Capitolo 13
Ho un enorme mal di testa, sento qualcuno che ripete il mio nome più e più volte, è una voce maschile, ma prima di capire ciò che sta succedendo perdo del tempo.
Appena apro gli occhi mi ritrovo il viso di mio fratello davanti al mio. «Finalmente ti sei svegliata». Dice sorridendo.
Mi sollevo con il busto e metto le mani sulle mie tempie, il mal di testa è davvero insopportabile. «Da quanto tempo sto dormendo?». Gli chiedo ancora assonnata.
Guarda l'orologio sul suo polso e poi solleva lo sguardo su di me. «Sono le due del pomeriggio, Merrick ti ha accompagnata a casa verso l'una di notte».
Oddio, mi ha accompagnata lui?
Non ricordo totalmente niente di ieri sera, l'unico mio ricordo è Jake che mi offriva continuamente da bere. «E il ragazzo che ieri sera era con me? Cosa ha fatto?».
È orribile non ricordarsi niente.
Tengo la mano poggiata sulla tempia e cerco di guardare gli occhi di mio fratello, anche se non riesco bene a tenerli aperti. «Non lo so, quando Merrick ti ha trovata eri davanti ad una ragazza che era svenuta sbattendo la testa al pavimento e tu stavi ridendo». Dice guardandomi in modo strano.
Una ragazza è caduta sbattendo la testa?
L'unica cosa che so è che ieri vivevo tutto in modo alterato. «Come mai è svenuta?». Gli chiedo curiosa.
Solleva le spalle. «Stava ballando con Natan e ad un tratto si sono spente le luci e l'hanno ritrovata per terra». Risponde.
Io non ci posso credere. «Quindi potrebbe anche non essere svenuta».
Vedo nel suo volto un'espressione strana, quasi sembra spaventato. «Qualche minuto prima Natan dentro il suo punch aveva trovato un biglietto dove c'era scritto "Che la festa abbia inizio"».
Sento il rumore del suo telefono, due cinguettii, gli è arrivato un messaggio, questo piccolo rumore però mi fa spaventare tantissimo.
Guardo la sua faccia, aggrotta la fronte e apre le narici cominciando a respirare pesantemente.
Sento qualcosa: «Tra un po' ti farò urlare dal piacere, ok?».
È messo in ripetizione, continuamente di sente questa frase che a me sembra stranamente famigliare. «Che cazzo hai fatto ieri sera con Jake?». Mi urla alzandosi dal letto.
Gli prendo il telefono dalle mani e guardo il video, subito dopo la frase si vede che io annuisco con la testa e poi la scena si ripete un'altra volta. «Oddio!». Dico spaventata mettendomi una mano tra i capelli.
No, non è possibile, io non ho fatto niente con Jake. «Bea, te lo ripeto per la seconda volta, che cosa hai fatto ieri sera?». Cerca di mantenere la calma.
Io mi chiederei di più che cosa ci fa un video di me e di quell'idiota.
Chi diavolo ha fatto questo video del cazzo?
Mi metto seduta e lo guardo in modo confuso, non so cosa dire, non riesco a ricordare niente ed è la sensazione più brutta che io abbia mai provato. «Non lo ricordo Ben, non ricordo niente di ieri sera!». Dico anch'io infuriata.
Si alza e va via dalla stanza sbattendo la porta alle sue spalle.
Io faccio la stessa cosa, mi alzo, vado in bagno e un senso di nausea mi sale per l'esofago, facendomi vomitare.
Mi faccio una doccia per calmarmi, mi sforzo a ricordare qualcosa ma non ci riesco, è più forte di me.
Dopo aver finito la mia routine giornaliera esco dal dormitorio e vado al campetto per tirare qualche calcio e cercare ancora di calmare i nervi che al momento sono impazziti. «Prima lo scheletro, poi la lettera, dopo un'altra lettera, una ragazza sviene, io sotto Jake. Che cazzo succede?». Dico tirando un calcio forte alla palla.
La palla va a finire dentro la rete, gira varie volte su se stessa prima di rimbalzare per terra.
Sento il rumore delle mani che sbattono, appena sollevo lo sguardo vedo quell'idiota di Jake dentro il campetto, ha un sorriso di ebete stampato in faccia.
Mi abbasso prendendo uno dei palloni che ci sono in giro e gli vado contro con rabbia.
Sento il fumo uscirmi dal naso. «Cosa mi hai fatto ieri sera?». Gli urlo tirandogli il pallone in testa.
Si para con le mani e mi guarda con gli occhi sgranati, come se non sapesse che cosa è successo. «Non ti ho fatto niente». Dice facendo l'innocente.
Niente?
C'è un video che dimostra tutt'altro in realtà.
Spero di non aver fatto davvero nulla. «Non dire cazzate, lo so che mi hai portata dentro una stanza, me lo ricordo». Gli dico tirando un calcio alla palla e colpendolo un'altra volta.
