Stefan 1.
Tornare a Mystic Falls dopo così tanti anni le fa venire la pelle d'oca.
Giulia era scappata dalla città in seguito a una pesante lite con il suo migliore amico, e ora, a distanza di anni, troppi, ha deciso di fare ritorno. Il fratello del suo ex migliore amico è riuscito a rintracciarla, chiedendole di tornare in città.
Mentre l'autobus supera il cartello con la scritta di benvenuto nella misteriosa cittadina, il sangue si gela nelle vene della ragazza, alla vista del corvo appollaiato sul cartello.
Per alcuni istanti segue con lo sguardo quel dannato uccello dalle lucide piume nere, finché non si convince a guardare nuovamente davanti a sé dove, nel sedile davanti, un signore sta leggendo il giornale della città.
Uno dei primi titoli che le saltano all'occhio, è quello di alcuni brutali omicidi avvenuti in città negli ultimi mesi.
Giulia deglutisce, sistemandosi le cuffiette nelle orecchie e tirando maggiormente sulla testa il cappello. Guarda fuori dal finestrino le prime costruzione che limitano il bosco prima di entrare a tutti gli effetti in città.
****
L'autobus si ferma e Giulia, recuperando il borsone nella cappelliera sopra di lei, scende a passo svelto tirando su fino al collo la zip del giubbotto.
Si guarda intorno spaesata.
La città è davvero cambiata da quando viveva lì.
In gruppetto di ragazzini le passano accanto, alcuni in bicicletta altri con lo skateboard. Tutti rumoroso e con la musica a palla nella piccola cassa che uno di loro porta legata intorno alle spalle, stile borsello.
Giulia rimane a guardarli finché non spariscono dietro un grande palazzo.
Quando ancora viveva in città, i ragazzini correvano per strada giocando a pallone o a rincorrersi. Le persone passeggiavano a braccetto chiacchierando, ora hanno tutti un cellulare attaccato all'orecchio.
Dall'altra parte della strada c'è una specie di bar in cui la gente entra ed esce di continuo.
Attraversa la strada stando attenta alle macchine e apre la porta del Mystic Grill.
Diversi gruppi di ragazzi sono seduti ai tavoli o intorno ai tavoli da biliardo, tutti a ridere e scherzare.
<<Posso aiutarti?>>.
Giulia si gira osservando a sopracciglia alzate il ragazzo biondo davanti a lei. Ha spalle larghe e indossa un grembiule nero sopra una t-shirt bianca e un paio di jeans scuri.
<<Si grazie. Sai, sono appena arrivata in città>> risponde la ragazza stringendosi nelle spalle. Il ragazzo le sorrise, appoggia il vassoio sul bancone e le allunga la mano <<sono Matt, benvenuta a Mystic Falls>> Giulia sorride presentandosi a sua volta.
<<Hai bisogno di un appartamento o simili?>> Chiede Matt facendola sedere al bancone, offrendole qualcosa da bere. <<In realtà sapevo che i Salvatore affittavano camere. È ancora così?>> Chiede lei bevendo un sorso di coca-cola. Matt inclina le sopracciglia. <<Una volta si, ora non so. Ci sono tanti bei posti a Mystic Falls. Perché proprio la villa dei Salvatore?>> Giulia si morde le labbra.
<<Mia nonna è stata in vacanza diverse volte qui e diceva di essersi sempre trovata bene nella villa dei Salvatore>> risponde velocemente la ragazza levandosi il cappello e dando una veloce pettinata ai capelli con la mano sinistra.
Matt non risponde, annuisce solamente tornando al suo lavoro.
Una volta pagato e salutato Matt, Giulia esce dal Grill venendo investita dall'aria fredda di novembre. <<Hey, scusami>>.
Giulia si volta mentre un brivido le attraversa la schiena. Il sangue si gela nelle sue vene e le mani iniziano a tremare.
