23
Io, Moon e Ha Na ci stavamo dirigendo con la jeep all'ospedale dove era ricoverato Park per fare un giro di ricognizione.
Ha Na doveva aver percepito qualcosa.
Poi parlò tramite l'auricolare in modo che Mo Tak e Chu, che erano rimasti al covo, potessero sentire: «Il signor Ma è entrato nel Territorio. È con Park»
«Dannazione, siamo arrivati tardi»
«Sei riuscita a vedere dove è diretto?» le chiesi.
«Li ho visti entrare nel complesso degli appartamenti»
«Noi siamo già per strada» disse Moon «Voi raggiungeteci il prima possibile»
«Signor Ma!» urlò Moon non appena arrivammo.
Guardai nella sua stessa direzione e vidi Ma Ju Seok all'interno di uno degli appartamenti.
Doveva essere il settimo o l'ottavo piano.
Il ragazzo non ci diede nemmeno il tempo di organizzare un piano che spiccò un salto per raggiungerlo al piano sul quale l'uomo si trova.
Poco dopo vidi che stava tendendo Park sollevato per il collo.
«Andiamo!»
«Ma non dovremmo aspettare gli altri per...»
«Non c'è tempo, ci raggiungeranno dopo» Ha Na si era già messa a correre e a me non rimase che seguirla.
Le scale sembravano infinite, ma poi sentimmo la voce di Moon «Lui non è l'assassino di Min Ji!»
«Cosa?»
«È l'uomo che ti ha avvicinato. Ha usato il signor Park per uccidere Min Ji. È stato il signor Hwang» stava dicendo Moon.
Io e Ha Na entrammo nella stanza.
Il signor Ma si voltò di scatto.
Vederlo in quello stato mi provocò un tuffo al cuore.
Non era l'uomo che avevo conosciuto, il suo volto adesso sembrava diverso.
Era un volto consumato dal dolore, dalla rabbia... dal desiderio di vendetta.
«Fidati di noi. Lo spirito maligno dentro di te ti sta manipolando. Dobbiamo scacciarlo. Se noi...»
«Stupidaggini!» urlò l'uomo.
«Devi fidarti di noi»
«Ti prego, non uccidermi» sbiascicò nel frattempo Park che ormai respirava a fatica.
«Lo ha detto anche Min Ji. Implorava di non ucciderla» la voce apparentemente calma di Ma Ju Seok nascondeva ben altro.
«Signor Ma...»
«Eppure, osate ostacolarmi per salvare questo inutile bastardo?»
Si stava agitando sempre di più.
Avevo paura che non sarebbe finita bene.
«La mia vendetta non ha senso? Allora che senso ha risparmiarlo? Cosa otterrei perdonando l'assassino di Min Ji e del piccolo?»
Poi successe ciò che più temevo.
Con un urlo di rabbia il signor Ma strinse sempre di più la presa sul collo di Park fin quando fu troppo tardi.
A quel punto lasciò cadere per terra il corpo senza vita dell'uomo.
«No!» Moon scattò verso l'uomo e Ha Na fece lo stesso.
Io, forse per lo shock di ciò che era appena successo, mi mossi qualche istante dopo.
Il signor Ma ovviamente si difese.
Allargò entrambe le braccia verso di noi e usando la psicocinesi ci scaraventò contro i muri della stanza.
L'impatto fu abbastanza brusco, mi ci vollero una decina di secondi per ricompormi.
Mi guardai attorno per vedere come stessero i miei compagni.
Moon si tolse di dosso del materiale che gli era caduto addosso, sembrava stare bene.
Non fu però lo stesso per Ha Na.
La vidi sputare un fiotto di sangue.
Cercai di capire quale fosse il problema e poi vidi che delle barre di ferro le avevano attraversato l'addome.
Un brivido mi percorse la schiena.
«Ha Na...» mi avvicinai alla ragazza, non pensai nemmeno al fatto che il signor Ma avrebbe potuto attaccarmi nuovamente.
«O mio Dio, c-che d-devo fare?» quella domanda non aveva alcun senso, ma non sapevo veramente cosa fare.
Mi voltai verso Moon, che stava guardando Ha Na preoccupato.
Nel frattempo il signor Ma era impegnato ad assorbire l'anima di Park.
«No...» Moon sembrava più spiazzato di me.
Sentii Ha Na dire qualcosa «Lo spirito maligno si è potenziato. Dobbiamo catturarlo. Dobbiamo...» ma non ebbe la forza per continuare.
«Signor Ma» fece Moon quasi sottovoce.
«Ti avevo avvertito di non ostacolarmi. Ti avevo detto che era l'ultimo avvertimento»
Moon, aveva cambiato espressione sul volto, si mise in piedi «E io ti ho implorato. Ti ho implorato di fermarti. Molte volte. Ma ora... non posso farlo più»
Dopo aver detto ciò passò all'azione.
Moon corse verso di lui usando la psicocinesi per attaccarlo.
Il signor Ma riuscì a difendersi.
Il ragazzo lo attaccò di nuovo, questa volta con più foga.
Lo scaraventò fuori dall'appartamento e con un balzo uscì anche lui.