Peccato che in realtà io non ricordi niente di niente. «E allora? Se ti ricordassi davvero non faresti in questo modo, non c'è stato niente, ci siamo alzati quando una ragazza è svenuta per terra». Dice arrabbiato.
Non ci credo.
E poi come ho fatto a perdere la testa in questo modo ieri sera?
Di sicuro non è la prima volta che bevo e non avevo mai reagito così. «Perché hai fatto il video mentre mi dicevi che "mi avresti fatto urlare dal piacere"?». Gli chiedo.
Si mette a ridere. «Io non ho fatto nessun video, che diavolo stai dicendo?». Mi chiede negando tutto ciò.
Sento il rumore dei passi di alcuni ragazzi, c'è una squadra di calcio che credo abbia gli allenamenti proprio adesso.
Vedo un Merrick tra di loro, non appena mi vede corre verso di noi, ma non per me, scaraventa un pugno sulla mascella di Jake.
Rimango con gli occhi sgranati a quella scena.
Stanno tutti diventando pazzi!
Non capisco più nulla. «Lurido bastardo!», gli urla Merrick. «Grazie per avermi ascoltato». Dice guardandomi con disgusto.
Cosa cazzo ho fatto?!
Jake risponde alla sua azione spingendolo da dietro. «Ma sei fuori di testa?», gli chiede scioccato. «Non l'ho scopata la tua amica, informati prima di sferrarmi un pugno in piena faccia. Era ubriaca e magari anche fatta, non ricorda un cazzo, prenditela con lei, non con me». Dice per poi allontanarsi.
Se la dovrebbe prendere con me?
Ero ubriaca e "fatta"?
Qui stanno tutti perdendo la testa. «Che ti è passato per la mente?». Mi chiede con tono di rimprovero.
Tutto si sta ritorcendo contro di me. «Non lo so Merrick, se mi ricordassi di sicuro farei qualcosa. Ma sono sicura che non sia successo niente». Dico mettendomi le dita tra i capelli.
Nel tardo pomeriggio ho raggiunto Nolan in ospedale, la ragazza che ieri sera era svenuta è ancora ricoverata.
Dicono che che qualcuno l'abbia colpita alla testa, per questo ha perso i sensi. «L'ho visto il video». Risponde sedendosi sulla panchina fuori la stanza della ragazza.
Tutti i ragazzi l'hanno visto anche se il messaggio è solo arrivato a Ben e a Merrick, proprio i due ragazzi che si sarebbero incazzati di più. «Io non credo che ci sia stato qualcosa in più tra di noi, perché me l'avrebbe dovuto negare? È vero che sono scesa quando la ragazza è caduta, non ero nuda, quindi è impossibile che ci sia stato qualcosa». Gli spiego.
Batte il piede contro il pavimento, si sente il rimbombo per tutto il corridoio vuoto.
I muri sono di un azzurro che fa venire i brividi, mi sento gelare qui dentro. «Non so davvero che cosa dirti, spero che riuscirai a ricordare in modo da non doverti fidare delle parole di Jake», mi da una pacca sul ginocchio. «Io comunque mi sento i colpa per Lana, dovevo immaginarmi che sarebbe successo qualcosa dopo aver letto il biglietto». Dice stringendo i pugni facendosi diventare le nocche bianche.
Invece non poteva immaginarmi niente di tutto questo. «Non è stata colpa tua, c'è qualcuno che ce l'ha con noi. Quel qualcuno ha anche filmato me e Jake, dobbiamo tenere gli occhi ben aperti».
Si apre la porta davanti a noi ed esce una dottoressa. «Potete entrare». Dice.
Entriamo insieme dentro la stanza, la ragazza è sveglia, ha un piccolo taglio sopra il sopracciglio e la flebo appesa. «Lo sai che non dovevi stare ancora qui, ti avevo detto di andare». Gli sorride tenendogli la mano.
Non so da dove sia spuntata questa ragazza, molto probabilmente si saranno conosciuti solo ieri e già entrambi sono premurosi tra di loro.
Sono carini insieme. «Chi te li ha portati questi dolci?». Le chiede Nolan prendendo il biglietto sopra la carta.
Vedo i suoi occhi sgranarsi, prende il foglio e me lo passa. «C'è qualcosa che non va?». Chiede lei curiosa.
Scuoto la testa e stringo il bigliettino tra la mia mano. «Niente, l'ho portato io e non se ne è accorto». Rispondo con mezzo sorriso.
Mi avvicino verso le bottiglie d'acqua e di spalle leggo il fogliettino. "Attenti al campo, qualcosa potrebbe andare storto. Buon appetito".
Non ha senso tutto questo.
Verso dell'acqua nel mio bicchiere e ne bevo solo un sorso prima di girarmi nella direzione di Nolan.
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