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«Cosa hai fatto!?» Hwang era furioso.
Gelly non smetteva di ridere, era fiera di ciò che aveva appena fatto «Sarebbe stato uno spreco! Come potevo lasciarti il suo potere?»
Sentii Hwang urlare e in preda alla rabbia si levò di dosso Chu e Mo Tak.
Ma Ju Seok approfittò della nostra distrazione per usare la psicocinesi e scaraventarci via.
Hwang tirò a sè Gelly e la strattonò per il collo.
Potevo vedere tutta la furia nei suoi occhi «Come osi rovinare il mio piano?»
«Non ti avevo mai visto così furioso» nonostante facesse fatica a respirare la donna continuava a sghignazzare divertita.
Hwang strinse di più la presa, visibilmente irritato.
«No!» Chu si buttò contro di lui costringendolo a mollare la presa sulla donna.
Mo Tak approfittò di quel momento di distrazione «Ha Na! Proteggi Moon!» poi si scagliò contro Ma Ju Seok.
«No. Tu non vai da nessuna parte» fece Gelly mentre cercava di riprendere fiato «Moriremo tutti qui!»
Le due iniziarono a combattere.
Io ero nel panico, tutti erano impegnati a lottare mentre io me ne stavo nel mio angolino senza sapere cosa fare.
Dovevo darmi una mossa, la squadra aveva bisogno di tutto l'aiuto possibile.
Improvvisamente mi arrivò alle orecchie la voce di Mo Tak «Jieun! Porta via Moon!»
Aveva ragione.
Com'è che non ci avevo pensato prima?

Cercai di non dare nell'occhio mentre mi avvicinavo al ragazzo disteso per terra.
Schivai varie volte i miei compagni e gli spiriti maligni per evitare di andargli addosso e finalmente arrivai da Moon.
«Ora ti porto al sicuro Moon» sussurrai anche se sapevo che non poteva sentirmi.
Stavo per poggiargli una mano sulla spalla quando sentii qualcosa tirarmi via.
«Tu non vai da nessuna parte. Se non posso avere il suo potere vorrà dire che mi accontenterò del tuo»
Per poco non mi venne un colpo al cuore quando mi resi conto che si trattava di Hwang.
Come cavolo avrei dovuto fare a tenergli testa?
Lui usava la psicocinesi, mentre io potevo solo affidarmi a quelle poche conoscenze che avevo acquisito sul combattimento corpo a corpo.
Era ovvio che sarebbe stata una lotta impari.
Dovevo, in qualche modo, impedirgli di usare il suo potere.
Non ebbi però il tempo di pensare ad una strategia che sentii il respiro mancarmi.
Poco a poco i miei piedi si staccarono dal pavimento.
Hwang stava usando la psicocinesi bloccandomi per il collo.
Da una situazione del genere non potevo uscirmene usando la forza.
Dovevo usare il cervello.
Cosa odiano più di ogni altra cosa le persone piene di sé come Hwang? pensai.
La risposta arrivò da sé: essere screditati e sottovalutati.
Le persone come lui pensano di essere in grado di poter fare tutto.
Quindi andai in quella direzione.

«Non riesci a battere una ragazzina senza usare degli sporchi trucchetti?» lo provocai cercando a fatica di accennare una piccola risata poiché l'aria cominciava a non arrivare più.
«Credi che saresti più forte di me? Non potrai battermi nemmeno se avessi le mani legate»
Non potevo crederci, il pesce aveva abboccato.
«Dimostramelo. Io non uso il mio potere e tu non usi il tuo»
Le mie vie aeree si liberarono e presi un'enorme boccata d'aria, come se fossi appena tornata in superficie dopo essere stata per troppo tempo sott'acqua.
Adesso io e Hwang eravamo uno di fronte all'altra, questa volta c'era più spazio che ci separava.
D'impulso gli tirai un calcio sul fianco.
O almeno, era quello che avevo intenzione di fare, ma lui, prontamente mi afferrò per la caviglia tirandomi verso sé, persi l'equilibrio e caddi a terra.
Non mi diedi per vinta, strattonai la sua gamba per liberarmi, affrettandomi a rialzarmi.
Dovevo rimanere in piedi per evitare di essere troppo vulnerabile, quella era l'unica cosa a cui riuscivo a pensare.

Il suo braccio scattò in avanti e sentii una fitta partire dalla mascella e irradiarsi su tutta la faccia.
La vista mi si appannò e le orecchie iniziarono a fischiarmi.
Sbattei le palpebre e barcollai mentre tutto intorno a me prese a ondeggiare.
«Cosa c'è? Pensavi che non sapessi combattere?» si sbeffeggiò di me.
Non diedi molto retta alle sue parole, l'unica cosa a cui stavo pensando in quel momento era che non potevo arrendermi.
Moon aveva bisogno di me.
Con un urlo mi scagliai contro di lui, non dovevo permettergli di attaccarmi di nuovo.
Al posto di colpirlo gli afferrai il braccio destro senza fermarmi.
Il suo braccio si torse in maniera brusca e lui, seppur in maniera contenuta, cacciò un urlo.
Fu in quel momento che sferrai il mio attacco.
Lo riempii di pugni allo stomaco e poi passai al viso.
Non capivo se a farmi agire in quel modo fosse la rabbia o l'istinto di sopravvivenza.
Lui sembrava stordito, cercava di proteggersi con le braccia ma non ci riuscì.
Gli assestai l'ultimo destro in volto e fu in quel momento che cadde a terra.
Non potevo credere a ciò che avevo appena fatto.

Dopo una decina di secondi mi ripresi e mi avvicinai nuovamente a Moon.
Attorno a me la situazione non era cambiata.
Ha Na si batteva contro Gelly mentre Mo Tak e Chu cercavano di tenere sotto controllo Ma Ju Seok.
Poggiai entrambe le mani sulle spalle di Moon.
Ero più debole e la vista non era tornata limpida, ma speravo con tutto il cuore che mi fosse rimasta un po' di forza per portare Moon al sicuro.
Prima di chiudere gli occhi vidi Hwang rialzarsi, si stava dirigendo verso di noi con fare minaccioso e la faccia piena di sangue.
Non mi stupii del fatto che fosse già in piedi.
«Ti prego, funziona»
Dopodiché chiusi gli occhi.

Il frastuono intorno a me cessò di colpo.
Mi trovavo nel nostro covo.
Moon era accanto a me, sdraiato per terra nella stessa posizione di poco prima.
Lì era al sicuro, dovevo tornare per aiutare il resto della squadra.
Il mio corpo però non volle collaborare.
Mi sentivo privata di tutte le energie, la testa che pulsava.
Tutto intorno a me prese a girare.
Per quanto ci provassi, non riuscivo a rimettermi in piedi.
Caddi su un fianco e svenni.



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