18

Avevo conosciuto Min Ji da poco, non riuscivo a provare le stesse emozioni che tutto il resto della squadra stava provando.
Non è che non stessi provando proprio nulla, solo che non mi sembrava di star soffrendo come gli altri.
Mi dissi che era normale, che non avevo chissà quale legame con Min Ji. 
Ma continuavo a sentirmi come un'estranea, come se non avessi il diritto di trovarmi lì, al suo funerale.
Lanciai un'occhiata a Moon.
Aveva lo sguardo chino, non riuscivo a leggere le sue emozioni.
O forse era lui che stava cercando di non dare a vedere quanto stesse soffrendo.
«Non so cosa dire» una voce maschile ruppe il silenzio.
Alzai lo sguardo, due colleghi del signor Ma si erano avvicinati a lui.
«E quell'uomo? Quello che ha provato ad uccidersi. È sopravvissuto?» chiese Ju Seok.
«Fortunatamente sì» rispose l'altro collega.
«Grazie a te, le sue ferite non sono mortali»
Moon mi aveva spiegato brevemente che il giorno dell'incidente di Min Ji, proprio nello stesso lasso di tempo, il signor Ma era impegnato nel soccorrere un uomo che aveva provato ad uccidersi.
Ma Ju Seok aveva lo sguardo perso nel vuoto «Perchè è vivo?»
«Che cosa?»
«Lui voleva morire ed è vivo. Min Ji voleva vivere ed è morta. Perchè?»
Quella frase mi fece gelare il sangue nelle vene.
Improvvisamente mi sentii in colpa.
Per un attimo volevo essere io al posto di sua moglie.
Quello che Ju Seok aveva appena detto, anche se lui non lo sapeva, era come se lo avesse detto anche a me.
Perchè io ero ancora sulla Terra se non volevo più vivere mentre Min Ji che aspettava un bambino e che aveva tutta la voglia di continuare a vivere era stata strappata da questo mondo?
Niente sembrava avere senso.
«Perchè ho dovuto salvare lui e lasciar andare Min Ji senza dirle addio? Perchè?» continuò il signor Ma.
La sua voce era spezzata dal dolore, non potevo nemmeno immaginare cosa stesse provando.
«PERCHÈ!?» urlò.
«Ju Seok, devi calmarti. Capisco come ti senti, ma...»
«Perchè rischiamo la vita per salvare gli altri e poi non riusciamo a salvare i nostri cari? Non lo perdonerò. Non perdonerò il bastardo che l'ha uccisa. Non dimenticherò» poi uscì dalla stanza facendo calare nuovamente il silenzio tra di noi.
Potevo solo immaginare ciò che stava passando.
La moglie che aspettava un bambino era stata accoltellata in un ascensore da Park, il vice-presidente della Baekdu, per non si sa quale motivo.
La polizia stava ancora indagando sul motivo mentre l'uomo era stato portato in ospedale poiché era rimasto ferito, probabilmente nella colluttazione.

Era passato solo un giorno dal funerale, ma non potevamo mettere il lavoro in pausa.
Ha Na aveva percepito uno spirito maligno e in un attimo eravamo sulla jeep seguendo la direzione che ci aveva indicato.
«Indossa una felpa gialla. Credo che riesca a vedere il Territorio. Continua ad entrarci ed uscirne»
Mo Tak non scollò gli occhi dalla strada «Ci sono feriti?»
«Sì, un uomo»
«Spero che riesca a resistere» disse Chu visibilmente preoccupata.
C'erano una decina di palazzi con veramente tanti piani, circa una ventina a testa.
«Questo posto mi sembra familiare»
«Questi sono gli appartamenti della Baekdu. Min Ji e il signor Ma sono stati indotti con la frode a comprarne uno qui» spiegò Chu.
Ha Na continuava a guardarsi intorno «Moon, evoca il Territorio»
«Okay»
«Ci sono troppi appartamenti»
«Dobbiamo dividerci»

Dal momento che non avevo mai affrontato uno spirito di livello tre andai con Moon.
La zona da setacciare era davvero grande.
Fare tutte quelle scale per poco non mi fece rimanere secca.
Ad un tratto ci fermammo.
«Ho trovato la vittima»
Fu Chu a parlare tramite l'auricolare.
Sembrava che volesse aggiungere qualcos'altro ma era come se si fosse bloccata.
Moon portò un dito sul suo auricolare.
«Che problema c'è signora Chu?»
«Gli ha fratturato le ossa e poi le ha saldate. Lo ha fatto molte volte. Penso che lo spirito maligno abbia il potere di guarire» la sua voce tremante mi fece percepire la gravità della situazione.
Ci trovavamo davanti ad un sadico.
«L'ho trovato. È in un parcheggio abbandonato» fu la voce di Ha Na a riscuotermi dai miei pensieri.
Moon si voltò verso di me «Andiamo»

Impiegammo un pò per trovare il parcheggio abbandonato ma fortunatamente arrivammo in tempo.
Da lontano avevamo visto lo spirito lottare contro Mo Tak.
Ha Na era in disparte e sembrava che le facesse male la gamba dato che la teneva piegata quasi contro il petto e la stringeva con una mano.
Aumentai la velocità ma sembrava non bastare.
«Vado ad aiutarli»
Moon fece un balzo e in un attimo fu a decine di metri lontano da me.
Fece comparire il Territorio proprio mentre lo spirito maligno stava per colpire Mo Tak con il paraurti di una macchina come arma.
Fortunatamente Moon lo bloccò prima che fosse troppo tardi scaraventandolo via.
Arrivai qualche secondo dopo insieme alla signora Chu che si diresse subito a guarire Ha Na.
Moon e lo spirito stavano combattendo, sembrava una lotta alla pari.
Era fin da subito palese che fosse molto forte e agile dato che anche il ragazzo stava facendo fatica a tenergli testa.
Moon riuscì a mandare qualche colpo a segno ma questo non fece altro che far arrabbiare ancora di più il demone che afferrò un copertone e glielo scagliò contro.
Moon lo schivò, peccato che dietro di lui, a pochi metri, ci fosse Mo Tak che non riuscì a fare lo stesso.
«Mo Tak!»
Io e Moon ci precipitammo in suo soccorso preoccupati, il cuore mi salì in gola.
«Sto bene, non preoccupatevi» ci rassicurò lui.
Quando ci riprendemmo dallo spavento notammo che lo spirito maligno si era dileguato.
Non potevo credere che ci era sfuggito. «Dov'è andato quel pezzo di merda?»
«Non importa. Dobbiamo rientrare»

