Capitolo 4
Tra gli allenamenti, lo studio e le feste che danno i ragazzi sono completamente distrutta. È solo passata una settimana da quando ho conosciuto Clea, ma sembra che sia passata un eternità.
Ci passo la maggior parte del mio tempo con lei, soprattutto quando Merrick non c'è, almeno non mi sento sola. Nonostante io sia stanca non voglio andare via. Ogni giorno si avvicina sempre di più il momento in cui Ben arriverà in questo posto ed io me ne andrò, so che sarà il momento più difficile della mia vita. «Non mettere troppo sale nelle patatine». Mi dice Clea.
Siamo a pranzo, insieme a noi due ci sono anche Merrick e Otis. Clea ormai la conoscono, pensano che sia una brava ragazza, piace a tutti. «A me piace così». Rispondo continuando a mettere il sale sulle patatine fritte.
I due ragazzi ridono, dicono che siamo una coppia strana.
Già... sono convinti che io e lei stiamo insieme, non hanno ancora capito che non è così. Abbiamo sempre negato che tra di noi ci sia qualcosa. A parte la prima volta che ci siamo conosciute, in quel caso abbiamo deciso di dire che abbiamo "scopato". «Ti farà male». Dice Merrick sorridendomi.
Poso il sale guardandolo negli occhi.
Non sopporto quando la gente commenta mentre che mangio. Lo stomaco è mio e sono libera di infilarci ciò che mi pare. «Lasciatemi in pace». Dico infastidita.
Mi sta anche per venire il ciclo, quindi il mio umore comincia a sballare. «Che ti succede?». Mi pizzica la guancia Otis per infastidirmi.
Gli tolgo subito la mano fulminandolo con lo sguardo. «Niente...», rispondo mangiando le patatine. «Sapete se per stasera ci sarà un'altra festa?».
Otis annuisce con la testa.
Sbatto una mano sulla mia fronte e sollevo gli occhi al cielo esasperata. «Sappiate che io non sarò presente, ogni mattina mi sveglio con il mal di testa e non riesco a concentrarmi alle lezioni». Dico guardando tutti i ragazzi.
Merrick prende una patatina dal mio piatto, lui aveva mangiato solo una mela e un succo di frutta per pranzo. «Non verrò nemmeno io». Dice anche lui.
Perfetto!
Resteremo in stanza insieme, più tempo passiamo e meglio è. «Che coppia noiosa», dice Otis facendo una smorfia. «Mi porterò Clea allora, va bene?». Si volta verso di lei.
Lei a differenza mia ama le feste, vorrebbe sempre farne parte. «Certo!». Dice con tono ovvio.
Farà bene a prendersi cura di lei, non voglio che finisca nei guai. «Ora però devo andare, ci vediamo più tardi con te», dice Otis alzandosi. «Buona giornata ragazzi».
Clea sospira.
Due giorni fa mi ha detto di avere una piccola cotta per Otis e fa anche apprezzamenti su Merrick, ma a me da tantissimo fastidio ogni volta. «Non sei geloso?». Mi chiede il ragazzo.
Che idiota, gli ho detto un milione di volte che non stiamo insieme. «Chiudi la bocca». Dico fingendomi infastidita.
Clea si alza sorridendo come sempre. «Io devo studiare, ciao ragazzi». Ci saluta anche lei.
Ora siamo rimasti solo io e Merrick, la cosa non mi dispiace affatto. «Ha un bel sedere la tua amichetta, te l'ho già detto?». Mi chiede ridendo.
Non mi piace che parli così di una ragazza, soprattutto se si tratta della mia amica. «Andiamo anche noi in camera? Che ne dici?». Gli chiedo alzandomi.
Andiamo nella nostra camera, studiamo come al solito per poi finire sempre verso le otto di sera. «Ben, devo andare in bagno!». Bussa alla porta Merrick.
Metto tutto in fretta e apro la porta. «È tutto tuo». Dico lasciandolo entrare.
Vado sul mio letto e mi ci distendo sopra.
La fasciatura fa male ai miei seni, soprattutto adesso che il ciclo è in arrivo. Certe volte rimango in bagno tanto tempo, solo per stare con il seno nudo mentre altre volte vado da Clea e sto tutto il tempo in reggiseno.
Molte volte ho dei sensi di colpa assurdi per Merrick, lui è sincero con me e io gli mento sulla mia identità, so che quando lo verrà a scoprire mi odierà, perché sono sicura che lo scoprirà. Si sentirà ridicolo di essersi confidato con una ragazza che mentiva. «Domani sera ho un appuntamento». Dice uscendo dal bagno.
Quello che ha appena detto mi ha leggermente ferita.
Si mette sul letto sotto le coperte. «Con chi?». Gli chiedo fingendomi interessata.
Mi passa il suo cellulare allungandosi il braccio, guardo lo schermo e vedo una ragazza bionda, magra, sexy...
Beh, sicuramente meglio di come sono io.
Questa ragazza l'ho vista in giro qualche volta, sembra una delle Alpha.
