Elijah 3..

Il giardino della villa è illuminato da piccoli fiori di vetro colorato che fungono da porta candele. Le voci e la musica sono attutite dalle pareti della villa, rendendo più facile la comunicazione tra i due.

Elijah cammina con una mano in tasca mentre l'alta si muove leggermente accompagnando le parole dell'originale. <<Quando ho conosciuto tua nonna lei era forse più giovane di te. Aveva un sorriso contagioso ed era impossibile tenerle nascosto qualcosa>> alle parole di Elijah, Giulia non può fare altre che sorride.
Sentire che la sua amata nonna non è cambiata dagli anni sessanta la rassicura.

<<A lei non faceva paura sapere che l'uomo con cui passava così tanto tempo fosse un vampiro?>> Chiede la ragazza tenendo la mano stretta intorno al braccio sinistro. Elijah continua a guardare davanti a sé, alzando un angolo delle labbra in un sorriso appena visibile. <<Mistyc falls è sempre stata una città fuori dal comune>> risponde lui guardandola di sbieco.

<<Posso farti una domanda?>> Chiede Giulia dopo alcuni attimi di silenzio. Lui annuisce. La ragazza serra le labbra riducendole ad una linea sottile. <<È vero che sei un originale?>> Chiede sollevando di pochi millimetri la gonna del vestito per non sporcarlo. Elijah annuisce nuovamente. <<Io e i mie fratelli siamo i primi vampiri, con il passare dei secoli coloro che abbiamo trasformato hanno trasformato altri, diffondendo questo "potere" per il mondo>> spiega lui.

<<Quindi siete come tutti gli altri vampiri?>> Chiede facendo esitare il suo interlocutore. <<Non esattamente. Alcune piccole clausole ci differenziano dagli altri vampiri>> risponde porgendo la mano sinistra alla ragazza per aiutarla a scavalcare una fila di cespugli di fiori. <<Ad esempio?>> Chiede lei davvero curiosa.
Giulia di vampiri ne conosce diversi, ma mai ha avuto l'onore di poter conoscere i segreti di un originale.
<<Non è così facile liberarsi di noi>> afferma Elijah mentre guida la ragazza lungo un vialetto di sanpietrini, restando però al suo fianco.
<<Un paletto non vi uccide?>> Il vampiro sorride nel constatare che la ragazza in sua compagnia non è uguale alla sua vecchia amica sono nell'aspetto. <<Un paletto qualsiasi ci ferisce, ma non ci uccide. Solo un paletto di quercia bianca può essere letale>> risponde guardando a terra. <<Hai forse intenzione di ucciderci?>> Chiede lui fermandosi e guardando la ragazza. Lei scuote la testa <<perché tentare il suicidio?>> Risponde lei ricominciando a camminare. <<quindi la quercia bianca è per voi ciò che l'argento è per i lupi mannari>> afferma la ragazza ricevendo un cenno d'approvazione. <<E la verbena?>> Chiede ancora guardandolo.

La luce bianca e fredda della luna, mischiata a quella calda delle candele, illumina il suo volto dandogli un' aria ancora più antica. <<Anche quella ci ferisce>> <<e il sole? Voi originali non brillare alla luce del sole?>> Chiede la ragazza ridacchiando. <<Vorrei poterti dire di non sapere di cosa stai parlando>> risponde lui provocando una risata nella ragazza.

<<Dimmi di te ora, Giulia. Gira voce che sei una strega>> afferma fermandosi vicino ad un gazebo di legno bianco. Sulle colonne sono state fatte crescere diversi tipi di rose e piante rampicanti. <<Sono una sensitiva. È Bonnie la strega della compagnia>> risponde lei sedendosi suo gradini, lasciando la gamba sinistra nuda a causa dello spacco del vestito.
Elijah si siede accanto a lei, la guarda come se stesse aspettando una risposta ad una domanda mai fatta.
<<Mia nonna ti ha aspettato. Perché non sei mia tornato a Mystic Falls?>> A quella domanda l'originale guarda davanti a sé, si sistema i polsini della camicia e cerca nella sua testa una risposta. <<Tua nonna è stata una delle donne più affascinanti che io abbia mai incontrato nella mia lunga vita. Ma volevo che vivesse lontana da tutto ciò di malvagio che mi porto dietro>> a quella risposta Giulia appoggia la mano sulla sua.

<<Non conosco il tuo passato Elijah, ma so che non sei una persona cattiva>> risponde lei mentre il giovane uomo intreccia le loro dita. <<Cosa te lo fa pensare?>> Chiede lui con fare serio. <<Hai rinunciato a mia nonna per permetterle di avere una vita piena e felice. Questo non fa di te una cattiva persona>> risponde lei.

Ora sa cosa provava sua nonna, quel terremoto di emozioni che si mischiano nella sua pancia provocandole un incontrollabile sorriso.

Un brivido attraversa il corpo della ragazza e, senza pensarci due volte, come se fosse un gesto meccanico rimastogli da un tempo lontano, Elijah si sfila la giacca elegante appoggiandola poi sulle spalle della ragazza. Sì alza in piedi e allunga il braccio per aiutarla a rialzarsi.
Giulia inciampa su una delle piastrelle non allineate, finendo a sbattere contro il petto di Elijah che la tiene stretta a se con le mani sui suoi fianchi.

Giulia alza il viso verso quello dell'originale. Lui le accarezza il viso allontanando dagli occhi una ciocca di capelli scappata dall'intreccio della semplice acconciatura.
Se fosse stato qualcun'altro si sarebbe certamente sentita in imbarazzo, ma tra le braccia del vampiro può azzardare a dire di sentirsi a casa.

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