32

Quando riaprii gli occhi mi trovai accanto a Chu e Jang Mul.
«Che sta succedendo?»
«Moon ha attivato il timer per l'autodistruzione»
«E ci ha chiusi qui fuori» aggiunse la signora Chu.
Mi ero resa conto solo in quel momento che non mi trovavo esattamente all'interno del covo ma appena fuori.
C'era un grosso portellone che ci separava da Moon, doveva avermi anticipato di qualche minuto.
Da una finestrella su di esso vidi che Hwang, ormai impossessatosi del corpo del signor Ma, era sopra Moon e lo stava strangolando.
Moon aveva bisogno d'aiuto, e anche se non ero la persona adatta a fare ciò non esitai un attimo.

Mi ritrovai a pochi passi dai due.
Moon sgranò gli occhi per la cavolata che avevo appena fatto.
«Hai deciso di tenere per te tutto il divertimento?» gli dissi mentre lui continuava a divincolarsi senza staccarmi gli occhi di dosso.
Hwang si girò verso di me.
Ebbi poco tempo per guardarlo; nonostante il volto fosse quello del signor Ma era chiaro che Hwang si era impossessato di lui dal momento che adesso indossava un completo elegante e aveva i capelli tirati indietro con il gel.
In un attimo tolse le mani dal collo del ragazzo e si gettò su di me.
«Noi abbiamo un conto in sospeso mocciosa»
Hwang mi si parò davanti all'improvviso e mi diede una violenta ginocchiata nello stomaco che mi lasciò senza fiato.
Il dolore fu così acuto che mi tolse il respiro e poi caddi a terra.
In piedi furono le uniche parole che mi girarono in testa.
Ma avevo bisogno di un attimo per riprendermi.
Moon piombò tra noi due, attaccando Hwang con la psicocinesi e allontanandolo da me.
A fatica, mi tirai su.
Ebbi il tempo di lanciare un'occhiata sul tabellone che segnava quanto tempo rimanesse prima che tutto saltasse in aria: 23 minuti.
La mia attenzione fu richiamata dalla voce di Moon «Jieun, vattene!»
Ancora una volta Hwang lo stava tenendo fermo usando il suo potere.
«Non ci penso proprio a lasciarti qui da solo» poi corsi verso loro due e diedi un calcio sul fianco allo spirito maligno.
«Adesso mi hai stufato!» tuonò lui.
Mi strattonò dal collo con la psicocinesi e io mi sentii mancare l'aria.
Ancora una volta mi trovavo in quella situazione.
Perchè gli spiriti maligni adoravano strangolare la gente?
«Jieun!» nella voce spezzata di Moon sentii tutta la paura che stava provando.
Hwang, che era davanti a me, tese l'altro braccio in direzione del ragazzo.
Nonostante si trovasse dietro di me sapevo che stava tenendo fermo anche lui.
Poi abbassò entrambe le braccia.
Io caddi a terra.
Mi voltai verso il ragazzo ma vidi che lui era ancora immobilizzato.
Mi ricordai solo in quel momento che avevo visto fare la stessa cosa al signor Ma con le guardie del carcere; riusciva ad usare la psicocinesi anche indirettamente.
«Prima mi occupo di te e poi penso a lui»
Mi alzai, ma Hwang mi fu subito addosso, era diventato così veloce che il suo movimento fu impercettibile ai miei occhi.
Con una mano mi afferrò per i capelli mentre con l'altra mi sferrò un pugno in pieno volto, proprio sull'angolo della bocca.
Quel dolore fu diverso, come uno scricchiolio di ossa frantumate, che mi rimbombò nel cervello.
Cercai di ricompormi e mi asciugai a fatica il sangue con la manica della felpa.
Involontariamente un urlo di dolore mi uscì dalla bocca.
«Ti conviene arrenderti, non ne vale la pena» mi intimò sghignazzando.
Io non gli diedi retta.
Cercai di spingerlo via da me, tirando schiaffi alla cieca, ma lui mi colpì ancora, questa volta al torace.
Resta in piedi! Urlai a me stessa.
Ero stremata, volevo solo che tutto finisse. Ma per far sì che ciò accadesse dovevo continuare a lottare.
«So cosa hai provato a fare. Prima di sopperire a me, ho letto i ricordi di Shin»
Si riferiva allo spirito maligno che aveva cercato di impossessarsi di me.
Era lo stesso che poi aveva consumato il signor Ma.
Hwang, prima di uccidere Shin, gli aveva letto i ricordi che mi riguardavano.
Rabbrividii, non perchè avrebbe potuto usare quella cosa contro di me, ma perchè mi sentivo come se avesse violato una parte di me.
«Le persone cambiano»
Non avevo intenzione di dargliela vinta.
«Staremo a vedere» mormorò facendo un ghigno.
Era arrivato il momento di darsi da fare.
Non avevo più bisogno di nascondermi, avrei usato il mio potere senza paura delle conseguenze.
Hwang prese a correre verso di me e quando fu abbastanza vicino io sparii per riapparire subito alle sue spalle.
Fu gratificante e anche un po' divertente vedere l'espressione infuriata sul suo volto quando si girò verso di me.
Sapevo già cosa aveva intenzione di fare, perciò, nell'istante in cui tese il braccio verso di me, scomparvi un'altra volta.
Questa volta riapparii a qualche metro da lui.
«Allora è così che te la vuoi giocare?» si stava innervosendo, ottimo.
Continuai con quel giochetto ancora un po'; cercavo di essere il più veloce possibile, ma in cuor mio sapevo bene che non avrei retto a lungo.
Mi stavo indebolendo e non sapevo per quanto altro avrei potuto continuare.
E poi quel momento arrivò.
Non fui abbastanza veloce.
Hwang riuscì a bloccarmi con la psicocinesi e mi trascinò verso sé.
«Era solo questione di tempo. Non sei in grado di mantenere un potere del genere»
Il mio cuore aveva preso a battere più forte, ero consapevole di essere un suo obiettivo.
Il mio potere, ai suoi occhi, era un bocconcino sfizioso a cui non poteva rinunciare.
Gettai uno sguardo verso Moon.
Il ragazzo non sembrava aver smesso nemmeno per un attimo di dimenarsi, ma qualsiasi cosa facesse non sembrava dare risultati.
Ebbi solo pochi secondi poiché, in un attimo, sentii il mio corpo muoversi.
Finii con il fianco destro contro uno dei muri.
Poi una fitta al fianco sinistro mi pervase.
Subito dopo mi lanciò contro il soffitto.
Quel dannato spirito maligno mi stava scaraventando da una parte all'altra della stanza come se fossi una bambola di pezza.
Io ero inerme, non potevo fare nulla.
Poi finii sul pavimento a pancia in giù.
Sentivo che la forza su di me era cessata, ma non riuscivo comunque a muovermi.
Sentivo male a tutto.
«Jieun! Resta sveglia!» la voce di Moon mi arrivava ovattata.
Facevo fatica a respirare.
Mi sentivo privata di tutte le energie.
Era davvero la fine?
Assurdo pensare che ora che mi trovavo davanti alla morte stessi lottando così tanto per restare in vita.
Forse lo stavo facendo più per la squadra che per me stessa.
Forse pensavo che sarebbero stati ancora più in pericolo se Hwang avesse assorbito il mio potere.
Tutte quelle emozioni, però, erano così confuse.
Dalla posizione in cui mi trovavo non ero in grado di vedere molto, solo le gambe di Hwang che si dirigevano verso di me.
Poi si fermarono e un rumore metallico pervase la stanza.