Mi allontanai un attimo da Ha Na e affacciandomi lo vidi sopra l'uomo, lo stava colpendo ripetutamente.
Ma il signor Ma sembrava averlo bloccato e prese subito in mano la situazione.
In un attimo Moon venne scaraventato qua e là come se fosse un burattino.
Ero così presa dalla scena che non avevo quasi sentito i mugugni di Ha Na.
Mi voltai e la vidi che stava cercando di liberarsi dalle barre di ferro che la bloccavano.
«Oddio Ha Na» corsi verso di lei.
«Sei sicura che sia la scelta giusta?» altra domanda stupida guidata dal panico.
Lei non mi rispose.
Con un urlo riuscì a liberarsene.
La pozza di sangue attorno a lei sembrava non finire più.
«Dobbiamo andare dalla signora Chu così...»
Non potei terminare la frase poichè dalla porta apparì Gelly.
Cazzo pensai tra me e me.
«Siamo di nuovo noi tre» la donna rise sguaiatamente.
Adesso, sopra l'occhio che Ha Na le aveva ferito quel giorno nei canneti, portava una benda come quelle dei pirati, con la particolarità che la sua era bianca e sopra vi era disegnato un ingranaggio o una cosa simile, da quella distanza non riuscivo a distinguerlo bene.
Ha Na non era in grado di combattere, quindi toccava a me.
Mi alzai e mi posizionai davanti alla ragazza per proteggerla.
«Prima faccio fuori te e poi penso a lei» mi disse.
Io non le diedi retta, corsi verso di lei pronta a piazzarle un bel pugno in faccia.
La donna, però, mi bloccó afferrandomi il polso e lo girò procurandomi una forte fitta di dolore.
Ne approfittò anche per sferrare un pugno verso il mio viso.
Lo schivai prontamente e al posto di conficcarmi sulla faccia i quattro spuntoni che aveva sul guanto di rete metallica che indossava mi prese solo di striscio.
Poi fu il mio turno di attaccarla.
Cercai di colpirla varie volte.
Alcuni colpi andarono a segno altri no.
Poi lei mi colpì di nuovo, questa volta al fianco, con un pugno.
Il dolore fu troppo per far finta di nulla.
Abbassai la guardia e lei ne approfittò nuovamente per colpirmi più e più volte fino a quando non caddi a terra poichè aveva mirato anche alle gambe.
Questa volta, nonostante fossi determinata a rimettermi in piedi, non ci riuscii.
Ero in ginocchio davanti a quella pazza che continuava a ridere e prendersi gioco di me.
«Così mi annoio però»
Dopo aver detto ciò mi diede un calcio sul petto e caddi a terra come un sacco di patate.
Con lo sguardo cercai immediatamente Ha Na; era appoggiata con la schiena a una parete.
Gelly si stava avvicinando a lei.
Dovevo muovermi, fare qualcosa.
Ma mi sentivo così debole che non riuscivo a muovere nemmeno un braccio.
La vista stava cominciando a diventare appannata ma lottai con me stessa per non svenire.
Vidi Gelly prenderla per il colletto della giacca mentre riapriva gli occhi.
Poi le poggiò gli spuntoni del guanto sulla giugulare per tenerla sotto tiro anche se Ha Na in quelle condizioni non poteva fare molto.
«Non preoccuparti. Ti caverò gli occhi come tu hai fatto con me» disse la donna furiosa.
«Sei tu quella che deve preoccuparsi. Io non sono sola, a differenza tua» sbiascicò Ha Na per poi lanciare un'occhiata verso di me.
Come poteva dire una cosa del genere se io ero a terra senza poterle dare una mano?
«Ha Na! Jieun!»
La voce di Mo Tak mi rimbombò nelle orecchie.
Finalmente erano arrivati.
«Maledizione!» urlò Gelly non appena si rese conto che erano arrivati i rinforzi.
Non aveva però mollato la presa, anzi, spinse ancora più forte.
Inevitabilmente Ha Na urlò per il dolore.
«Ferma!» riuscii a sbiascicare io.
Con tutta la forza che mi era rimasta in corpo mi tirai su.
Cominciai a gattonare verso di lei, ma qualcuno mi precedette.
Gelly venne scagliata lontano da Ha Na, poi vidi Moon rientrane nell'appartamento attraverso la stessa apertura dalla quale era entrato.
A quel punto alla donna non rimase altro che scappare.
«Ragazze!» urlò Moon inginocchiandosi accanto a me.
«Io sto bene, và da lei» dissi al ragazzo dato che Ha Na sembrava essere svenuta.
Poco dopo arrivarono Chu e Mo Tak.
«Oddio» sentii la voce tremate della signora Chu.
«Aiutate Ha Na» la mia voce uscì così flebile che avevo paura che non mi avessero sentita.
La signora Chu però si avvicinò ad Ha Na, mentre Moon era rimasto accanto a me.
«Và da lei» un colpo di tosse spezzò la mia voce.
«C'è giá la signora Chu»
Sentivo gli occhi pesanti, il volto di Moon stava diventando sempre più sfocato.
«Jieun, non chiudere gli occhi! Rimani sveglia!»
Ero troppo stanca, non riuscivo a fare ciò che mi stava chiedendo.
Ad un tratto vidi solo il buio.
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