Kol 7.
Giulia apre gli occhi di scatto. Il collo le scrocchia a ogni piccolo movimento. Ha sempre odiato quell'orribile scricchiolio che fanno le vertebre del collo spezzato quando, al risveglio, guarisce come per magia.
Guardandosi intorno si trova ancora nel bar pieno di cadaveri lasciati dal passaggio di Kol.
Si alza a fatica, ancora intorpidita e barcolla appoggiandosi al bancone sporco di sangue. Sospira gemendo dal male causato dalla schiena incriccata. <<che figlio di puttana>> sussurra sorridendo, ricordando i vecchi tempi in cui capitavano spesso cose così quando litigavano.
Osserva la sua mano ricoperta dalla ferrosa sostanza rosso scuro, ormai quasi del tutto coagulata. Si lecca le dita e un poco di forza ritorna ad attraversarle il corpo.
Aprendo la porta del bar porta la mano al petto, assicurandosi di portare al collo la sua collana che la protegge dal sole. Cammina nel parcheggio mentre la luce dell'alba illumina di arancione il cielo. Apre la portiera della sua auto e si siede al posto di guida. Davanti a lei, appiccicato sul cruscotto, c'è un post-it rosa fluo.
"Sei sempre testarda e sexy, proprio come ti ricordavo"
Riporta il biglietto, facendola sorridere. Girandolo, trova l'indirizzo di una vecchia villa vittoriana alla periferia di New Orleans. Porta il telefono all'orecchio e attende che la sua amica risponda.
Ricorda perfettamente quella villa e le grandi feste che dava la ricca e antipatica proprietaria.
Accende il motore ed esce dal parcheggio, guidando verso la città degli originali.
<<Giulia, sei sparita. Che cosa è successo?>> chiede Rebekah irritata per l'assenza dell'amica. <<problemi con la cervicale>> risponde Giulia ridacchiando. <<Preparati. Stasera andiamo ad una festa>> continua euforica, guardando la strada davanti a se. <<fammi capire bene.. sparisci per due giorni e ora ritorni all'improvviso con un invito per una festa?>> chiede l'originale. In sottofondo si sente Klaus discutere animatamente con Elijah. <<Si, esatto>> risponde, facendola sospirare. <<mandami l'indirizzo, ci vediamo li>>
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<<Sei sicura di quello che stai facendo?>> chiede Rebekah guardando l'amica specchiarsi. Quest'ultima sospira. <<quando si ha a che fare con Kol, non si è mai sicuri di nulla>> risponde Giulia voltandosi a sorridere all'amica. Rebekah le stringe la mano fredda come il ghiaccio. <<non te lo avremmo mai chiesto se non avessimo saputo della tua influenza su nostro fratello>> le dice sentendosi in colpa. Sa quanto la ragazza sia innamorata di Kol, ma sa anche che lei è l'unica persona che può fermarlo per un po'. <<chi lo ha risvegliato?>> chiede mentre insieme escono dalla stanza della Originale. <<non lo sappiamo. Qualche giorno fa abbiamo trovato la sua bara aperta e dentro il pugnale>> risponde Rebe aprendo il portone di casa Mikaelson.
Giulia attraversa il giardino interno mentre le mani iniziano a tremarle. Ha già tradito Kol una volta. L'idea di tradirlo ancora non le piace affatto.
Giulia varca la porta della villa accanto a Rebekah. Le eleganti persone che riempiono la sala d'ingresso si voltano a guardare le due vampire. Sussurrano tra di loro, fingendo di bere dai loro flute di cristallo. <<dici che siamo fuori luogo?>> chiede Giulia sistemandosi i lunghi guanti bianchi, in netto contrasto con l'elegantissimo abito rosso tempestato di brillanti. Rebekah sistema la scollatura dell'abito blu. <<scopriamolo>> risponde camminando verso il tavolo posto come bar lasciando che il profondo spacco metta in mostra la sua gamba sinistra.
Imitando l'amica, Giulia attraversa il piano terra della villa facendosi spazio tra gli ospiti sospettosi e guardinghi. Tra di loro ci sono umani, vampiri, streghe e lupi mannari. Il garden district è una zona neutrale della città. L'unico posto nella città più sovrannaturale delle Louisianan in cui le creature sovrannaturali e gli umani convivono senza minacce e in pace.
Scende le scale che dal portico sul retro conducono al giardino sollevando appena la gonna dell'abito. Alza lo sguardo ricambiandolo con quello delle persone che si spostano lasciandola passare.
<<hai sempre attirato l'attenzione>> le sussurra una voce all'orecchio, facendola rabbrividire. Le accarezza le spalle nude e il collo mentre la ragazza gioca con il manico del sottile e leggero calice di cristallo. <<e tu sei sempre stato prevedibile Kol>> risponde lei, voltando la testa per guardarlo. Il "giovane" originale è estremamente sensuale e affascinante nell'elegante e nero completo da sera. Restano a guardarsi per svariati minuti in silenzio. I loro sguardi parlano per loro. Ogni loro ricordo rivive nella loro mente, proiettandosi nei loro occhi uniti in uno sguardo di desiderio. Kol e Giulia si sono mancati tremendamente in questi anni. Spesso e volentieri tra loro scoppiava una guerra che finiva con uno dei due morto per alcune ore. Ma poi, come il sole dopo una tempesta, si riunivano e si amavano come se fosse sempre l'ultima volta. Nel loro cuore, c'è un posto che non può essere riempito. E sarà sempre e solo occupato dall'altro.
Kol le afferra il mento con la mano, fa sfiorare le punte dei loro nasi e Giulia chiude gli occhi. <<tu cerchi sempre di portarmi sulla retta via>> le sussurra Kol sfiorandole le labbra con il pollice. <<perchè ti amo>> le risponde lei lasciandolo sorpreso. Le stringe la mano e Giulia lo attira a se. <<andiamocene da qui>> le sussurra prima di appoggiare il flûte sul tavolo del buffet e trascinarlo con se attraverso l'enorme giardino della villa. Ciò che accade tra gli alberi è un altro dei loro bellissimi ricordi.
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