klaus 5..
Giulia rimane seduta al bancone del pub di una città che non conosce. Tra le mani un bicchiere di whisky ancora pieno. Si sente gli sguardi di alcuni degli uomini presenti nel locale, ma lo sguardo dolce e, allo stesso tempo, sicuro della barista la rassicurano.
Accende nuovamente il cellulare, appoggiato accanto alla sua mano, per vedere l'ora. Sospira. <<è in ritardo?>> chiede la donna dall'altra parte del bancone tirato a lucido. <<l'uomo che aspetti, è in ritardo?>> chiede strofinando l'interno di un bicchiere con uno straccio bianco. <<solo di un quarto d'ora>> risponde infilano il cellulare nella tasca della giacca di pelle bordeux. <<magari ha avuto un contrattempo>> ipotizza la donna dai capelli corti e biondi. Giulia sa che glielo dice solo per sollevarle il morale. <<si, sarà così>> sussurra la ragazza portando il bicchiere alle labbra ricordando la loro ultima conversazione, avvenuta tre giorni prima:
Giulia sta uscendo da scuola. Il vento le scompiglia i capelli. Il parcheggio è vuoto visto che tutti gli studenti sono a casa da un bel pò.
Lei è rimasta per aiutare con un progetto di scienze.
Si avvicina di fretta alla sua macchina e inizia a cercare nella borsa le chiavi, bloccandosi in un istante quando una figura più alta di lei si riflette contorta sul vetro del finestrino. Con uno scatto si volta, ricominciando a respirare. <<buonasera amore; non volevo spaventarti>> afferma Klaus sorridendo, restando davanti alla ragazza con le mani nelle tasche dei vecchi jeans. <<ciao Klaus. La prossima volta, avverti>> risponde Giulia ricambiando il sorriso dell'ibrido originale. Lui alza la mano sinistra fermandosi a pochi centimetri dal viso della ragazza. <<ho provato per alcuni giorni a parlarti ma mia sorella è molto protettiva nei tuoi confronti>> dice inumidendo le labbra con la punta della lingua e spostandole alcune ciocche di capelli dietro l'orecchio. <<volevi vedermi?>> chiede la ragazza mordicchiando l'interno del labbro inferiore. <<penso che dovremmo conoscerci meglio>> risponde Klaus alzando le sopraciglia. Giulia sposta il peso sull'altra gamba. <<ah davvero? Perchè?>> chiede stringendosi nella giacca di pelle. Klaus avvicina nuovamnete la mano al viso della ragazza per poterle prendere il mento tra l'indice il pollice. <<perchè ho finito le ragioni per non farlo>> risponde guardando le labbra della ragazza. Klaus si avvicina facendo indietreggiare Giulia fino a farla appoggiare contro la macchina. Lei sente il respiro caldo dell'ibrido sulla sua pelle. Socchiude le labbra per poter prendere più aria possibile. Ma nulla succede. Lui le apre solo la portiera. <<tra tre giorni fatti trovare alle otto in questo posto>> dice lui iniziando a digitare velocemnte qualcosa sul suo cellulare, permettendo a Giulia di chiudere gli occhi e prendere un profondo respiro. Il suo cellulare suona nella sua borsa. <<ti ho mandato l'indirizzo. Ci vediamo li amore>> dice prima di sparire con la stessa velocità con cui è comparso.
La porta del locale si apre e qualcuno si avvicina a Giulia. Una mano con un anello si posa sulla sua mano. Klaus è in piedi vicono alla ragazza ma non ha un bell'aspetto. <<Klaus, stai bene?>> gli chiede Giulia ma l'ibrido non le risponde. Solo ora che lo guarda meglio si accorge del sangue sulla sua maglia scura e sul suo collo. <<Klaus che cosa succede?>> le chiede la ragazza preoccupata. <<sei ferito?>> chiede pura sapendo che non è così facile fargli del male. <<non è mio questo sangue>> dice lui prima di prendere le cose della ragazza e pagare il conto per lei. <<Klaus cosa...>> <<dobbiamo andare>> afferma abbastanza duramente, facendola sussultare e trascinandola fuori dal bar fino alla sua macchina. <<Klaus puoi dirmi cosa sta succedendo?>> chiede ancora Giulia facendo fermare l'ibrido fuori dalla macchina. <<ti spiegherò tutto quando saremo arivati>> risponde mettendosi alla guida dell'auto della ragazza. <<arrivati dove? Dove stiamo andando?>> <<a New Orleans>> risponde iniziando a guidare sulle desolate strade statali. <<cosa andiamo a fare a New Orleans?>> <<fai troppe domande>> risponde freddamente lui stringendo la mano destra sul cambio. <<Klaus, dimmi cosa sta succedendo>> afferma la ragazza guardnaodlo seria. <<cacciatori. Sono qui per me>> risponde solo, senza distogliere lo sguardo dalla strada. <<I fratelli Winchester ti preoccupano?>> chiede la ragazza senza suscitare il minimo cambio d'umore nel giovane uomo accanto a lei. <<Questi sono veri cacciatori. Addestrati ad uccidere vampiri con il minimo sforzo e conoscono i segreti che riguardano gli originali>> risponde.
Giulia appoggia la mano sulla sua e la vista le si fa annebbiata. Davanti ai suoi occhi vede un lungo corridoio che divide una serie infinita di porte a saracinesca di ferro, tutte chiuse da pesanti lucchetti, e tutte contrassegnate da un numero a quattro cifre. La porta numero 7452 è aperta e al suo interno la lampadina appesa al muro lampeggia. Klaus è in piedi al centro della stanza ricoperto di sangue e a terra intorno a lui ci sono tre uomini che Giulia non riese a vedere in volto.
Sbatte le palpebre alcune volta cercando di decifrare ciò che ha appena visto. L'ibrido sembra accorgersi del momentanei e improvviso cambio di umore della ragazza, appoggia una mano sulla sua gamba e la guarda per aluni secondi. <<non volevo trascinarti in questa storia Giulia, ma voglio che tu stia al sicuro. E l'unico modo per saperti al sicuro è tenerti vicina a me>>
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