Mi chiesi cosa stesse succedendo, ma poco dopo sentii la voce di Mo Tak «Come osi mettere piede qui?!»
Poi, le gambe di Hwang, e il resto del suo corpo, vennero scaraventati via.
«Jieun!»
Nel mio campo visivo comparve prima la faccia di Chu seguita da tutti gli altri.
La donna, aiutata forse da Ha Na, mi girò di schiena assicurandosi di non procurarmi altro dolore e cominciò a guarirmi.
Per quanto avessi voglia di sprofondare nel buio non potevo permettermelo.
Hwang non era ancora stato sconfitto.
Dovevo riacquistare le forze e rimettermi in piedi.
Sentivo rumori di lotta, cose che cadevano a terra o che si rompevano.
Ha Na e Mo Tak, che non erano più accanto a noi, probabilmente lo stavano tenendo impegnato mentre Chu mi rimetteva in sesto.
Sentivo che, a mano a mano, stavo riacquistando le forze.
«Come procede? Non sappiamo per quanto riusciremo a trattenerlo!» fu Ha Na a parlare.
«Quasi fatto» disse Chu a fatica.
Stava sprecando un sacco di energie per guarirmi.
«Sto bene, può smettere»
Provai a tirarmi su appoggiandomi al pavimento con i gomiti e a fatica mi rialzai costringendo la signora Chu a interrompere le cure.
Ha Na, avvicinandosi, mi aiutò a sorreggermi «Sei sicura?»
«Sicurissima»
In realtà non mi sentivo in forma al cento per cento ma non c'era più molto tempo.
Un rumore assordante ci interruppe.
Moon e Mo Tak ci vennero incontro, dovevano aver scaraventato Hwang da qualche parte
«Come stai?»
«Sto bene, non preoccupatevi per me»
«Ognuno di noi è importante»
«D'accordo, faremo gli sdolcinati più tardi. Qual è il piano?»
«Eliminare quello spirito maligno» disse Moon determinato, non potevo credere che avesse cambiato idea.
«No, avevi ragione tu. Ma Ju Seok vive ancora in quello spirito maligno» gli spiegò Ha Na.
«Moon, cambio di programma. Non lo uccidiamo. Lo evochiamo» continuò Mo Tak.
Lui ci guardò confusi.
«Il signor Ma ha salvato Han Ul» gli spiegai io.
A quel punto il suo viso si rilassò, era contento di quella notizia.
«Sentite, ci rimangono nove minuti» Ha Na guardò lo schermo con il conto alla rovescia.
«Ci bastano, vero?»
Moon sorrise «Ma certo. Ci bastano»
Dopodiché partì all'attacco.

