klaus 3.
La pioggia batte costante da un paio di giorni.
Non potendo andare da nessuna parte, Giulia ha deciso di restare a casa e rilassarsi.
Finalmente, non avendo ne Rebekah ne Elijah tra i piedi ha tutto il tempo per dedicarsi a se.
Riempie la vasca di acqua calda, facendoci sciogliere all'interno dei sali profumati e una quantità industriale di sapone, creando così una montagna di schiuma bianca.
Accende un paio di candele sparpagliate per tutto il bagno e lascia che il cellulare riproduca la sua playlist preferita.
Sì spoglia ed entra nella vasca, lasciandosi avvolgere da quel caldo e profumato abbraccio.
Chiude gli occhi lasciandosi cullare dalla musica e dal tepore che le scioglie i nervi e i muscoli. Piega la gamba e il ginocchio supera la superficie.
Senza neanche rendersene conto, inizia a giocare con uno dei piccoli ciondoli agganciati alla sua cavigliera. Il suo respiro rallenta e improvvisamente strizza maggiormente gli occhi quando una luce accecante, come quella del flash di una macchina fotografica, le colpisce le palpebre.
Scivola lungo la vasca ritrovandosi completamente immersa sotto la superficie.
Nella sua mente si fa sempre più nitida un'immagine:
un bosco, una coperta rossa e un giovane uomo che le sorride, ma non ne scorge a pieno i lineamenti.
È come se fosse coperto da uno strato di nebbia.
Lui le lega il bracciale intorno alla caviglia, le bacia il dorso del piede salendo con una scia di baci verso la caviglia e ancora su lungo la gamba fino al ginocchio.
Giulia prende il viso dell'uomo tra le mani e lo tira a se, baciandolo sulle labbra mentre lui si attende su di lei, tenendo il ginocchio sinistro tra le sue gambe e il destro all'esterno.
Giulia spalanca gli occhi e riemerge dall'acqua ormai raffreddata. Prende un profondo respiro e porta i capelli bagnati dietro la testa con entrambe le mani, facendole poi scorrere sul viso.
In fretta esce dalla vasca coprendosi con l'accappatoio.
Leva il tappo facendo scorrere l'acqua e spegne la musica.
Quella sottospecie di sogno le tormenta la mente. Ha quasi la sensazione di sentire le labbra di quell'uomo sulla sua pelle.
__**__
Continua a pensare a quella sorta di visione per tutto il resto del pomeriggio finché il costante e insistente suono del campanello non la fa sussultare.
Si alza dal divano stringendo le maniche del maglioncino nelle mani e va ad aprire.
<<Finalmente, è tutto il pomeriggio che ti cerco>> afferma Rebekah entrando in casa.
Lascia l'ombrello fradicio di pioggia nel contenitore di metallo accanto alla porta e si sfila la giacca. <<Scusami, ha avuto la testa altrove>> sì scusa Giulia guidano l'amica in cucina.
Le due non proferiscono parola e la vampira inizia a sospettare che ci sia qualcosa di strano nell'amica. <<Cosa mi sono persa?>> chiede appoggiandosi all'isola in marmo. <<Sembra che tu abbia visto un fantasma>> continua ricevendo come risposta un'alzata di spalle.
Rebekah sbuffa.
<<Quel filtro ti ha resa davvero strana amica mia. Non sei la solita Giulia>> afferma la bionda giocherellando con le tovagliette a quadri verdi e bianchi. <<Lo so. È come se fossi entrata in una stanza senza ricordarne il motivo>> spiega la ragazza passandosi le mani sugli occhi. Rebekah annuisce e la trascina con sé in camera della ragazza. Giunte nella stanza, Rebekah inizia a rovistare in giro alla ricerca di qualcosa. <<Cosa cerchi?>> Le chiede Giulia vedendo l'amica a testa in giù che cerca sotto il suo letto.
Quando si rialza ha tra le mani una scatola piatta, come quella di un vestito. Giulia si avvicina. <<Che diavolo è?>> Chiede guardando la scatola come se al suo interno ci possa essere una bomba. <<Non lo so. Non mi hai mai mostrato il suo contenuto>> afferma l'originale alzando l'angolo della bocca in un mezzo sorriso. <<Ora credo che sia arrivato il momento per farlo>> continua l'originale.
È strano che Giulia non ricordi di quella scatola color Tiffany sotto al suo letto, ne il contenuto di questa.
Giulia solleva il coperchio mostrando il contenuto alla luce del sole che irrompe dalla finestra. <<Sono disegni>> afferma Giulia.