«Era veloce e decisamente più forte di quanto sembrasse» Moon si sedette al tavolo.
«Gli ho letto i ricordi» Ha Na sembrava non voler continuare «È stato lui ad uccidere la signora So»
Guardai Chu, sembrava impassibile.
«Solo che non era l'unica vittima nei suoi ricordi» continuò la ragazza dato che nessuno disse una parola.
«Cosa intendi?»
«Ho visto anche Min Ji. L'ha sicuramente incontrata»
«La signora Lee? Ma perchè?» 
«Era un vago ricordo. Tuttavia, era sicuramente lei. E lei lo stava implorando di non ucciderla»
«Che cosa?» Moon sembrava esterrefatto, come tutti noi del resto.
La signora Chu si strinse le mani al petto «Lo stava implorando di risparmiarla?» 
Ha Na fece di sì con la testa.
«Quindi non c'era solo Park nell'ascensore con lei» Chu si rivolse alla ragazza.
«Erano in due» ipotizzò Mo Tak.
«Credo che ci fossero altri due spiriti maligni, ma i ricordi erano confusi» disse Ha Na.
«Vuoi dire che ad aggredire Min Ji sono stati tre demoni con l'aiuto di Park?» chiesi io.
«Non c'è niente di certo. Dovremmo indagare per capirne qualcosa in più»

Ha Na, Moon e Mo Tak decisero di andare in ospedale per cercare di raccogliere altri indizi leggendo i ricordi di Park.
Quando tornarono Ha Na ci raccontò cosa aveva visto.
Come avevamo supposto gli spiriti erano tre, il capo, una donna e il ragazzo che avevamo affrontato.
Il loro obiettivo era Park e avevano iniziato a minacciarlo in ascensore quando ad un tratto era spuntata Min Ji.
In un attimo, quello che sembrava il capo, aveva usato la psicocinesi per costringere Park a uccidere Min Ji.
Poi lo avevano ferito al collo ma senza accertarsi che fosse effettivamente morto, lasciandolo lì con Min Ji.
Quel racconto mi fece rabbrividire.
Mi veniva una rabbia al solo pensiero che quei maledetti spiriti maligni avessero ucciso una donna incinta solo perchè si era trovata nel posto sbagliato al momento sbagliato.
«Tutto questo è opera loro?» adesso, nella voce di Chu, non leggevo solo tristezza, ma anche rabbia.
Ha Na fece di sì con la testa «Il loro capo si chiama Hwang Pil Gwang. Usa la psicocinesi. Noi abbiamo incontrato il guaritore mentre la donna controlla i ricordi»
«Quei bastardi meritano di morire» non avevo mai sentito la signora Chu parlare in quel modo.
Moon aveva entrambi i bugni serrati appoggiati sul tavolo che ad un certo punto iniziò a tremare.
Il suo sguardo era fisso.
«Moon» Chu gli poggiò una mano sulla sua per tranquillizzarlo «Anche io sono arrabbiata, ma dobbiamo essere lucidi per poter pensare ad un piano»
Il tavolo smise di tremare.
«La signora Lee era incinta, ma non hanno esitato ad ucciderla. Inoltre, si sono divertiti»
«Vendichiamola» fu Mo Tak a parlare «Dobbiamo farlo. Vendichiamo i Counter cinesi e la signora Lee»
«Quei bastardi si pentiranno di aver messo piede in Corea» disse il presidente Choi che non aveva ancora detto nulla.
«La battaglia è iniziata. Li abbiamo identificati»
«Potrebbero scappare. Mo Tak, dì a tutti i colleghi di stare all'erta perchè non scappino» ordinò Chu dal momento che l'uomo oltre ad essere un Counter era anche un detective della polizia «Anche tu Ha Na, devi concentrarti sulla loro cattura»

Il locale, quel giorno, era pieno di gente dal momento che era ora di pranzo.
Moon, sotto indicazioni di Ha Na, stava facendo un identikit dei tre spiriti.
Non mi ero mai resa conto di quanto Moon fosse bravo nel disegno.
Il signor Hwang sembrava un uomo d'affari, aveva il volto spigoloso e i capelli lunghi.
La donna aveva i capelli rasati e un volto per niente affidabile, sembrava una criminale in tutto e per tutto.
Il ragazzo lo avevamo visto tutti in faccia, ma Moon disegnò lo stesso il suo volto.
Ha Na poi andò nel retro del locale e io rimasi china sui disegni mentre Moon sistemava i particolari.
Ad un tratto la campanella sulla porta d'ingresso trillò, segno che qualcuno era appena entrato.
Moon si voltò prima di me e quando notai che non aveva distolto lo sguardo dall'ingresso, incuriosita, diedi un'occhiata.
Un brivido mi percorse la schiena non appena vidi di chi si trattava.
Il tizio dell'identikit, il capo di quei maledetti spiriti maligni, era sulla soglia del locale.

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