Damon 7.
Giulia appoggia la testa nell'incavo del collo di Damon e stringe tra le mani il lenzuolo blu scuro che copre i loro corpi nudi. Il vampiro la stringe a se, sorridendo mentre il suo sguardo rimane fisso sull'alto soffitto. <<pensi che Stefan ci abbia sentiti?>> gli chiede la ragazza strofinando la punta del naso contro il collo di Damon. <<sicuramente; non sei silenziosa durante il sesso>> risponde il vampiro baciandole la fronte. Giulia sgrana gli occhi, arrossendo.
Il silenzio torna a farla da padrone mentre Damon accarezza il braccio nudo della fidanzata, facendole i grattini dalla spalla al gomito.
Giulia alza la testa per poter guardare il viso dell'uomo. <<come ci siamo arrivati a questo punto? Fino a un anno fa non potevamo neanche stare nella stessa stanza senza insultarci e ora siamo qui, nudi e abbracciati>> dice la ragazza percorrendo con la punta delle dita il profilo del vampiro. <<fin dal primo momento sapevo che ci saremmo ritrovati qui>> le sussurra il vampiro ad un soffio dalle labbra. Infilando una mano tra i suoi capelli la attira a se, baciandola. Giulia appoggia le mani sul suo petto, alla base del collo e si sposta su di lui.
<<ho una cosa da chiederti>> dice la ragazza prendendogli il viso tra le mani, accarezzandogli gli zigomi con i pollici. Il vampiro le fa segno di continuare e porta le mani sotto la testa, ammirandola sopra di se, mentre si sistema il reggiseno, e ricorda con un leggero ghigno la notte appena trascorsa. <<quante donne hai avuto?>> chiede alzando un sopracciglio. Damon sospira distogliendo lo sguardo da quello della fidanzata. <<per ogni epoca o solo quelle importanti?>> chiede guardando un punto indefinito oltre la ragazza. La sua espressione si rattrista di un pò. <<sono davvero così tante?>> chiede portandosi i capelli sulla spalla sinistra. Damon si tira su, restando seduto con Giulia a cavalcioni sulle sue gambe. <<Dopo Katherine solo due donne sono state tanto importanti quanto lei>> rivela guardandola negli occhi. Le sopracciglia della ragazza si sollevano leggermente, mostrando più curiosità del dovuto. <<era il 7 gennaio 1942. Un mese prima i sottomarini giapponesi hanno colpito il porto strategico di Pearl Harbor>>
Fu li che Damon vide per la prima volta Dalila. Il viso sottile circondato da morbidi ricci neri e due occhi smeraldini. Lei era una delle molte donne che, al servizio dell'esercito, si prendeva cura dei feriti di guerra e di tutti i soldati a cui servivano cure.
<<era la ragazza più gentile e altruista sulla terra. Sapeva confortare le pene di chiunque, anche quelli che erano più morti che vivi>> racconta Damon, giocando con le mani della fidanzata. <<La prima volta che l'ho vista stava seduta ad un tavolino accanto alla vetrata di un bar. Se ne stava lì, con un libro tra le mani; sempre lo stesso, giorno dopo giorno>> continua rendendo il suo sguardo più sottile attraversando nella sua mente gli ottanta anni che lo separano da quel ricordo lontano.
Si rivede li, appoggiato al lampione dall'altra parte della strada; le braccia incrociate e lo sguardo fisso oltre la vetrata del bar.
Dalila se ne sta li, seduta al solito tavolo. La divisa in dosso e i capelli raccolti in una retina fermata da piccole forcine. Sfoglia le pagine, sfiorandole appena e continua a leggere mentre una cameriera le versa del caffè in una tazza.
Sentendosi osservata solleva lo sguardo dalle pagine sottili e gira la testa verso sinistra, incrociando lo sguardo del vampiro in divisa.
Una serie di camion mimetici sfreccia sulla strada, interrompendo quel contatto di sguardi.
Quando ormai la strada resta vuota Damon si irrigidisce leggermente. Dalila non è più seduta nel bar.
<<è abbastanza inquietante vederla qui ogni giorno>> afferma una voce alle sue spalle, facendolo voltare. Dalila è in piedi davanti a lui, il libro tra le mani e un sopracciglio alzato. <<non era mia intenzione spaventarla>> dice sorridendole. <<cosa ci fate qui tutti i giorni?>> chiede la ragazza incrociando le braccia al petto. Damon si leva il cappello, tenendolo tra le mani. <<quando una bella ragazza attira il tuo sguardo risulta molto difficile fare a meno di quella vista>> le dice facendola ridere leggermente mente le guance le si tingono di rosso. Lei allunga la mano e Damon gliela stringe. <<Dalila Forbes>> <<Damon Salvatore>> sussurra baciandole il dorso della mano.
<<Forbes? Una parente di Caroline?>> chiede Giulia sorpresa. Damon alza le spalle. <<non l'ho mai saputo>> rivela. <<era ben diversa da Katherine>> afferma Giulia accarezzandogli i capelli. <<non esiste donna più crudele e doppiogiochista di lei>> dice il vampiro accarezzando le gambe di GIulia. <<L'hai trasformata?>> chiede appoggiandogli le mani sul petto. Lui scuote la testa. <<E cosa è successo a questa Dalila?>> chiede attirando nuovamente l'attenzione di Damon. Lui alza lo sguardo sugli occhi della ragazza. <<ha sposato un eroe di guerra nel 1948 e ha avuto la famiglia che tanto sognava>> dice percorrendo con la punta dell'indice i piccoli nei che la fidanzata ha sulla pancia, accanto all'ombelico.
Lo sguardo di Damon si fa improvvisamente confuso e prende la mano destra della ragazza. Tra il pollice e l'indice si vede chiaramente una linea più chiara, simile a una vecchia cicatrice. <<Damon che fai?>> chiede la ragazza mentre le dita del fidanzato le solleticano il fianco dove una voglia più scura spicca sulla sua pelle. <<Dalila si taglio la mano cercando di levare una scheggia di metallo dalla spalla di un soldato>> dice accarezzando il segno chiaro sulla sua mano. <<E aveva una ferita di arma da fuoco sul fianco e questi nei sulla pancia. Esattamente nello stesso punto>> continua alzando lo sguardo sul suo viso.
Una piccola risata fuoriesce dalle labbra di Giulia. <<cosa stai dicendo? Credi davvero che io sia la sua reincarnazione?>> chiede storcendo il naso. <<credi nella reincarnazione e in quelle cagate?>> continua scuotendo la testa. <<stai parlando con il tuo affascinante fidanzato vampiro>> ribatte Damon alzando un sopracciglio.
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