Per fortuna mi aveva detto di stargli alla larga!
«Questo vuol dire che dovrò andare da Clea per lasciarti la camera libera?». Gli chiedo.
Una sera sono già stata fuori dalla camera perché lui doveva scopare con una sua conquista, quindi diciamo che ormai so quello che devo fare, quel giorno sono stata veramente male. «Spero che anche voi due vi divertiate». Mi fa l'occhiolino.
Si riprende il cellulare e mi guarda. «Ti ho già detto che siamo solo amici». Sollevo gli occhi al cielo.
Mi piacerebbe uscire con qualche ragazza, solo che non sarebbe giusto mentire anche a loro, sto già esagerando . «Ma è una bella ragazza, perché non vuoi provarci ancora?». Mi chiede.
Questa domanda me l'avrà fatta un centinaio di volte e la mia risposta è sempre la stessa: «Lo so, ma voglio più concentrarmi allo studio che sulle donne, per quello ci penserò più avanti e poi non mi va di prenderla in giro, anche se mi sta simpatica non provo niente». Rispondo sincera.
Si mette adesso a guardare il soffitto, sotto la coperta vedo il movimento delle sue mani che va a finire verso la sua parte intima. «Non ti dispiace se voglio guardare un po' di questo?». Esce dal cassetto del suo comodino un giornale porno.
Ecco perché ha posizionato la mano proprio lì. «Fai pure, io mi metto un po' a dormire, spero che dopo andrai a prendere qualcosa da mangiare».
Chiudo gli occhi sforzandomi di dormire ma sento però il movimento della sua coperta...
Che situazione imbarazzante, davvero i maschi passano il loro tempo così?
Più passano i minuti e più il suo respiro diventa affannoso... Dio, mio fratello mi ucciderà per essere stata qui dentro in un momento del genere!
Un'altra settimana e per la terza volta sono fuori la mia camera perché deve scopare con qualcuno. «Cosa ti da più fastidio? Il fatto che occupi la camera o che scopi con delle ragazze?». Mi chiede Clea.
Non sono riuscita ancora a confessarle quello che provo per Merrick, ma credo che l'abbia capito, non ci vuole un genio. «Entrambe le cose», dico infuriata. «Non c'è bisogno di scopare sempre».
È una droga per loro uomini. «E se un giorno volesse provarci con te?». Mi chiede sorridendo.
Si è seduta sul letto e sta mangiando con il cucchiaio da una vaschetta di gelato. «So già che non succederà».
Non ci avevo mai pensato sinceramente, sono sicura che mi odierà dopo aver scoperto la mia identità, quindi automaticamente non vorrà vedermi mai più. «E se succedesse?». Chiede guardandomi ancora.
Il suo sguardo mi mette ansia, tantissima ansia. «Non lo so se accetterei, dipende dalle circostanze. Se dovessi essere solo "una delle tante" non accetterei». Dico sincera.
Però intanto un "si" glielo direi.
Cioè, davvero mi farei scopare da un ragazzo?
Sono davvero diventata pazza in questo posto. «Io vi vedrei insieme». Dice sognando ad occhi aperti.
Mi scappa un piccolo sorriso prima di uscire dalla sua stanza. Vado verso quella mia, vedo la ragazza uscire dalla mia camera, così non appena si è allontanata del tutto, entro.
Lui è disteso sul suo letto, sudato sulla fronte e per fortuna anche coperto. «La prossima volta vai nella sua camera a fartela, ho il diritto anch'io di poter stare qui dentro». Mi tolgo le scarpe e mi siedo sul letto.
Sono solo le quattro del pomeriggio e lui si scopa una ragazza invece di studiare. «Se la cosa ti infastidisce non sono problemi miei». Risponde alzandosi dal letto.
Giro subito i miei occhi in altre parti per non guardarlo, ogni volta mi imbarazza tantissimo. «Vai a farti un bagno». Dico acida.
Lo sento entrare nel bagno e finalmente mi giro buttandomi sul letto. Stasera con i suoi amici abbiamo deciso di andare a spiare alcune ragazze dopo la partita di pallavolo, non volevo farlo ma sono stata costretta.
Quando esce dal bagno porta solo le mutande, la maggior parte delle volte esce sempre così se non nudo. «Fra qualche giorno dovrebbe arrivare tua sorella, no?». Mi chiede sedendosi sul suo letto.
Ogni tanto parliamo di lei, cioè di me. «Già, ma non resterà molto». Rispondo mettendomi anch'io seduta.
Abbiamo già smesso di litigare?
Fino a dieci minuti fa l'avrei buttato fuori senza pensarci due volte e adesso mi incanto a guardare i suoi occhi. «Come mai non ha deciso di iscriversi anche lei al college?».
«L'idea di ritornare tra gli studenti non le piaceva molto, non perché non sia intelligente, ma non si è trovata molto bene al liceo».
In realtà tutti mi odiavano, solo perché non ero come mi volevano. «Tutti abbiamo trovato delle difficoltà nella vita, non può buttarsi giù per qualche brutta esperienza».
