Kol 1..
Firenze 1478
Non c'è niente di meglio che restare sotto le coperte con le finestre aperte e il cinguettio degli uccellini sugli alberi del giardino. Giulia si gira su un fianco, voltando il viso verso la finestra. Un improvviso calore si diffonde contro la sua schiena nuda e un braccio le stringe i fianchi. Un paio di labbra si posano sulla sua spalla, risalendo con una scia leggera verso il collo, provocandole una scossa di brividi lungo il corpo. Giulia sorride e pian piano inizia a svegliarsi. <<Buongiorno piccola>> sussurra Kol al suo orecchio, solleticandone la guancia con alcune ciocche di capelli che gli ricadono sul viso. Giulia socchiude gli occhi girandosi sulla schiena. Passa le punte delle dita sul viso del ragazzo percorrendo il suo profilo, gli accarezza le labbra facendogliele dischiudere. Continua ad accarezzarlo lungo il collo e giù suo petto. Kol la osserva attentamente come se fosse la creatura più bella che i suoi occhi abbiano mai incontrato. <<Sei bellissima Giulia>> le sorride giocando con una sua ciocca di capelli. Si sposta mettendosi sopra di lei, sorreggendosi con le braccia e chinando la testa per poterla baciare.
Con una mano le accarezza il fianco facendola rabbrividire prima di stringerle la coscia, portandosi la gamba della ragazza dietro la schiena, facendo così cadera le lenzuola stropicciate. L'aria fresca della primavera che proviene dalla finestra aperta, fa rabbrividire entrambi quando entra in contatto con i loro corpi ancora nudi dalla notte appena passata.
La porta si spalanca facendoli sobbalzare. <<Giulia, tuo padre è qui>> afferma Rebekah entrando nella stanza preoccupata, facendo gelare il sangue nelle vene dei due amanti. Giulia scaraventa Kol di lato, facendolo cadere a terra. La ragazza si infila la vestaglia e lega i laccetti nella zona del busto osservando il suo amante rivestirsi in fretta e furia. Dal piano inferiore provengono delle grida e il suono di un paio di oggetti che vanno in frantumi. Rebekah appare vicino alla coppia sparendo dalla finestra col fratello giusto in tempo. Quando la porta viene spalancata una seconda volta mostrando il padre della ragazza su tutte le furie. <<Lui dov'è? Dove l'hai nascosto?>> Grida l'uomo su tutte le furie afferrando la ragazza per un braccio e strattonandola. <<Non so di cosa stare parlando padre>> afferma la ragazza spaventata. <<Tu hai infranto l'onore della famiglia Giulia>> a quell'affermazione gli occhi della ragazza si fanno lucidi e alcune lacrime le solcano le guance. <<Padre non era mia intenzione recarvi un tale dolore>> cerca di scusarsi senza smuovere il padre. <<Non parlare, non replicare e non rispondere. L'unica figlia femmina è una maledizione>> continua a gridare l'uomo strattonando la figlia fino a farla cadere a terra, andandosene tra un imprecazione e l'altra lasciando la figlia sola.
Due braccia si cingono intorno al corpo della ragazza, dandole un minimo di sollievo. Lei si aggrappa con tutta la forza e la disperazione alla camicia bianca di Kol che cerca come può di consolarla.
<<Non piangere mia dolce Giulia. Parlerò con tuo padre se questo potrà darti un po' di conforto>> afferma lui accarezzandole i capelli. <<No è una follia. Lui è un cacciatore Kol e non esisterebbe un secondo a pugnalarti>> afferma lei nascondendo il viso nell'incavo del collo del suo amante. <<Non posso morire con un semplice pugnale, ricordi?>> le parla dolcemente lui, accarezzandole il viso asciugandole le guance. Giulia prende un profondo respiro cercando di calmare il suo pianto. <<Non voglio perderti Kol>> sussurra lei guardandolo negli occhi, accarezzandogli il collo. Lui la bacia sulle labbra. <<Troveremo un modo Giulia, te lo prometto>>.
Per mesi i due hanno continuato a vedersi in gran segreto. Suo padre oramai quasi non le rivolgeva la parola e aveva iniziato ad intensificare l'addestramento dei sui fratelli. Più esperti cacciatori in famiglia e prima la minaccia dei vampiri sarebbe finita.
Ovviamente Giulia era all'oscuro degli spostamenti dei cacciatori, tutte le famiglie sapevano che lei stava dalla loro parte.
Ma bastò una sola notte, una notte di fuoco e vendetta per spezzare le alleanze, per avvelenare il sangue di una nobile casata fiorentina votata alla caccia ai vampiri.
Mai come quella notte, durante uno degli incontri segreti dei due amanti, la vita e la morte furono così legate.
Kol aveva tenuto nascosto ai fratelli il luogo in cui avrebbe incontrato Giulia, nessuno lo sapeva tranne loro.
Verso l'alba, quando ormai il tempo a loro disposizione era finito, il padre di Giulia seguito da altri cacciatori giunsero sul posto. L'uomo, accecato dall'orgoglio, cercò di combattere il vampiro originale. Alzò il braccio la cui mano impugnava un paletto di legno. Ma quando lo abbassò con tutta la sua forza andò a colpire il petto della ragazza che, mossa dall'amore verso Kol, si mise tra i due. In un istante stramazzò tra le braccia dell'amato.
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