La ragazza che le sta di fronte è la copia di una sua vecchia conoscenza. Ma era sicura che i cacciatori l'avessero uccisa con gli altri vampiri. Come può essere lì, davanti a lei?
<<Mi dispiace per il disturbo, mi chiamo Elena Gilbert e ho sentito la conversazione che hai avuto con Matt>> Giulia continua a guardarla con circospezione. Potrebbe davvero non essere Katherine nonostante la spaventosa somiglianza?
<<Sì, i Salvatore sono amici di famiglia>> risponde la ragazza. Elena le sorride. <<Se vuoi ti ci accompagno. Anche io sto andando là>> risponde sistemandosi la giacca.
Giulia accetta. Questa Elena è troppo gentile per essere Katherine.
****
Giunte davanti alla grande villa, le due ragazze scendono dalla macchina.
<<Cosa ti porta in questa tetra città?>> Le chiede Elena infilando le mani in tasca. <<Vecchie conoscenze e un rapporto da sistemare>> risponde Giulia sentendo l'adrenalina scorrere nel suo corpo.
La grande villa dei Salvatore le ha sempre messo una certa ansia; le grandi stanze decorate in vecchio stile, quasi sempre illuminate da una fioca luce; gli alti soffitti e l'arredamento antico le davano l'impressione che quella enorme casa fosse fuori dal mondo, bloccata in un altra epoca.
Le due ragazza, ormai sono entrate in confidenza, si avvicinano alla porta. Elena tira la corda e il campanello suona.
Si sentono dei passi, poi la porta sdi apre facendo fermare per un attimo il cuore di Giulia.
<<Guarda chi si è presentato alla mia porta. La bella Elena e l'immortale Giulia. Ce ne hai messo di tempo per arrivare>> afferma Damon Salvatore, sorridendo appena, squadrando la vecchia amica da capo a piedi, facendo solo lui sa quali strani e perversi pensieri. <<Aspetta, voi vi conoscete?>> Chiede Elena rimasta confusa. <<Oh sì. Giulia era la migliore amica di Stefan fin da quando erano bambini. Ma poi le cose hanno preso una brutta piega>> spiega Damon ad Elena. Giulia incrocia le braccia sentendo l'impulso di prendere a schiaffi il bel faccino del vampiro.
<<Anche tu sei un vampiro?>> Chiede Elena mentre seguono Damon verso il grande salotto. <<Un vampiro? No. La sua immortalità è ben peggiore>> continua Damon sollevando le sopracciglia e lasciandosi cadere sul divano scuro. <<Nel 1864 una strega l'ha maledetta per averle rubato l'amore della sua vita. L'immortalità è stato il prezzo da pagare. O meglio, il ritorno dalla morte>> spiega ancora il vampiro, portando alle labbra il bicchiere di scotch. <<Tu mi hai chiesto di venire Damon. Te lo ricordo>> afferma Giulia tirando fino ai gomiti le maniche della felpa. <<Tu non vedevi l'ora di tornare>> replica Damon.
<<Dovresti imparare a tenere la bocca chiusa Damon>> afferma Giulia leggermente infastidita marcando il suo nome. <<e dove starebbe il divertimento?>> ribatte lui.
<<Quindi se tu dovessi morire, torneresti in vita?>> Chiede Elena cambiando discorso, ancora seduta accanto a Giulia, sul divano posto di fronte a quello su cui il maggiore dei fratelli Salvatore sta seduto.
Giulia annuisce. <<come Caino in Lucifer>> afferma a braccia conserte, guardando la sua nuova amica con un sorriso tirato.
La porta si apre per poi richiudersi poco dopo. <<Damon, ci sei?>> Chiede quella voce che da oltre vent'anni Giulia non sentiva. Damon le sorride cinicamente. <<Ora ci sarà da divertirsi>> sussurra all'orecchio della ragazza, apparendo con uno scatto veloce accanto a lei.
Stefan entra in salotto, smettendo di sorridere alla vista delle tre persone davanti a lui.