Rebekah inizia a passarli uno dopo l'altro.
Sono tutti disegni di paesaggi, animali o qualche suo ritratto.
Proprio uno di questi attira la sua attenzione.
Lo prende tra le dita e il contatto tra la carta e i suoi polpastrelli le provoca la stessa reazione di qualche ora prima.
Per la seconda volta, delle immagini che lei non ricorda si insinuano nella sua mente.
Una stanza scura, senza finestre, illuminata solo dal lampadario e da qualche abatjour. La stanza è disseminata di tele e quadri. Sul grande tavolo un mare di fogli, tra cui il ritratto che le ha provocato questa sorta di visione. Lei lo prende in mano si vede fare un commento e poi una mano cercare di riprendere il foglio. La stessa sagoma del precedente ricordo appare davanti ai suoi occhi, le stringe le braccia intorno ai fianchi e la bacia facendola appoggiare contro il tavolo.
<<Giulia!>> grida Rebekah scrollando l'amica che, sbattendo le palpebre un paio di volte torna alla realtà. <<Che ti succede?>> Le chiede l'amica nascondendo la preoccupazione. Giulia lascia il ritratto nella scatola e scuote la testa <<sto bene. Ho solo tante cose per la testa>> risponde grattandosi la fronte.
<<Tu sai dove ho preso questa?>> Chiede a Rebekah dopo alcuni minuti di silenzio. La vampira esita per un istante. <<Magari te l'ha regalato qualcuno>> ipotizza sorreggendosi con un braccio, nonostante lei conosca la verità.
<<Perché me lo chiedi?>> Le chiede l'originale alzando un sopracciglio. Giulia abbassa la testa e alza le spalle. Prima o poi parlerà alla sua migliore amica di queste "visioni", ma prima vuole capire lei cosa le sta accadendo.
__**__
Con il passare dei giorni Giulia non ha più avuto altre visioni, ma quella sagoma sgranata è costantemente impressa nella sua mente.
Anche mentre resta seduta al tavolo del grill la sua mente è occupata da quella figura, non ascoltando le parole di Rebekah. <<...quello verde è più sexy. Giulia, mi stai ascoltando?>> Le chiede Rebekah schioccando le dita davanti al viso dell'amica.
<<Certo, ma non credo che vada bene per la cerimonia>> afferma Giulia guardando le foto stampate davanti a lei, sul tavolo.
<<È un concorso di bellezza, essere sexy è un obbligo>> ribatte la vampira mentre il suo cellulare inizia a squillare.
Sì alza per andare a rispondere lasciando Giulia sola con i suoi pensieri e con le foto dei vestiti selezionati dall'amica.
<<Se mi permetti, trovo questo più adatto. Il nero ti dona di più>> afferma una voce.
Giulia alza lo sguardo incontrando quello di un giovane uomo affascinante.
Lui le allunga una di quelle stampe e Giulia si sofferma a guardarlo; i capelli castano chiaro, un leggero strato di barba e due splendidi occhi chiari illuminati da un sorriso appena accennato. Una serie di collanine messe in evidenza dallo scollo a V della maglia beige.
Prende la foto dalla sua mano facendo sfiorare le loro dita, provocando i brividi lungo la schiena della ragazza. <<Grazie per il consiglio..>> si ferma aspettando di sapere il suo nome. <<Chiamami Nic>> risponde lui baciandole la mano prima di andarsene.
La sensazione delle sue labbra sulla sua pelle non le è per nulla sconosciuta. Ha la sensazione di averlo già conosciuto in un qualche modo.
Rebekah torna al tavolo e sbuffa lamentandosi di suo fratello Kol. <<Hai preso una decisione?>> Chiede all'amica che, sorridendo, le passa la foto suggerita da Nik. <<Va bene. Pranziamo e andiamo a prenderlo>> risponde Rebekah notando che l'amica ha ricominciato a sorridere dopo settimane.
__***__
Dopo la stancante giornata di shopping con la vampira originale, Giulia si è infilata sotto le coperte con l'idea di dormire fino a tardi.
Una folata di vento entra dalla finestra spostandole alcune ciocche di capelli davanti al viso. Un tocco leggero le scosta le ciocche, accarezzandole il viso rilassato.
Girandosi stringe il braccio intorno al busto di qualcuno e appoggia la guancia contro il suo petto.
Nic, sdraiato accanto a lei, la guarda dormire. Le accarezza i capelli e l'avvicina a se.
<<Sarai di nuovo mia Giulia. Questa è una promessa>> sussurra beandosi di aver ancora tra le braccia la ragazza che ama.
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