather non riusciva a parlare, né comprendere ciò che stava provando: il suo era un misto tra la rabbia e la disperazione più assoluta, posta proprio tra due fuochi.
"Quel maledetto..." mormoro' "mi ha abbandonato, trattandomi come uno schifo...".
"Può capitare" commentò Eric "la vita è così".
Alessia lo guardò e poi Heather.
"C'è un motivo per cui l'ha fatto", disse la mora.
"No! Lui mi ha abbandonato, punto e basta".
"E ma allora sei cogliona".
Il padre la squadro' in malo modo, ma la figlia proseguì comunque.
"L'ha fatto per salvarti la vita. I Decepticon ti avrebbero ucciso sennò, e Starscream ha avuto il buonsenso di trattarti così".
"Non se ne è pentito".
"Cosa credi? Che si sarebbe messo a piangere davanti a Megatron? Lui non è stupido".
Heather rimase spiazzata dalla sicurezza di Alessia. Quella ragazza aveva sicuramente carattere, e la sua forza era un qualcosa che non aveva mai visto. La mora si sedette composta e sospiro'.
"Vuoi salvarlo vero?".
"No".
"No invece, sennò mi avresti chiesto chi?".
Heather sbuffo'.
"Sì, ma non so dove si trovi Verona".
"È a quaranta minuti da qui", rispose Eric.
"Ci si può raggiungere in treno?".
"Certo" rispose Anna "a Legnago c'è la stazione. Ti porta a Verona in meno meno tempo rispetto in auto".
Heather la guardò decisa.
"Quanto costano i biglietti?".

Quando arrivarono al quartier generale, Starscream si sentiva a pezzi; non era una sensazione a lui conosciuta, eppure gli dilaniava la Scintilla, il cuore dei Cybertroniani.
"Mi nascondi qualcosa?".
L'aereo non seppe dire se la voce di Megatron era un sollievo o un disturbo per quel momento così critico.
"No signore" rispose "stavo solo pensando".
"A che cosa?".
"A cosa faremo dopo".
"Semplice. Distruggere gli Autobot e sterminare la razza umana".
Starscream annui' per niente convinto, quando fece la sua comparsa Joshua Joyce, accompagnato da Wembley.
"Ottimo lavoro" disse il pelato con entusiasmo "e adesso abbiamo un altro Transformer".
"Abbiamo un corno", rispose Megatron.
Joshua lo guardò confuso.
"Io ho recuperato il mio sottoposto, sono io che comando i Decepticon. Non ti ubbideremo più".
Il quattrocchi guardò Wembley.
"Disattiva l'apparato C-17".
L'ingegnere premette un bottone su un piccolo telecomando che aveva tenuto in tasca, ma parve non accadere niente. Ci riprovò, e il risultato fu lo stesso.
"Ora vediamo come te la cavi pelato", fu il commento di Mohawk, prima del disastro.

Quando Heather raggiunse il palazzo della KSI, rimase sconcertata: stava andando a fuoco, e enormi frammenti precipitavano sul suolo millenario, staccandosi dal colosso di vetro e metallo. La gente che ne usciva indenna al cento per cento era poca, perlopiù ingegneri e meccanici. La ragazza si guardò attorno e perlustro' la zona: niente era rimasto della KSI, se non un quarto della struttura, ancora in piedi. Dei Decepticon neanche la traccia.
Dov'è...?
Continuò a investigare, ma non lo trovò; a mezzogiorno si ritrovò a vagabondare per la piccola metropoli, senza una meta precisa. Quando dovette prendere il treno per tornare a Bonavigo, fu allora che lo vide, sottoforma di aereo: parcheggiato in un angolo indisturbato della stazione, era più lucente che mai, splendente ai raggi del sole morente.
"Starscream!", urlò Heather, correndo verso il veicolo.
Il Transformer non si rivelò nelle sue forme originarie, rimanendo così com'era.
"Che ci fai qui?", domandò lui.
"Sei un idiota! Mi hai abbandonata in caserma!".
"Lo so".
"Ti credevo mio amico!".
"Lo so".
"Lo sai?! Eppure l'hai fatto!".
Si asciugo' una guancia, e si rese conto che era umida. Starscream entrò in modalità aereo e gliela accarezzo' con la punta dell'indice destro.
"Non sai quanto ho patito per averti abbandonata, ma quello era l'unico modo per salvarti".
Heather tiro' su col naso.
"I Decepticon...ti staranno cercando".
"No" sorrise "non mi cercheranno".
"Cosa ti rende così sicuro?".
"Mi credono morto, e un cadavere non è utile a nessuno".
La ragazza sorrise, e Starscream tornò ad essere un aereo, aprendo il vano per accedere al sedile del pilota. Heather salì a bordo e si mise le cinture.
"Dove la porto signorina?", domandò lui.
"In un bel posto. Scegli tu".
Starscream rise.
"Okay".
Con silenzio partì, ma la ragazza non sapeva che il bel posto dove la voleva portare era il cuore di quel Transformer che nessuno avrebbe più cercato.

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