Moon corse verso di lui e gli sferrò un pugno.
Poi toccò ad Ha Na che gli diede un calcio in pieno viso.
In successione andò Mo Tak che sferrò una serie di pugni, poi io, Chu e infine Jang Mul.
L'uomo finì per terra.
Prese a guardarci in cagnesco mentre si rialzava.
Sputò un fiotto di sangue.
Avanzammo lentamente contro lo spirito maligno.
Ma lui urlò e tutte le luci esplosero, comprese le mensole e tutto ciò che era appeso sulla parete alle sue spalle.
Venimmo scaraventati via.
Moon, Ha Na e Mo Tak si alzarono quasi subito andandogli addosso.
La signora Chu corse verso il presidente Choi che era riverso a terra con gli occhi chiusi.
Hwang era bloccato, ma riuscì a liberarsi facilmente.
Moon usò la psicocinesi per bloccarlo; poco dopo si unirono anche Ha Na e Mo Tak. Erano in tre contro uno ma lo spirito maligno non sembrava troppo in difficoltà dato che usando i suoi poteri li stava facendo indietreggiare.
Io e la signora Chu andammo in loro soccorso.
Lei si posizionò dietro Mo Tak e io dietro Ha Na e poggiandogli le mani sulle spalle provammo in tutti i modi di farli restare fermi.
«Moon, entra nella sua mente! Devi trovare Ma Ju Seok per evocare Hwang Pil Gwang!» urlò Ha Na.
«Non ci riesco! Mi serve il Territorio per farlo, ma lo renderà più forte»
Mo Tak spostò di poco lo sguardo verso Moon «Cosa ti preoccupa? Pensi che non siamo in grado di proteggerti? Non ti fidi di noi?»
Lo spirito maligno cominciò ad avanzare ma, come se adesso fossimo in simbiosi, attaccammo tutti insieme e lo costringemmo spalle al muro.
«Sì, certo che mi fido di voi»
«Cercheremo di guadagnare più tempo possibile!»
A quel punto comparve il Territorio.
Lo spirito maligno, come avevamo previsto, non sembrava più in difficoltà.
«Pensi di potercela fare?» disse il demone.
«Preoccupati di te stesso, spirito maligno!» dopo aver detto ciò Moon entrò nella sua testa e cadde a peso morto ma Mo Tak lo afferrò prontamente.

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