«È testarda, spero però che riuscirà a cambiare idea, è un talento sprecato». Ripeto ciò che dice sempre mio fratello.
Mi chiama 'talento sprecato' perché ho molte doti come per esempio nello studio e nello sport. «Perché non le chiedi di rimanere qualche giorno? Potremmo farle cambiare idea».
Ti piacerebbe averla qui quindi?
Beh, l'importante è che non pensa di potermi scopare come fa con tutte, mio fratello gli staccherebbe le palle. «Ci possiamo provare».
Mi piacerebbe dirgli che sono io quella ragazza, ma rovinerei tutto. «Questo college le piacerà, e poi qui ci sei tu, quindi non sarà mai sola».
Ci tiene sul serio... quanto è dolce. «Tua sorella invece? Hai detto che va ancora al liceo vero? Pensi che deciderà di venire qui al college?».
Solleva le spalle. «Secondo me si anche perché vuole totalmente allontanarsi da casa nostra, sarebbe un ottimo modo per scappare».
Non mi ha mai detto il motivo per il quale la sua famiglia non gli sta molto a genio. «Come mai? Non si trova bene?». Chiedo curiosa.
Anche se passiamo tanto tempo insieme, non riusciamo mai ad intensificare le nostre conversazioni, ogni volta succede sempre qualcosa. «Mio padre ci vorrebbe come vuole lui, solo che noi abbiamo altri interessi, non possiamo fare ciò che dice». Spiega.
Sembra così triste, vorrei poterlo abbracciare e sentire il calore del suo corpo. «Mi dispiace». Abbasso la testa.
Il rumore della porta ci fa distrarre. «Noi stiamo andando». Sentiamo la voce di Phil.
Mi alzo dal letto e vado verso la porta mentre Merrick si mette velocemente i vestiti, poi usciamo e andiamo insieme i suoi tre amici. «L'ultima volta non è finita molto bene», ride Nolan. «Una ragazza ci aveva scoperti».
La cosa non mi rassicura affatto.
Otis sale per primo sul tetto, io invece per ultima, so già che succederà un casino, sarei dovuta rimanere in stanza, oggi ho l'impressione che qualcosa andrà storto. «Potremmo giocarci un espulsione questa volta». Dice Otis.
Bene... mio fratello mi ucciderebbe se capitasse una cosa del genere. «Fate silenzio!». Dice Merrick superandoci.
Sale sopra un altro muretto e noi facciamo la stessa cosa.
Adesso siamo sopra gli spogliatoi femminili, povere ragazze. Alcune di loro sono nude. Mi sento un verme in questo momento.
Scendo per prima, non me la sento di continuare a guardarle. «Cosa stai facendo?». Dice Merrick seguendomi.
Gli avevo già detto che non sarei voluta venire, adesso ecco quello che sta succedendo. «Non è giusto spiare delle ragazze, ti piacerebbe se lo facessero con tua sorella?». Incrocio le braccia al petto.
Mi guarda scioccato, come se non se lo aspettasse veramente un comportamento del genere da parte mia. «Non mettere in ballo lei adesso, non staremo ancora per molto tempo». Dice spiazzato.
Anche gli altri suoi amici scendono dal muretto. «Merrick, lascialo stare, se non vuole farlo non insistere». Dice Otis guardandomi dalla testa ai piedi.
Cavolo, così verrò allontanata da tutti per i miei comportamenti strani. «No, adesso dimmi... Sei gay?». Mi guarda negli occhi Merrick.
Scuoto la testa, sono stufa di tutto questo, davvero stufa.
Ogni volta mi fanno la stessa domanda, è da una vita che me la ripetono. «Allora quale è il tuo problema? Le ragazze sono ciò che ti piace, no? Quindi guardale». Prende il mio polso.
Faccio un passo indietro liberandomi dalla sua presa stretta. «Vado in camera». Gli do le spalle.
Scendo dall'altro muretto e vado verso il dormitorio maschile. Noto che anche lui mi è venuto dietro, mi sento così vulnerabile adesso. Quando entro in camera si chiude la porta alle spalle e mi guarda facendomi paura. «Hai una voce strana, non ti spogli mai, oggi sei particolarmente agitato... che diavolo hai che non va?», mi chiede con tono duro. «Io ti dico tutto e tu ogni volta che ti faccio una domanda ci pensi due volte prima di darmi una risposta».
Abbasso la testa, forse questo è il momento giusto per dirgli chi sono. «Promettimi che non ti arrabbierai e che non lo dirai a nessuno». Dico guardandolo negli occhi.
Dimmi di sì, ti prego...
Spazio autrice:
Ecco un capitolo "quasi" decisivo!
Cosa ne pensate di questo capitolo? Secondo voi riuscirà a rilevarsi o succederà qualcosa di inaspettato? In tal caso prenderà male o bene?
Fatemi sapere che cosa ne pensate con un commento e non dimenticate di votare la storia. ✨
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top