Klaus 8.


Giulia si gira sul fianco, sospirando profondamente. Per tutta la notte la sua mente è rimasta fissa su un solo pensiero: quello che Klaus ha fatto alla sua famiglia.  Ora sa che questo avvenimento l'ha spinta a cancellare dalla sua memoria ogni ricordo legato all'originale.
Allunga il collo per guardare il suo cellulare lasciato sul comodino accanto a lei. Preme due volte il dito sullo schermo fino a farlo accendere. 07:00am.
Sbuffa ancora e nasconde la faccia contro il cuscino, stringendolo tra le braccia. Chiude gli occhi nell'istante in cui percepisce la presenza di Klaus. Lui, infatti, è in piedi accanto alla porta. Si sta assicurando che la ragazza stia bene. Convinto che stia ancora dormendo, socchiude la porta lasciando la stanza. 
Giulia si gira a pancia in su, guardando il soffitto alto. Accanto a lei il profumo dell'ibrido è ancora intenso, ma il materasso è freddo segno che l'uomo si è alzato da diverso tempo.  Accarezza il cuscino lentamente mentre un piccolo sorriso le nasce sulle labbra. La sua mente è fissa su un ricordo, un preciso momento. Stessa stanza in cui è lei adesso, stesso letto e la pioggia che batteva contro le vetrate. Lei e Klaus erano stesi a letto, ancora nudi e nascosti sotto le coperte invernali. Giulia gli accarezzava la guancia mentre si guardavano sorridendo. Era felice in quel momento. Innamorata di quell'uomo che dal primo momento era riuscito a farle perdere la testa. Irascibile e spesso iracondo, ma tremendamente dolce e protettivo verso di lei. 
Giulia si mette seduta sistemando le maniche della larga felpa con cui ha dormito. Appoggia i piedi a terra, legandosi i capelli ed esce dalla stanza sbattendo velocemente gli occhi per ricacciare indietro le lacrime.
<<buongiorno Giulia>> afferma l'ibrido agitando il pennello nel bicchiere d'acqua. Lei gli risponde con un leggerissimo sussurro. <<che cosa farai oggi?>> chiede muovendo il pennello sulla tela davanti a lui. <<torno a Mystic Falls. Ho delle cose da fare e nessuno ha mie notizie da diversi giorni e poi sei nella tua città. Non hai bisogno di me>> risponde con freddezza la ragazza, grattandosi il retro del collo. <<sei più al sicuro qui con me che a Mystic Falls con i Salvatore>> ribatte lui estremamente serio e sull'orlo di infastidirsi. <<oh certo, l'assassino della mia famiglia mi ha rapita. Che c'è di meglio di questo?>> sussurra con sarcasmo lei, dimenticando che l'uomo dietro di lei può sentirla. Con uno scatto le arriva a pochi centimetri di distanza, facendola sussultare dallo spavento. <<spostati Niklaus>> afferma Giulia a denti stretti. <<tu non lascerai la città senza il mio permesso>> ribatte lui con tono basso. <<potrei non darti ascolto>> lo sfida, guardandolo dritto negli occhi. <<non ti conviene>> risponde minaccioso. <<non sono un animale da tenere in gabbia>> dice con rabbia la ragazza  dandogli una spinta, senza spostarlo di neanche mezzo millimetro. <<quei cacciatori punteranno a te per arrivare a me Giulia>> dice lui, iniziando a perdere la calma. Lei ridacchia. <<è solo di te che ti importa. Non te ne frega nulla se io me ne vado o resto. Per te sono solo una pedina nella tua stupida partita>> risponde passandosi le mani sul volto, iniziando a credere che di lei all'ibrido originale non sia mai importato nulla. <<di te a me importa più di quanto credi. Se te ne vai non potrò proteggerti Giulia e se ti facessero del male per arrivare a me non lo sopporterei>> spiega alzando la voce, sentendosi ferito dal pensiero della ragazza. Si allontana da lei stringendo i pugni e tenendo gli occhi chiusi e respirando lentamente e profondamente. <<perchè lo hai fatto? Perchè hai deciso di cancellarmi dalla tua mente?>> chiede dopo svariati minuti di silenzio. <<Avevo paura che non ci fosse più un briciolo di umanità in te e non volevo credere che tu potessi essere davvero diventato il mostro che fingi di essere>> risponde Giulia abbassando la testa, stringendosi nelle spalle. <<in un attimo ho visto il mostro che veniva descritto da tutti quelli che ti hanno conosciuto e che sono rimasti in vita per poterlo raccontare. In pochi attimi ho iniziato a pensare se ti conoscessi davvero, se l'uomo di cui mi ero innamorata non fosse solo una maschera di quell'uomo terrificante e spietato>> continua appoggiando la testa contro il muro alle sue spalle, chiudendo gli occhi mentre Klaus le si avvicina nuovamente. Le appoggia le mani sulle spalle, accarezzandogliele lentamente mentre osserva la sua espressione triste. <<ti ho detto il motivo per cui ho fatto quello che ho fatto Giulia. Non era più la tua famiglia>> dice, con tono decisamente più calmo e basso. Lei lo abbraccia iniziando a piangere contro il suo petto. Lui la stringe a se, iniziando ad accarezzarle i capelli. 

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