Il silenzio è devastante: Giulia e Stefan non smettono di guardarsi, Elena vorrebbe spegnere la curiosità che le invade il cervello e Damon sembra essere l'unico divertito della cosa.
<<Non sapevo fossi in città>> rompe il silenzio Stefan sfilandosi la giacca di pelle e lasciandola sullo schienale delle poltrona.
Lui ed Elena si salutano con un bacio sulle labbra e Giulia vorrebbe solo sparire.
<<Damon mi ha chiesto di tornare>> spiega la ragazza. Elena distoglie lo sguardo dai due amici di vecchia data. Damon riprende a bere dal suo bicchiere sogghignando.
Stefan distoglie lo sguardo dalla ragazza e Giulia inizia a prendersela con se stessa per avere risposto alla telefonata di Damon.
<<Perché sei qui? Perché sei qui davvero?>> chiede il giovane vampiro giocando con il suo anello, uguale a quello del fratello maggiore.
<<Damon aveva le sue buone ragioni. Ma evidentemente non lo erano abbastanza>> detto questo, Giulia si alza dal comodo divano e esce dalla casa. Si sente quasi offesa. Dopo vent'anni non si aspettava certo un caloroso abbraccio, ma neanche tutta questa freddezza. Non dopo tutto ciò che hanno passato.
<<Sei stato un po' duro con lei, fratello>> afferma Damon allungando un braccio lungo lo schienale. <<Non iniziare Damon>> ribatte Stefan appoggiando la spalla contro il muro accanto al grande e decorato camino. <<Lei vuole solo sistemare le cose Stefan>> la difende il maggiore alzando la voce. Oltre a Elena, nessuna ragazza è mai stata così a cuore ai fratelli Salvatore. Non dopo Katherine.
<<Che cosa è successo tra voi?>> Chiede Elena facendo uscire dalle labbra quella domanda che le brucia la gola. <<Ti ci metti anche tu adesso?>> Chiede brusco Stefan lasciando la stanza di corsa.
Damon ed Elena rimangono soli. <<Damon, cosa è successo tra loro?>> Chiede nuovamente la ragazza.
<<È una lunga storia>> risponde lui guradando dritto difronte a se.
****
<<Damon me lo aveva detto che ti avrei trovata qui>> dice Elena restando a qualche passo di distanza da Giulia. Quest'ultima rimane a fissare le pagine del libro che ha davanti agli occhi, aperto ad una pagina a caso sul tavolo.
<<C'è silenzio in biblioteca. Mi aiuta a pensare>> risponde la ragazza sfogliando pagina. Elena si siede davanti a lei. <<Damon mi ha raccontato quello che è successo. A grandi linee>> inizia la castana. Giulia alza lo sguardo dal libro, chiudendolo di scatto. <<a davvero? E cosa ti ha detto?>> chiede la ragazza incrociando le braccia sul tavolo, socchiudendo gli occhi infastidita. <<avete litigato molto tempo fa. Vi siete detti delle cose molto cattive e da allora non vi parlate più>> risponde la sosia di Katherine con sguardo triste. Giulia distoglie lo sguardo sorridendo amaramente. <<per lui sarebbe stato meglio se fossi morta nel 1864, magari per una malattia; che magari mi sposassi e avessi una famiglia; diceva sempre che se avessi avuto un figlio si sarebbe dovuto chiamare come lui; sarei dovuta morire di vecchiaia. Era il mio migliore amico, Elena, e lui voleva vedermi invecchiare e morire. Lui sarebbe rimasto qui, diciassettenne per sempre. Io non dovevo farlo>> la spiegazione viene interrotta dal respiro affannato della ragazza che cerca di fare appello a tutta la sua forza per non lasciarsi andare ai sentimenti. <<quella sera del 14 agosto 1985 lui mi disse che sapermi morta era un'esistenza migliore di avermi per sempre accanto a se>> mentre una lacrima riga le guance di entrambe, Giulia raccoglie la sua roba e esce dalla biblioteca, lasciando Elena sola con i suoi pensieri.
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